2021-10-05
Bologna, l’accozzaglia a sinistra impone il fedele alla linea
Matteo Lepore 62,1% - Fabio Battistini 29,5% (Ansa)
Il partitone rosso consegna a Matteo Lepore le chiavi della città fin dal primo turno. Ininfluente l'alleanza con i grillini, sotto il 4%.L'esperienza di Giorgio Guazzaloca a cavallo tra anni Novanta e Duemila continuerà a rimanere un unicum del centrodestra per almeno altri cinque anni (a meno di clamorose sorprese). Bologna vota ancora a sinistra.Il capoluogo dell'Emilia Romagna ha festeggiato ieri il suo patrono, san Petronio, eleggendo al primo turno il suo nuovo sindaco: è Matteo Lepore, esponente del Partito democratico, 41 anni, gli ultimi dieci trascorsi a fare l'assessore comunale nelle due giunte guidate da Virginio Merola. Le proiezioni di ieri sera lo accreditavano di oltre il 63% dei consensi. Più del doppio rispetto al candidato del centrodestra, Fabio Battistini, sostenuto tra gli altri da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, al 29%, che ha parlato di vittoria del «partito della stagnazione». Mentre La Verità andava in stampa era ancora aperta la sfida per la terza piazza: testa a testa tra Marta Collot di Potere al popolo, Dora Palumbo, appoggiata da Sinistra unita, Rifondazione comunista e Pci, il no vax Andrea Tosatto e Stefano Sermenghi, candidato di Italexit, la formazione capitanata da Gianluigi Paragone.Secondo i dati diffusi dal ministero dell'Interno, l'affluenza definitiva alle comunali di Bologna è stata del 51,16%, in calo rispetto del 59,66% delle ultime amministrative.Prima di entrare in politica, Lepore si era laureato in scienze politiche e conseguito diversi master universitari. Dal 2008 al 2011 ha guidato l'area sviluppo territoriale, innovazione e internazionalizzazione di Legacoop Bologna. Un incarico che l'ha portato a rispondere così ad alcuni detrattori, anche all'intervento dello Partito democratico: «Non sono l'uomo dell'apparato, quando mi sono candidato al Parco Nord, diversi dirigenti Pd non mi appoggiavano».Lepore, che ha parlato di «città più progressista d'Italia», ha incassato il sostegno dei big del Partito democratico come l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi e il presidente di Regione Stefano Bonaccini. Ha messo assieme varie liste civiche, Italia viva di un riluttante Matteo Renzi (visti gli attacchi con l'allora candidato gli aveva rivolto durante le primarie), i socialisti, i verdi, gli europeisti e le Sardine di Mattia Santori. Pure il Movimento 5 stelle, con il leader Giuseppe Conte che ha benedetto l'asse con il Partito democratico. Per il segretario dem Enrico Letta Bologna è un laboratorio da cui far partire il nuovo Pd. Rimane da capire quale sia l'esperimento da compiere: allearsi con il Movimento 5 stelle o inghiottirlo?Se a spoglio concluso Lepore risultasse oltre il 60% dei voti, l'ampia coalizione che lo sostiene porterebbe a casa 22 seggi dei 36 disponibili.Il leader della Lega Matteo Salvini include Bologna nell'analisi affidata al Tg1 secondo cui l'insegnamento che la colazione di centrodestra deve trarre è che bisogna «scegliere presto e insieme». Festeggia, invece, il Partito democratico. Il segretario provinciale Luigi Tosiani fissa l'obiettivo delle politiche del 2023 (elezione del presidente della Repubblica permettendo): «È una sfida che si può vincere, anche con il nostro mattoncino» e cioè il merito «di aver costruito qui la coalizione più larga d'Italia» e la scelta di far nascere «un nuovo Ulivo». Per il deputato Andrea De Maria il quadro nazionale per il centrosinistra è «molto positivo» e a Bologna «si sta prospettando un successo molto importante» con dati di «altissimo valore» e con un Partito democratico che «esce forte e credibile da questo risultato». Un risultato «storico e straordinario», esulta un altro deputato, Luca Rizzo Nervo. Freddo il Movimento 5 stelle, che rischia di essere la quinta forza della coalizione, dietro il Pd e ben tre liste civiche. E che con neanche il 4% delle preferenze non si è rivelato decisivo per la vittoria di Lepore.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità