
Mentre cominciano le prime schermaglie sulla composizione dei calendari venatori per la prossima stagione, in Lombardia la giunta regionale ha stanziato mezzo milione di euro a favore dei nove centri di recupero della fauna attivi in tutta la regione.Mancano ancora alcuni mesi all'apertura della prossima stagione venatoria, ma è già tempo di polemiche e schermaglie per la composizione dei calendari ufficiali nelle diverse regioni d'Italia. A cominciare dalla Sicilia, dove attualmente si vive la situazione più delicata e e intricata da sciogliere. Le associazioni venatorie, infatti, da Anuu, Asnc, Cpa, Csu, Arcicaccia, il Consiglio siciliano della caccia, Fidc e Fsdc, hanno fortemente criticato la quella che a oggi è la proposta per il calendario venatorio 2023/2024 presentata dall'assessorato nel corso dell'ultima seduta del comitato faunistico venatorio in Regione Sicilia. Una proposta che non piace in quanto presenta troppi punti in comune con quella della stagione appena conclusa. «Purtroppo, i nostri suggerimenti, scaturiti anche dai recentissimi pareri negativi espressi dall’Ispra sui calendari venatori di altre regioni, come Marche, Liguria, Trentino, Lombardia ed Emilia Romagna, non sono stati minimamente tenuti in considerazione» - si legge nella nota diffusa dalle associazioni venatorie siciliane - «inoltre le riunioni del comitato regionale faunistico venatorio dovrebbero servire a intavolare una fattiva collaborazione per arrivare nello specifico a una condivisione della proposta di calendario venatorio, utile appunto per scongiurare i ricorsi». Per questo motivo, le associazioni scese in campo, hanno immediatamente chiesto l'apertura di un tavolo di confronto con la Regione per affrontare questo argomento e trovare una soluzione, anche perché per quanto riguarda il Piano regionale faunistico venatorio non è ancora stato reso noto né l'iter né i tempi. Tra gli altri temi sul tavolo andrà affrontato quello relativo alla mancata costituzione dell'Osservatorio faunistico venatorio regionale, per i mancati censimenti della selvaggina stanziale e migratoria.Spostandoci da una regione all'altra, nel frattempo, una buona notizia per i cacciatori e tutto il mondo venatoria arriva dalla Lombardia, dove la giunta regionale ha stanziato mezzo milione di euro a favore dei nove centri di recupero della fauna attivi in tutta la regione, in particolare due a Milano e Mantova, uno a Bergamo, Brescia, Lecco, Pavia e Sondrio. Entrando nel dettaglio della misura adottata dalla giunta guidata da Attilio Fontana che ha approvato la delibera proposta dagli assessori all'Agricoltura e al Territorio, Alessandro Beduschi e Gianluca Comazzi, si tratta di 510.000 euro suddivisi in base alla rendicontazione delle spese sostenute nel corso del 2022,. periodo in cui sono stati curati 13.000 uccelli e mammiferi. Un importante contributo e una risorsa che risulterà decisiva per la gestione dei centri di recupero della fauna lombardi, a seguito di quanto fatto nel triennio 2019-2022, durante il quale sono stati stanziati complessivamente fondi per un milione e 300.000 euro.
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