Il contagio ci obbligherà a tirare la cinghia. È inutile disperdere i pochi soldi in contributi a pioggia. Piuttosto aumentiamo la spesa sanitaria dal 6,6% al 7,5% del Pil. Così avremo più posti letto, terapie intensive, medici.
Roberto Gualtieri stanzia 7,5 miliardi per famiglie e imprese, ma non si sa come verranno divisi: cruciale il nodo degli autonomi. La serrata può proseguire oltre il 15 marzo.
Il ministro della Salute, in piena emergenza, lascia senza guida l'ente che coordina i servizi tra Roma e periferie. E alla direzione della programmazione sanitaria nazionale mette un tecnico che ha già fallito in Calabria.