2019-01-10
Blitz di Banca d’Italia su Sorgente. Commissariata la boutique di Mainetti
La società immobiliare dell'editore de Il Foglio» sarebbe colpevole di «gravi violazioni normative e irregolarità».Giornate difficili per Valter Mainetti, imprenditore romano, editore del quotidiano antisovranista Il Foglio, collezionista amante di quadri e statue, amministratore delegato e azionista di maggioranza di Sorgente group. Difficili, perché dopo i controlli della Gdf, la vigilanza della Banca d'Italia ha disposto lo scioglimento del consiglio di amministrazione e sottoposto alla procedura di amministrazione straordinaria la sua società di gestione del risparmio. Eppure in un'intervista su Repubblica di esattamente un anno fa l'imprenditore mostrava grande tranquillità, spiegando che avrebbe voluto arrivare a 6 miliardi nel 2018 di fondi in gestione. A distanza di 365 giorni la realtà rischia di essere molto diversa. Già ieri si è insediato il commissario straordinario Elisabetta Spitz (ex direttore dell'Agenzia del Demanio e presidente della Sgr pubblica Invimit): Carlo Petagna è rimasto invece direttore generale della Sgr. «Sorgente group Italia esprime sorpresa e perplessità per il provvedimento di Banca d'Italia», si legge nella nota della società di Mainetti. «Al di là delle motivazioni del provvedimento che si riferiscono a violazioni normative e irregolarità nell'amministrazione, che potranno essere approfondite, va ricordato che l'iniziativa di Banca d'Italia, volta a garantire l'attività aziendale e la piena tutela dei diritti degli investitori e dei creditori sociali, si inserisce nel contesto della controversia in atto da agosto 2015 tra Fondazione Enasarco e Sorgente sgr, che ha dato origine ad atti giudiziari da entrambe le parti, nonché ad apposite audizioni parlamentari». la posizione della sgrIl comunicato di Sorgente prosegue ricordando che «dallo scorso giugno la governance è stata rinnovata». Il tema però resta spinoso e delicato. Sia per l'importanza del personaggio nei salotti del potere romano, tra politica e i rapporti del Foglio anche con Confindustria, sia dal punto di vista giudiziario. Perché, come rivelato dal Fatto Quotidiano la scorsa estate, Mainetti è anche imputato per calunnia ai danni dell'ex presidente dell'Enasarco Brunetto Boco e dell'ex direttore finanziario Roberto Lamonica. La storia è complessa. Si tratta di una guerra che va avanti da tempo, da quando Palazzo Koch iniziò a muovere alcune critiche alla gestione dei fondi, ma che si è accesa sempre lo scorso anno, quando la fondazione che gestisce le pensioni degli agenti di commercio ha affidato a Prelios e Dea Capital la gestione dei fondi Megas (500 milioni di attivi) e Michelangelo Due (350 milioni). I due operatori immobiliari italiani aveva battuto in volata la francese Bnp Paribas. Sta di fatto che da allora la situazione ha iniziato a peggiorare sempre di più. Mainetti ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per l'esclusione dalla gestione di realtà immobiliari così importanti, basti pensare che Megas ha asset di pregio in portafoglio come il Flatiron di New York o la galleria Alberto Sordi a Roma, oltre al palazzo della Rinascente a Piazza Fiume. Gianroberto Costa, attuale numero uno di Enasarco, in un'intervista a Milano Finanza, sostenne che la Fondazione Enasarco si era trovata ad agire d'urgenza per evitare che, in base ad alcune clausole del contratto, Sorgente acquisisse il diritto di vendere gli immobili dei fondi. Il problema, come sottolineato sempre dal Fatto Quotidiano, è che nel 2017 gli immobili del fondo Megas hanno portato affitti per 19 milioni e costi per 36, con una perdita finale di 17,5 milioni mentre il fondo Michelangelo 2 ha perso in un anno 32,6 milioni. i numeriIl tutto mentre Sorgente incassava come commissioni di gestione 7,7 milioni. Una situazione non troppo diversa riguarda la Siae, come raccontato sulle colonne della Verità. Perché la gran parte degli immobili della società degli autori italiani vede sempre la partecipazione di Sorgente Sgr. Anche qui i fondi sottostanti (Aida, Nabucco e Norma) non macinano plusvalenze. Anzi Aida avrebbe un rosso dal 2011 (data di avvio) di più di quattro milioni, tanto che poco prima della data del commissariamento sia il consigliere Salvo Nastasi sia il direttore generale Gaetano Blandini si sarebbero mossi per chiedere uno sconto sulle fee di gestione di ben 10 punti base, dallo 0,68% allo 0,58%. Risultato: nel 2017 Mainetti macinava utili (+25% rispetto al 2015), ma ora la coperta rischia di accorciarsi. In più resta sul tappeto il problema del Foglio, quotidiano che per anni ha goduto dei fondi pubblici all'editoria e che quest'anno si vedrà ridotto gli introiti da parte del governo gialloblù di Giuseppe Conte.
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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