2025-05-03
Burioni insulta: stavolta tocca agli omeopati
Per evitare l’oblio, la virostar denigra i sanitari che praticano la medicina alternativa, li bolla come stregoni e ne invoca la radiazione. Il dottor Tonarelli: «Persone abituate a usare solo e subito le cure tradizionali. Molti colleghi danno il cortisone per un raffreddore».Due giorni fa, la virostar Roberto Burioni ha pensato di celebrare la giornata dei lavoratori denigrando pesantemente l’attività di suoi colleghi. Il professore, che cerca di non uscire di scena dopo la pandemia continuando a frequentare il salotto mediatico di Fabio Fazio, si è lanciato in una serie di insulti contro i medici omeopatici.A dargli fiato, tanto per cambiare, è stata La Stampa. Per Burioni, i prodotti omeopatici sarebbero «preparazioni a base di luna, plutonio, oppure anelli di rubino e collanine di giada». Roba da stregoni, ha tentato di far credere.Lo scorso anno, 18,5 milioni di italiani (il 37% della popolazione) ha utilizzato questi prodotti, secondo una ricerca dell’istituto di ricerca Eumetra per Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende del comparto presenti sul territorio nazionale. Il 54% degli intervistati riconosce che i medicinali omeopatici sono prodotti naturali, il 42% li ritiene privi di effetti collaterali e controindicazioni, mentre il 33% afferma che possono rafforzare le difese immunitarie. A prescrivere queste sostanze di origine vegetale, animale, minerale, preparati sotto forma di globuli sublinguali, gocce, creme, tinture madri o pillole, possono essere solo laureati in medicina e chirurgia, che hanno frequentato una scuola di specializzazione, svolto pratica clinica e iscritti all’albo dei medici. Eppure, per il tuttologo Burioni chi prescrive l’omeopatia «deve essere sbattuto fuori dall’Ordine dei medici». Una condanna feroce quanto ingiustificata. Non se la prende con nutrizionisti, naturopati, erboristi, fitoterapeuti e la pletora di non medici che si pubblicizzano ovunque, spesso senza preparazione scientifica. Non critica gli spot dei farmaci contro il mal di testa, il mal di stomaco, per ogni disturbo c’è un fai da te che alimenta il business delle aziende farmacologiche. Il virologo attacca i medici che si occupano della cura e della prevenzione per ristabilire il benessere generale dell’individuo. «La nostra anamnesi è lunga e accurata, non frettolosa come quella del medico di base. La cura viene impostata solo dopo che sappiamo quasi tutto del nostro paziente», tiene a far sapere il dottor Paolo D’Annibale, allievo del professore Antonio Negro che divenne il punto di riferimento nel nostro Paese dell’omeopatia fondata nei primi dell’Ottocento dal medico tedesco Samuel Hahnemann.«L’impatto della vaccinazione durante l’emergenza Covid ha creato molta sfiducia nella popolazione, ma anche tanta ipocondria», spiega il dottor Carlo Tonarelli, 75 anni, medico da cinquanta. Si è specializzato in pediatria, neonatologia, psicologia clinica, ha lavorato per quindici anni all’ospedale Gaslini di Genova, autentica eccellenza nella cura del bambino. «Poi, dopo aver frequentato diverse scuole di medicina integrata, da anni cerco di curare con l’omeopatia i diversi malanni». Ricorda il medico «i 400.000 nuovi casi di tumore, il 50% di pazienti che muoiono non per le metastasi ma per gli effetti avversi dei chemioterapici, con un bambino su 36 che in Italia ha problemi di autismo, 8 malati di Sla ogni 100.000 abitanti, con il 60% degli anziani che soffre di Alzheimer e l’elenco è lungo, basti pensare alle malattie cronico degenerative, alle infiammazioni silenti. Intanto dobbiamo fare i conti con l’antibioticoresistenza che ucciderà milioni di persone, come afferma l’Oms. Come ci si può stupire se un genitore cerca di curare un figlio con altro, che non sia farmaci inutili e dannosi?». Tonarelli rifiuta la scorretta citazione che Burioni ha fatto di episodi in cui due bambini sono morti dopo essere trattati con l’omeopatia. Sono tragedie che possono capitare anche quando si cura con farmaci convenzionali, «ma un medico omeopata valuta caso per caso l’approccio terapeutico, secondo scienza e coscienza» evidenzia.Aggiunge: «Le persone sono state abituate ad avere la risposta farmacologica all’istante. Sintomo eguale farmaco. Per esempio, bisogna dominare subito la febbre e si danno al bambino paracetamolo, tachipirina, ibuprofene. Non va bene, è una risposta fisiologica dell’organismo che va tenuta sotto controllo. I bambini sono molto sani e guariscono da soli». E se stanno male? «A un mio piccolo paziente ieri ho diagnosticato una sospetta polmonite da Mycoplasma pneumoniae e ho prescritto subito l’antibiotico, non microgranuli, ci mancherebbe», si accalora il dottore. «Ma tanti colleghi danno cortisone per un raffreddore, ci rendiamo conto? L’epigenetica ci sta dicendo che assumiamo sempre più sostanze tossiche, così abbiamo sempre più malati». Quanto all’accusa che non serva, Tonarelli fa l’esempio del cancro: «Il 95% dei tumori richiede che il chirurgo tolga la parte malata, i farmaci che si possono utilizzare sono importanti però ogni essere umano è a sé stante. Senza una visione olistica, che considera corpo, mente, spirito, se non si tiene conto che ognuno di noi ha un nucleo di sofferenza profonda e si cura solo la materia, non il disequilibrio a livello immunitario che si è venuto a creare con la malattia, una risposta generalizzata, da protocollo, risulta inadeguata». E non dimentichiamo quanti adolescenti stanno ancora male, per gli effetti negativi dell’isolamento, del clima di paura durante la pandemia. Si pensa al bonus psicologo, purtroppo anche all’utilizzo di psicofarmaci, però medici come Burioni ridicolizzano l’omeopatia «che non è solo supporto psicologico, è una medicina energetica e vibrazionale che arriva a rimuovere le cause profonde della malattia. È una scienza medica seria». Per la virostar «molta gente ci guadagna», con i granuli, e il cittadino dovrebbe comprarli «di tasca propria». Già, così almeno non si sottrae mercato alle case farmaceutiche con le quali Burioni è da sempre in ottimi rapporti.
George Soros e Howard Rubin (Getty Images)