2020-02-01
Bloccati tutti i voli dal Paese del Dragone. Lunedì tornano i nostri connazionali
Lo stop durerà fino al 28 aprile: atterrati ieri gli ultimi sei aerei. Passeggeri controllati e poi lasciati andare con un vademecum.L'ultimo aereo diretto da Wuhan è arrivato a Fiumicino il 23 gennaio. Era un volo della China southern, una delle prime compagnie a essersi vista bloccare dall'Italia. In totale erano dieci le sigle che facevano la spola tra l'Italia e l'aeroporto internazionale Tianhe di Wuhan, la città cinese epicentro del contagio da coronavirus: Aerloft, Delta, China eastern, Korean air, China airlines, Air France, Cathay Pacific, Hainan airlines, Air China e Singapore airlines. Ora per tutti i voli da qualsiasi città della Cina, «su disposizione delle autorità sanitarie nazionali», è scattato il blocco, «fino a nuove comunicazioni», disposto dall'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. «Gli aeromobili che erano già in volo prima dell'emissione del Notam (Notice to Airmen) di sospensione», comunica l'Enac, «sono stati autorizzati ad atterrare negli scali di Roma Fiumicino e Milano Malpensa dove sono presenti le strutture sanitarie deputate ad accogliere i passeggeri per effettuare i controlli previsti». E, infatti, ieri a Malpensa è atterrato l'ultimo volo proveniente da Shanghai. Prima dello sbarco a tutti i passeggeri è stata misurata la temperatura per due volte, in base alle misure previste dal governo giallorosso. I medici in tuta e mascherina hanno consegnato ai passeggeri un vademecum e chiesto a tutti di compilare una scheda con residenza e spostamenti passati e futuri per tracciarli nel caso durante la permanenza in Italia si manifestasse il contagio. Anche a Fiumicino, ieri, mattina, sono atterrati gli ultimi cinque voli dal Paese asiatico. In totale sono scesi circa 1.000 passeggeri. Gli aerei sono ripartiti tutti nel corso della giornata verso le destinazioni di origine. Anche in questo caso sono stati controllati dai sanitari solo i passeggeri dei voli diretti dalla Cina. Non è stato invece sottoposto ad alcuna verifica chi ha viaggiato dalla Cina con voli che hanno fatto scalo in altri Paesi. Qualche controllo ulteriore su chi è arrivato tramite scalo, confermano fonti della polizia aeroportuale, viene disposto al momento del controllo del passaporto. Ma tutto è demandato allo scrupolo di chi si trova nelle postazioni di controllo al momento dell'arrivo di cittadini provenienti dalla Cina. Anche a Fiumicino, insomma, stesso protocollo: ai passeggeri e al personale di bordo è stata misurata la temperatura ed è stato consegnato il vademecum. Dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (l'Ecdc), però, fanno sapere che l'efficacia dello screening sui passeggeri «è bassa». Secondo Pasi Penttinen, esperto dell'Ecdc per le malattie infettive, «approssimativamente il 75% dei casi provenienti dalle città cinesi colpite arriveranno a destinazione nel periodo di incubazione e rimarranno non rilevati, anche se l'efficacia dei test per rilevare i sintomi, sia in entrata che in uscita, fosse dell'80%». Insomma tra i 1.000 sbarcati a Fiumicino, ai quali si aggiungono i 150 di Malpensa, potrebbero esserci degli infetti. Sta a loro riconoscere i sintomi e, come da vademecum, correre nelle strutture adatte. Sono queste le disposizioni contenute nella circolare diffusa dal ministero della Salute, che recepisce le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità sui controlli da fare per limitare l'eventuale circolazione del virus.Anche via mare sono scattate le misure di prevenzione. Dalla Costa Smeralda ormeggiata al porto di Civitavecchia sono scesi alla spicciolata i 1.143 passeggeri che dovevano sbarcare giovedì e che sono rimasti bloccati a bordo per il sospetto caso di coronavirus, poi rientrato.Un trattamento particolare, invece, è previsto per gli italiani che erano rimasti bloccati a Wuhan e che arriveranno, stando all'annuncio fatto ieri dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nella notte fra domenica e lunedì con un aereo militare, un Kc-767A del quattordicesimo stormo dell'Aeronautica militare. I rimpatriati verranno trasferiti «in una idonea struttura per la sorveglianza sanitaria di soli 15 giorni». Il blocco dei voli, salvo diverse disposizioni, dovrebbe durare fino al 28 aprile. E colpirà 56 collegamenti aerei settimanali tra i due Paesi, che solo qualche settimana fa, coincidenza, si erano accordati per un forte ampliamento del trasporto aereo tra Roma e Pechino. La misura è stata estesa anche ai voli da e per Macao, Hong Kong e Taipei. Per le merci, invece, stando alle indicazioni ministeriali, non ci sarebbero rischi. «Siamo l'unico Paese d'Europeo che ha interrotto i voli da e per la Cina», gonfia il petto il ministro della Salute Roberto Speranza, che aggiunge: «Questo vuol dire che siamo coloro che hanno il più alto livello di vigilanza e salvaguardia delle persone». Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, Angelo Borrelli, il capo dipartimento della Protezione civile, ha convocato il comitato operativo. L'emergenza sarà gestita da un commissario straordinario. E questa, al momento, è l'unica misura che conterrà l'ordinanza in via di definizione. Stando a quanto trapela non dovrebbero esserci disposizioni operative oltre alla nomina del commissario e all'individuazione di una struttura che lo affiancherà. Un piano d'emergenza, sembra, verrà predisposto solo successivamente.