2021-07-28
Seminano il terrore sui bimbi morti ma i dati indonesiani sono solo stime
La notizia della strage di bambini uccisi dal Covid in Asia è stata usata come spot per il vaccino ai più piccoli. Tuttavia, la mortalità minorile era già altissima nel 2020 e causata anche da malnutrizione e altre malattie.È stata definita la «strage dei più piccoli». La notizia degli oltre 100 bambini morti a settimana nel solo mese di luglio in Indonesia, a causa dell'infezione da Covid 19, è rimbalzata rapidamente ovunque, dalle colonne del New York Times ai giornali e ai siti di casa nostra. Nella sola settimana dal 12 al 18 luglio, avrebbero perso la vita oltre 150 bimbi, «la metà dei quali aveva meno di cinque anni». Le stime arrivano da alcuni rapporti recentemente pubblicati dall'associazione dei pediatri indonesiani, presieduta dal dottor Aman Bhakti Pulungan. Dall'inizio della pandemia, sarebbero almeno 800 i morti sotto i 18 anni. Tanto che lo stesso Pulungan non ha esitato a parlare di «numeri più alti al mondo». Le morti coincidono con la più grave ondata di infezioni registrata nel Paese dall'inizio della crisi: nelle ultime 24 ore, i decessi registrati sono 2.069, secondo quanto reso noto dal ministero della Sanità locale. Di fronte al dilagare dei contagi dovuti alla variante Delta, diversi medici locali non si sono lasciati sfuggire l'occasione per provare a confutare la teoria secondo cui i bambini corrono un rischio minimo di fronte alla pandemia. Anche in Italia, non sono mancate reazioni, come quella espressa da Giuseppe Mele, presidente della Società Italiana Medici Pediatri (Simpe): «Le notizie dall'Indonesia sono preoccupanti perché indicano che non è vero che il Covid non crei problemi nella fascia da zero a 16 anni. Lo abbiamo sempre detto che i bambini sarebbero stati gli untori del futuro», ha spiegato a Radio Cusano Campus. In tanti sono tornati a battere con maggior vigore la strada della vaccinazione anche per i più piccoli. Eppure, non tutti hanno preso per buona la narrazione in arrivo dall'Indonesia. Il deputato della Lega, Claudio Borghi, per esempio, ha acceso una discussione su Twitter per cercare di mettere in luce alcuni aspetti poco chiari della vicenda. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) tutti a strillare che per la variante Delta muoiono 100 bambini al giorno in Indonesia», ha scritto. «La cosa è accompagnata da ammonimenti per smentire chi osa dire che nessun bambino precedentemente sano muore di Covid. L'intento è instillare la paura che il morbo indonesiano presto arriverà anche qui, vacciniamo di corsa tutti i bambini». Il sospetto di Borghi ha origine da un comunicato di Save The Children Australia, diffuso lo scorso 14 luglio: «Il disastro del Covid in Indonesia è una crisi dei diritti dei bambini», scrive l'organizzazione. Nel testo, attraverso il quale si chiede di sostenere le attività di Save The Children tra Giacarta e Bandung, già si parla di oltre 700 morti tra i più piccoli, con un tasso di infezione tra i più alti al mondo: «I bambini rappresentano 1 caso su 8 in Indonesia, con 270.000 casi confermati di Covid 19», si legge. Secondo Borghi, tracce identiche sulle alte percentuali di mortalità minorile in Indonesia, tuttavia, si riscontrano già alla fine dello scorso anno, quando la variante Delta non era ancora uscita dai confini indiani, o comunque non aveva l'aggressività di oggi. A settembre del 2020, è lo stesso dottor Pulungan a spiegare, sentito da The Jakarta Post, che gli alti livelli di mortalità sono dovuti per lo più a «trattamenti tardivi e fattori di comorbidità». Insomma, per il deputato della Lega sarebbero state semplicemente applicate le stesse percentuali a mesi di distanza: «Sin da agosto 2020, il nostro Pulungan stimava 300 bambini morti, senza bisogno della variante Delta», ha commentato Borghi. «Stiamo parlando di un paese poverissimo, in un'area dove secondo l'ultimo rapporto Unicef muoiono 1.4 milioni di bambini sotto i 5 anni e i lockdown hanno impedito le cure». Dubbi simili sono stati espressi anche da Roberto Berni Canani, docente di Pediatria all'Università Federico II di Napoli e primo ricercatore del gruppo Ceinge, che ha studiato i meccanismi di attacco del virus per cercare di dimostrare come i bambini si ammalino molto meno rispetto agli adulti. «Per quanto riguarda le notizie che arrivano dall'Indonesia - racconta - sarebbe da capire quali sono le condizioni cliniche di partenza dei bambini che si sono ammalati: malnutrizione e malattie pregresse possono influire sul decorso grave del Covid». Secondo uno studio in via di pubblicazione sulla rivista «Frontiers in Pediatrics», la diffusione nell'organismo del virus da SarsCov2 sarebbe da ricondurre alla presenza di una molecola nelle vie respiratorie, che nei più piccoli è molto meno attiva. Tanto che Berni Canani si spinge oltre: «Quello che abbiamo visto finora in Italia e nei Paesi occidentali è che c'è una grande discrepanza tra adulti e bambini circa il numero di casi, ricoveri e morti, e che anche con la variante Delta finora non c'è stato un aumento di casi tra i bambini».