2024-04-07
Capitano Ultimo a volto scoperto
Il generale, che arrestò Riina, ha mostrato il viso all’evento per la lista di Cateno De Luca, con cui corre alle Europee. Presenti 19 simboli, tra cui «Noi ambulanti liberi».Il capitano Ultimo ci mette la faccia e finalmente la vediamo tutti senza passamontagna. «Scopro il volto per le elezioni come atto d’amore. Così feci il mio lavoro da carabiniere, così affronterò questa campagna elettorale». Dal 15 gennaio 1993, quando, da capo dell’unità Crimor del Ros dei Carabinieri, ha eseguito l’arresto a Palermo del capo di Cosa nostra Totò Riina, Sergio De Caprio ha sempre tenuto il passamontagna in pubblico per motivi di sicurezza. Lo ha tolto ieri al teatro Quirino a Roma annunciando la sua candidatura politica alle prossime elezioni europee nella lista «Libertà» creata dal sindaco di Taormina ed ex sindaco di Messina, Cateno De Luca. Lista già «famosa» per il contrassegno che raccoglie ben 17 simboli: l’ultimo ingresso è quello di «Noi ambulanti liberi», oltre a quello proprio di Capitano Ultimo. «Alle elezioni dell’8 e 9 giugno prenderemo il 4,2%, abbiamo già fatto i conti e io conti non li sbaglio mai», ha assicurato De Luca. L’obiettivo dell’ex ufficiale del Ros, che ha raccontato la sua storia anche nel docufilm con Roul Bova, Capitano Ultimo, le ali del falco, è centrato in particolare sulla sostenibilità: «Costruire l’Europa delle città, degli ecosistemi, dell’energia rinnovabile, dei cittadini e dei loro sindaci che si autodeterminano per costruire, insieme, l’unica politica possibile, la politica del bene comune. Si, lo faremo insieme e non c’è cosa più grande, per me». Infine, De Caprio ha aggiunto: «Lo faccio e lo farò con Cateno De Luca nel Fronte della Libertà, lontano dai partiti dei padroni di sempre e di tutto». Non è la prima volta che Capitano Ultimo si affaccia in politica. Nel 2013 è stato candidato di bandiera di Fratelli d’Italia durante gli scrutini per l’elezione del presidente della Repubblica; nel 2020, invece, è stato nominato dall’allora presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente. «Oggi 21 movimenti partono per dire meno Europa più Italia. Meno Europa più sovranità», ha dichiarato il leader del movimento «Sud chiama Nord», De Luca, che insieme all’ex viceministro del M5s Laura Castelli, ha presentato il progetto elettorale. «Noi non siamo “gli altri”, noi siamo una forza di libertà. E questa è la parola che ci riunisce qui» ha ribadito l’ex pentastellata. I gruppi politici che hanno aderito al listone del sindaco di Taormina hanno sottoscritto infatti il manifesto «Uniti contro l’Europa liberticida», esattamente 19 punti riuniti sotto i valori «Pace, Sovranità, Equità, Federalismo». Oltre a Capitano Ultimo nella lista c’è l’influencer animalista Enrico Rizzi, mentre ha abbandonato l’ex ministro Roberto Castelli con il suo «Partito Popolare del Nord» per il «rischio di azioni giudiziarie» (riguardanti una disputa interna al movimento Italexit). In compenso è entrato Mario Adinolfi, con il suo Popolo della Famiglia, il movimento Sovranità di Marco Mori (proveniente da Indipendenza di Alemanno), Progresso sostenibile dell’ex europarlamentare grillina Giulia Moi e il movimento ecologista Fronte verde, con Vincenzo Galizia.
Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo