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2024-10-09
Carte di credito, documenti e droga: il mondo del dark web vale 1,3 miliardi
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La storia di Carmelo Miano, l’hacker siciliano di soli 23 anni arrestato dalla Polizia Postale a Roma con l’accusa di aver violato i server del Ministero di Giustizia, ha riportato l’attenzione sul Dark Web. Il giovane smanettone, infatti, capace di raccogliere un patrimonio da quasi 7 milioni di euro in Bitcoin, avrebbe venduto dati in vari portali, dal Berlusconi Market fino al Russian Market. Del resto, l'oscurità del dark web continua ad attrarre un numero significativo di utenti, con oltre 2,5 milioni di visitatori giornalieri stimati nel 2023. E’ un sottobosco digitale, noto per la sua clandestinità che vanta una particolare partecipazione. Stando a una ricerca di Tinexta Cyber, la Germania è il paese con il maggior numero di utenti giornalieri di Tor, il browser che consente l'accesso al dark web. Entro il 2028 si calcola che il mercato globale del dark web dovrebbe raggiungere 1,3 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuale del 22,3%. Tra il 2017-2020 le attività nel dark web su internet sono aumentate del 300%. L’errore umano causa il 90% degli attacchi informatici registrati. Tor ospita circa 30.000 siti web nel dark web. Il Bitcoin è utilizzato nel 98% delle transazioni sul Dark Web.
A un aumento degli utenti, però è corrisposto anche un aumento delle frodi su ransomware nel 2023, che ha generato quasi 176 milioni di dollari in perdite. Il motivo è semplice, nel dark Web si possono trovare droga, carte di credito, documenti di identità falsi ma anche kit e istruzioni per truffare le persone online. Tra gli utenti del mercato nero del web prevale una forte predominanza maschile, con l’84,7% degli utenti identificati come uomini, mentre il 9,4% sono donne. Tra le fasce d'età, il gruppo più comune tra gli utenti del dark web si situa tra i 36 ei 45 anni, rappresentando il 23,5% della popolazione attiva in questo sottobosco digitale. Non solo. Secondo un’analisi di NordVpn su quasi sei milioni di carte di credito si è scoperto che la maggior parte di carte compromesse sono negli Stati Uniti, il 58% del totale, per un totale di 18 milioni di euro con un prezzo medio di 7 dollari. L'Italia si posiziona in una fascia intermedia in termini di prezzo medio delle carte di pagamento compromesse, con un prezzo medio di 8.98 dollari. Il mercato underground delle sostanze stupefacenti registra il più alto numero di prodotti in commercio e di venditori, evidenziando un costante aumento nel corso degli ultimi anni.
Queste piattaforme online presentano una vasta gamma di narcotici, che spaziano dalle sostanze più comuni alle materie prime utilizzate per la produzione di nuovi composti o per altri fini illeciti, offrendo ai clienti un'ampia scelta. Il primo mercato illegale si presenta come un negozio online che offre una vasta gamma di droghe di alta qualità, operante da diversi anni e vantando un'ampia esperienza nel settore, con oltre 10.000 vendite confermate in tutto il dark web. L’offerta comprende sostanze come marijuana, cocaina, idrocodone, eroina, ketamina, Ozempic, metanfetamina cristallina, Adderall, Ritalin, Vyvanse, Mdma, pentobarbitale, vape e sostanze chimiche di ricerca. L'aspetto più rilevante è la promozione della sicurezza e della fiducia, come indicato dal messaggio "Active for years now". Questo suggerisce che il negozio abbia una reputazione consolidata nel settore e che i clienti possano fare affidamento sulla qualità e sulla riservatezza del servizio offerto. Il contatto con il servizio clienti è reso facile attraverso diverse opzioni. Gli acquirenti possono inviare un'email all’indirizzo indicato, oppure vi è la possibilità di contattare il servizio clienti tramite Telegram, offrendo dunque un'alternativa più immediata e informale per comunicare con il negozio, consentendo agli acquirenti di ottenere assistenza in tempo reale tramite chat. I prezzi dei prodotti variano da 195 a 750 dollari. Il negozio accetta pagamenti tramite Bitcoin (Btc), Ethereum (Eth) e Tether (Usdt).
Questi metodi di pagamento offrono agli acquirenti diverse opzioni per effettuare transazioni in modo sicuro e anonimo. Nel canale Telegram c’è vendita anche di documenti e carte di credito sia in Europa che negli Stati Uniti. C’è comunque un rischio da considerare: il rischio di truffe o frodi da parte dei venditori, con la possibilità di ricevere prodotti contraffatti o di non ricevere affatto la merce pagata. I venditori spesso vantano recensioni e valutazioni positive per attirare nuovi acquirenti e costruire una reputazione solida. Dopo il pagamento, le informazioni della carta (Nome, Numero di Carta, Data di Scadenza e CVV) vengono inviate via email entro 15 minuti. Per chi richiede la carta fisica, viene effettuata una spedizione express in oltre 150 paesi. I tempi di spedizione variano a seconda del paese di destinazione. Le carte possono essere utilizzate per almeno 90 giorni e non sono ricaricabili. Ci sono carte prepagate, ma anche clonate per le quali il mercato underground consiglia di utilizzare tutto il denaro caricato sulla carta entro il periodo di validità, che di solito è di 30 giorni dalla prima transazione.
Altro annuncio pubblicato su questo mercato, scritto in modo dettagliato e con un tono che cerca di tranquillizzare i potenziali acquirenti, offre un toolkit completo per condurre campagne di smishing. Il toolkit promette di semplificare il processo di invio di messaggi fraudolenti a un gran numero di destinatari, rendendo queste campagne più efficaci e meno dispendiose in termini di tempo e risorse. Gli utenti possono scegliere tra diversi per eseguire questa operazione, offrendo flessibilità a seconda delle esigenze e delle risorse a disposizione.
Un'altra opzione di abbonamento offerta da Leakbase è l'accesso al canale Telegram privato, anch'esso al costo di 260 dollari. Questo canale esclusivo offre un flusso continuo di dati aggiornati e di alta qualità, che non sono disponibili sul forum. Inoltre, il canale contiene archivi di dati unici e di grandi dimensioni inclusi nel pacchetto Gold, offrendo così una risorsa aggiuntiva per gli utenti. Questo accesso esclusivo garantisce che gli abbonati siano sempre all'avanguardia nel mercato dei dati rubati, con informazioni che non sono reperibili pubblicamente. L'offerta più completa è rappresentata dal GoldPack, disponibile al prezzo di $450. Questo pacchetto include un vasto database di circa 3 terabite di pacchetti con milioni di credenziali.
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L'arresto di Carmelo Miano riaccende i riflettori sulla parte più oscura della rete, dove si può comprare di tutto. Usato soprattutto in Germania, si vendono sostanze stupefacenti ma anche terabyte di credenziali da usare per accedere a piattaforme di qualsiasi tipo. Entro il 2028 si calcola che questo mercato nero online cresca annualmente del 22,3% secondo un'indagine di Tinexta Cyber. La storia di Carmelo Miano, l’hacker siciliano di soli 23 anni arrestato dalla Polizia Postale a Roma con l’accusa di aver violato i server del Ministero di Giustizia, ha riportato l’attenzione sul Dark Web. Il giovane smanettone, infatti, capace di raccogliere un patrimonio da quasi 7 milioni di euro in Bitcoin, avrebbe venduto dati in vari portali, dal Berlusconi Market fino al Russian Market. Del resto, l'oscurità del dark web continua ad attrarre un numero significativo di utenti, con oltre 2,5 milioni di visitatori giornalieri stimati nel 2023. E’ un sottobosco digitale, noto per la sua clandestinità che vanta una particolare partecipazione. Stando a una ricerca di Tinexta Cyber, la Germania è il paese con il maggior numero di utenti giornalieri di Tor, il browser che consente l'accesso al dark web. Entro il 2028 si calcola che il mercato globale del dark web dovrebbe raggiungere 1,3 miliardi di dollari con un tasso di crescita annuale del 22,3%. Tra il 2017-2020 le attività nel dark web su internet sono aumentate del 300%. L’errore umano causa il 90% degli attacchi informatici registrati. Tor ospita circa 30.000 siti web nel dark web. Il Bitcoin è utilizzato nel 98% delle transazioni sul Dark Web.A un aumento degli utenti, però è corrisposto anche un aumento delle frodi su ransomware nel 2023, che ha generato quasi 176 milioni di dollari in perdite. Il motivo è semplice, nel dark Web si possono trovare droga, carte di credito, documenti di identità falsi ma anche kit e istruzioni per truffare le persone online. Tra gli utenti del mercato nero del web prevale una forte predominanza maschile, con l’84,7% degli utenti identificati come uomini, mentre il 9,4% sono donne. Tra le fasce d'età, il gruppo più comune tra gli utenti del dark web si situa tra i 36 ei 45 anni, rappresentando il 23,5% della popolazione attiva in questo sottobosco digitale. Non solo. Secondo un’analisi di NordVpn su quasi sei milioni di carte di credito si è scoperto che la maggior parte di carte compromesse sono negli Stati Uniti, il 58% del totale, per un totale di 18 milioni di euro con un prezzo medio di 7 dollari. L'Italia si posiziona in una fascia intermedia in termini di prezzo medio delle carte di pagamento compromesse, con un prezzo medio di 8.98 dollari. Il mercato underground delle sostanze stupefacenti registra il più alto numero di prodotti in commercio e di venditori, evidenziando un costante aumento nel corso degli ultimi anni. Queste piattaforme online presentano una vasta gamma di narcotici, che spaziano dalle sostanze più comuni alle materie prime utilizzate per la produzione di nuovi composti o per altri fini illeciti, offrendo ai clienti un'ampia scelta. Il primo mercato illegale si presenta come un negozio online che offre una vasta gamma di droghe di alta qualità, operante da diversi anni e vantando un'ampia esperienza nel settore, con oltre 10.000 vendite confermate in tutto il dark web. L’offerta comprende sostanze come marijuana, cocaina, idrocodone, eroina, ketamina, Ozempic, metanfetamina cristallina, Adderall, Ritalin, Vyvanse, Mdma, pentobarbitale, vape e sostanze chimiche di ricerca. L'aspetto più rilevante è la promozione della sicurezza e della fiducia, come indicato dal messaggio "Active for years now". Questo suggerisce che il negozio abbia una reputazione consolidata nel settore e che i clienti possano fare affidamento sulla qualità e sulla riservatezza del servizio offerto. Il contatto con il servizio clienti è reso facile attraverso diverse opzioni. Gli acquirenti possono inviare un'email all’indirizzo indicato, oppure vi è la possibilità di contattare il servizio clienti tramite Telegram, offrendo dunque un'alternativa più immediata e informale per comunicare con il negozio, consentendo agli acquirenti di ottenere assistenza in tempo reale tramite chat. I prezzi dei prodotti variano da 195 a 750 dollari. Il negozio accetta pagamenti tramite Bitcoin (Btc), Ethereum (Eth) e Tether (Usdt). Questi metodi di pagamento offrono agli acquirenti diverse opzioni per effettuare transazioni in modo sicuro e anonimo. Nel canale Telegram c’è vendita anche di documenti e carte di credito sia in Europa che negli Stati Uniti. C’è comunque un rischio da considerare: il rischio di truffe o frodi da parte dei venditori, con la possibilità di ricevere prodotti contraffatti o di non ricevere affatto la merce pagata. I venditori spesso vantano recensioni e valutazioni positive per attirare nuovi acquirenti e costruire una reputazione solida. Dopo il pagamento, le informazioni della carta (Nome, Numero di Carta, Data di Scadenza e CVV) vengono inviate via email entro 15 minuti. Per chi richiede la carta fisica, viene effettuata una spedizione express in oltre 150 paesi. I tempi di spedizione variano a seconda del paese di destinazione. Le carte possono essere utilizzate per almeno 90 giorni e non sono ricaricabili. Ci sono carte prepagate, ma anche clonate per le quali il mercato underground consiglia di utilizzare tutto il denaro caricato sulla carta entro il periodo di validità, che di solito è di 30 giorni dalla prima transazione.Altro annuncio pubblicato su questo mercato, scritto in modo dettagliato e con un tono che cerca di tranquillizzare i potenziali acquirenti, offre un toolkit completo per condurre campagne di smishing. Il toolkit promette di semplificare il processo di invio di messaggi fraudolenti a un gran numero di destinatari, rendendo queste campagne più efficaci e meno dispendiose in termini di tempo e risorse. Gli utenti possono scegliere tra diversi per eseguire questa operazione, offrendo flessibilità a seconda delle esigenze e delle risorse a disposizione.Un'altra opzione di abbonamento offerta da Leakbase è l'accesso al canale Telegram privato, anch'esso al costo di 260 dollari. Questo canale esclusivo offre un flusso continuo di dati aggiornati e di alta qualità, che non sono disponibili sul forum. Inoltre, il canale contiene archivi di dati unici e di grandi dimensioni inclusi nel pacchetto Gold, offrendo così una risorsa aggiuntiva per gli utenti. Questo accesso esclusivo garantisce che gli abbonati siano sempre all'avanguardia nel mercato dei dati rubati, con informazioni che non sono reperibili pubblicamente. L'offerta più completa è rappresentata dal GoldPack, disponibile al prezzo di $450. Questo pacchetto include un vasto database di circa 3 terabite di pacchetti con milioni di credenziali.
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Di fronte a questa ondata di insicurezza, i labour propongono più telecamere nelle città più importanti del Paese, applicando così, in modo massiccio, il riconoscimento facciale dei criminali. Oltre 45 milioni di cittadini verranno riconosciuti attraverso la videosorveglianza. Secondo la proposta avanzata dai labour, la polizia potrà infatti utilizzare ogni tipo di videocamera. Non solo quelle pubbliche, ma anche quelle presenti sulle auto, le cosiddette dashcam, e pure quelle dei campanelli dei privati cittadini. Come riporta il Telegraph, «le proposte sono accompagnate da un’iniziativa volta a far sì che la polizia installi telecamere di riconoscimento facciale “live” che scansionino i sospetti ricercati nei punti caldi della criminalità in Inghilterra e in Galles. Anche altri enti pubblici, oltre alla polizia, e aziende private, come i rivenditori, potrebbero essere autorizzati a utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale nell’ambito del nuovo quadro giuridico».
Il motivo, almeno nelle intenzioni, è certamente nobile, come sempre in questi casi. E la paura è tanta. Eppure questa soluzione pone importanti interrogativi legati alla libertà della persone e, soprattutto, alla loro privacy. C’è infatti già un modello simile ed è quello applicato in Cina. Da tempo infatti Pechino utilizza le videocamere per controllare la popolazione in ogni suo minimo gesto. Dagli attraversamenti pedonali ai comportamenti più privati. E premia (oppure punisce) il singolo cittadino in base ad ogni sua singola azione. Si tratta del cosiddetto credito sociale, che non ha a che fare unicamente con la liquidità dei cittadini, ma anche con i loro comportamenti, le loro condanne giudiziarie, le violazioni amministrative gravi e i loro comportamenti più o meno affidabili.
Quella che sembrava una distopia lì è diventata una realtà. Del resto anche in Italia, durante il Covid, è stato applicato qualcosa di simile con il Green Pass. Eri un bravo cittadino - e quindi potevi accedere a tutti i servizi - solamente se ti vaccinavi, altrimenti venivi punito: non potevi mangiare al chiuso, anche se era inverno, oppure prendere i mezzi pubblici.
Per l’avvocato Silkie Carlo, a capo dell’organizzazione non governativa per i diritti civili Big Brother, «ogni ricerca in questa raccolta di nostre foto personali sottopone milioni di cittadini innocenti a un controllo di polizia senza la nostra conoscenza o il nostro consenso. Il governo di Sir Keir Starmer si sta impegnando in violazioni storiche della privacy dei britannici, che ci si aspetterebbe di vedere in Cina, ma non in una democrazia». Ed è proprio quello che sta accadendo nel Regno Unito e che può accadere anche da noi. Il sistema cinese, poi, sta potenziando ulteriormente le proprie capacità. Secondo uno studio pubblicato dall’Australian strategic policy institute, Pechino sta potenziando ulteriormente la sua rete di controllo sulla cittadinanza sfruttando l’intelligenza artificiale, soprattutto per quanto riguarda la censura online. Un pericolo non solo per i cinesi, ma anche per i Paesi occidentali visto che Pechino «è già il maggiore esportatore mondiale di tecnologie di sorveglianza basate sull’intelligenza artificiale». Come a dire: ciò che stanno sviluppando lì, arriverà anche da noi. E allora non saranno solamente i nostri Paesi a controllare le nostre azioni ma, in modo indiretto, anche Pechino.
C’è una frase di Benjamin Franklin che viene ripresa in Captain America e che racconta bene quest’ansia da controllo. Un’ansia che nasce dalla paura, spesso provocata da politiche fallaci. «Baratteranno la loro libertà per un po’ di sicurezza». Come sta succedendo nel Regno Unito, dopo anni di accoglienza indiscriminata. O come è successo anhe in Italia durante il Covid. Per anni, ci siamo lasciati intimorire, cedendo libertà e vita. Oggi lo scenario è peggiore, visto l’uso massiccio della tecnologia, che rende i Paesi occidentali sempre più simili alla Cina. E non è una bella notizia.
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Il ministro ha ricordato che il concorrente europeo Fcas (Future combat aircraft system) avanza a ritmo troppo lento per disaccordi tra Airbus (Francia-Germania) e Dassault (Francia) riguardanti i diritti e la titolarità delle tecnologie. «È fallito il programma franco-tedesco […], probabilmente la Germania potrebbe entrare a far parte in futuro di questo progetto [...]. Abbiamo avuto richieste da Canada, Arabia Saudita, e penso che l’Australia possa essere interessata. Più nazioni salgono più aumenta la massa critica che puoi investire e meno costerà ogni esemplare». Tutto vero, rimangono però perplessità su un possibile coinvolgimento dei sauditi per due ragioni. La prima: l’Arabia sta incrementando i rapporti industriali militari con la Cina, che così avrebbe accesso ai segreti del nuovo caccia. La seconda: l’Arabia Saudita aveva finanziato anche altri progetti e tra questi persino uno con la Turchia, nazione che, dopo essere stata espulsa dal programma F-35 durante il primo mandato presidenziale di Trump a causa dell’acquisto dei missili russi S-400, ora sta cercando di rientrarci trovando aperture dalla Casa Bianca. Anche perché lo stesso Trump ha risposto in modo possibilista alla richiesta di Riad di poter acquisire lo stesso caccia nonostante gli avvertimenti del Pentagono sulla presenza cinese.
Per l’Italia, sede della fabbrica Faco di Cameri (Novara) che gli F-35 li assembla, con la previsione di costruire parti del Gcap a Torino Caselle (dove oggi si fanno quelle degli Eurofighter Typhoon), significherebbe creare una ricaduta industriale per qualche decennio. Ma dall’altra parte delle Alpi la situazione Fcas è complicata: un incontro sul futuro caccia che si sarebbe dovuto tenere in ottobre è stato rinviato per i troppi ostacoli insorti nella proprietà intellettuale del progetto. Se dovesse fallire, Berlino potrebbe essere colpita molto più duramente di Parigi. Questo perché la Francia, con Dassault, avrebbe la capacità tecnica di portare avanti da sola il programma, come del resto ha fatto 30 anni fa abbandonando l’Eurofighter per fare il Rafale. Ma l’impegno finanziario sarebbe enorme. Non a caso il Ceo di Dassault, Eric Trappier, ha insistito sul fatto che, se l’azienda non verrà nominata «leader indiscusso» del programma, lo Fcas potrebbe fallire. Il vantaggio su Airbus è evidente: Dassault potrebbe aggiornare ancora i Rafale passando dalla versione F5 a una possibile F6 e farli durare fino al 2060, ovvero due decenni dalla prevista entrata in servizio del nostro Gcap. Ma se Berlino dovesse abbandonare il progetto, non è scontata l’adesione al Gcap come partner industriale, mentre resterebbe un possibile cliente. Non a caso i tedeschi avrebbero già chiesto di poter assumere lo status di osservatori del programma. Senza Fcas anche la Spagna si troverebbe davanti decisioni difficili: in agosto Madrid aveva dichiarato che non avrebbe acquistato gli F-35 ma gli Eurofighter Typhoon e poi i caccia Fcas. Un mese dopo il primo ministro Pedro Sánchez espresse solidarietà alla Germania in relazione alla controversia tra Airbus e Dassault. Dove però hanno le idee chiare: sarebbe un suicidio industriale condividere la tecnologia e l’esperienza maturata con i Rafale, creata da zero con soldi francesi, impiegata con l’aviazione francese e già esportata con successo in India, Grecia ed Emirati arabi.
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Guido Crosetto (Ansa)
Tornando alla leva, «mi consente», aggiunge Crosetto, «di avere un bacino formato che, in caso di crisi o anche calamità naturali, sia già pronto per intervenire e non sono solo professionalità militari. Non c’è una sola soluzione, vanno cambiati anche i requisiti: per la parte combat, ad esempio, servono requisiti fisici diversi rispetto alla parte cyber. Si tratta di un cambio di regole epocale, che dobbiamo condividere con il Parlamento». Crosetto immagina in sostanza un bacino di «riservisti» pronti a intervenire in caso ovviamente di un conflitto, ma anche di catastrofi naturali o comunque situazioni di emergenza. Va precisato che, per procedere con questo disegno, occorre prima di tutto superare la legge 244 del 2012, che ha ridotto il personale militare delle forze armate da 190.000 a 150.000 unità e il personale civile da 30.000 a 20.000. «La 244 va buttata via», sottolinea per l’appunto Crosetto, «perché costruita in tempi diversi e vanno aumentate le forze armate, la qualità, utilizzando professionalità che si trovano nel mercato».
Il progetto di Crosetto sembra in contrasto con quanto proposto pochi giorni fa dal leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini: «Sulla leva», ha detto Salvini, «ci sono proposte della Lega ferme da anni, non per fare il militare come me nel '95. Io dico sei mesi per tutti, ragazzi e ragazze, non per imparare a sparare ma per il pronto soccorso, la protezione civile, il salvataggio in mare, lo spegnimento degli incendi, il volontariato e la donazione del sangue. Sei mesi dedicati alla comunità per tutte le ragazze e i ragazzi che siano una grande forma di educazione civica. Non lo farei volontario ma per tutti». Intanto, Crosetto lancia sul tavolo un altro tema: «Serve aumentare le forze armate professionali», dice il ministro della Difesa, «e in questo senso ho detto più volte che l’operazione Strade sicure andava lentamente riaffidata alle forze di polizia». Su questo punto è prevedibile un attrito con Salvini, considerato che la Lega ha più volte sottolineato di immaginare che le spese militari vadano anche in direzione della sicurezza interna. L’operazione Strade sicure è il più chiaro esempio dell’utilizzo delle forze armate per la sicurezza interna. Condotta dall’Esercito italiano ininterrottamente dal 4 agosto 2008, l’operazione Strade sicure viene messa in campo attraverso l’impiego di un contingente di personale militare delle Forze armate che agisce con le funzioni di agente di pubblica sicurezza a difesa della collettività, in concorso alle Forze di Polizia, per il presidio del territorio e delle principali aree metropolitane e la vigilanza dei punti sensibili. Tale operazione, che coinvolge circa 6.600 militari, è, a tutt'oggi, l’impegno più oneroso della Forza armata in termini di uomini, mezzi e materiali.
Alle parole, come sempre, seguiranno i fatti: vedremo quale sarà il punto di equilibrio che verrà raggiunto nel centrodestra su questi aspetti. Sul versante delle opposizioni, il M5s chiede maggiore trasparenza: «Abbiamo sottoposto al ministro Crosetto un problema di democrazia e trasparenza», scrivono in una nota i capigruppo pentastellati nelle commissioni Difesa di Camera e Senato, Arnaldo Lomuti e Bruno Marton, «il problema della segretezza dei target capacitivi concordati con la Nato sulla base dei quali la Difesa porta avanti la sua corsa al riarmo. Non è corretto che la Nato chieda al nostro Paese di spendere cifre folli senza che il Parlamento, che dovrebbe controllare queste spese, conosca quali siano le esigenze che motivano e guidano queste richieste. Il ministro ha risposto, in buona sostanza, che l’accesso a queste informazioni è impossibile e che quelle date dalla Difesa sono più che sufficienti. Non per noi».
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