2022-07-14
Big Pharma non ci guadagna. E il vaccino contro la malaria va avanti al rallentatore
Mentre i Paesi più evoluti non badano a spese per finanziare la corsa ai sieri anti Covid, mancano fondi per sostenere la produzione di quelli salva bambini in Africa.Ogni minuto un bambino muore di malaria. Sembriamo dimenticarlo, ma secondo i dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2019 ci sono stati 229 milioni di casi. 409.000 decessi stimati, di cui il 67% bambini pari a 274.000. Il 94% dei casi (215 milioni) e il 95% dei decessi è verificato in Africa. E dopo decenni di lavoro, lo scorso anno l’Oms ha approvato il primo vaccino contro la malaria, una pietra miliare storica che prometteva di respingere una malattia che uccide, appunto, un bambino ogni minuto.La Gsk, casa farmaceutica britannica si è impegnata a produrre fino a 15 milioni di dosi di Mosquirix (così si chiama il vaccino) all’anno fino al 2028, seguendo i programmi pilota stilati nel 2019, una quantità notevolmente inferiore a quanto l’Oms afferma sia necessario. «La domanda nei prossimi 5-10 anni probabilmente supererà le attuali previsioni sull’offerta», ha affermato Thomas Breuer, chief global health officer di Gsk, ma la casa farmaceutica ha detto che non potrà produrre più dosi senza ulteriori fondi da parte di donatori internazionali. Sebbene il vaccino abbia un’efficacia limitata, prevenendo il 39% dei casi di malaria e il 29% dei casi di malaria grave tra i bambini, uno studio condotto dalla London School of hygiene & tropical medicine (Lshtm) ha rilevato che la somministrazione contestuale su pazienti pediatrici di Rts-S (questo il nome non commerciale del vaccino) e dei farmaci antimalarici si registra una riduzione del 70% dei ricoveri ospedalieri o dei decessi.«L’utilizzo di questo vaccino in aggiunta agli strumenti esistenti per prevenire la malaria potrebbe salvare decine di migliaia di giovani vite ogni anno. È sicuro, riduce significativamente la malaria grave e pericolosa per la vita e stimiamo che sia altamente conveniente», ha detto il direttore generale dell’Oms, il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus in una conferenza stampa a Ginevra. Dove ha aggiunto: «La malaria è con noi da millenni e quello del vaccino che sappia contrastarla è stato un sogno a lungo ritenuto irraggiungibile. Oggi, il vaccino contro la malaria Rts-S, in preparazione da oltre 30 anni, c’è e cambia il corso della storia della salute pubblica. Abbiamo ancora una strada molto lunga da percorrere ma questo è un lungo passo su quella strada».C’è un problema però: la strada potrebbe essere più lunga del previsto, perché i Paesi occidentali sembrano poco interessati a questa incredibile scoperta. «Questa è una malattia dei poveri, quindi non è stata ritenuta così interessante in termini di mercato», ha affermato Corine Karema, amministratore delegato della Rbm partnership to end malaria, realtà senza scopo di lucro che sta lavorando con i governi in Africa per eliminare la malattia.Eppure il limitato interesse internazionale per produrre e distribuire più dosi di Mosquirix è in netto contrasto con la velocità record e i fondi generosi con cui i Paesi ricchi si sono assicurati i vaccini anti Covid 19, una malattia che rappresenta un rischio relativamente basso di conseguenze gravi per i bambini. In questa fase, per altro, in Occidente si comincia a far pressione per aprire la vaccinazione anche ai bambini con meno di cinque anni. A differenza di molti prodotti farmaceutici, non esiste un mercato di riferimento redditizio per un vaccino contro la malaria nel mondo sviluppato, dove le compagnie farmaceutiche, in genere, realizzano i grandi profitti che, secondo la loro narrazione, consentono di rendere disponibili i loro prodotti a prezzi molto più bassi nei Paesi più poveri. A lungo termine, i funzionari dell’Oms affermano che saranno necessarie circa 100 milioni di dosi all’anno del vaccino a quattro dosi, che coprirebbero circa 25 milioni di bambini.Dopo il 2028, l’indiana Bharat biotech assumerà la produzione dell’ingrediente chiave di Mosquirix. Breuer di Gsk prevede che l’accordo con Bharat possa accelerare la produzione. La casa farmaceutica britannica continuerà a produrre l’adiuvante del vaccino e, recentemente, si è impegnata a raddoppiare la produzione a 30 milioni di dosi all’anno, senza offrire tempistiche certe, comunque.Si spera che l’influenza ottenuta dall’azienda grazie alla produzione del vaccino contro il Covid, possa servire a convincere i Paesi ricchi ad investire in un vaccino che salverebbe migliaia di vite in Paesi lontani e sconosciuti. Circa il 95% dei decessi per malaria in tutto il mondo si concentra in 31 Paesi. Sei paesi africani, quali Nigeria (23%), Repubblica Democratica del Congo (11%), Repubblica Unita di Tanzania (5%), Mozambico (4%), Niger (4%) e Burkina Faso (4%), riportano da soli oltre il 50% di tutti i decessi per malaria registrati nel 2019.Questi dati mostrano gli evidenti motivi per i quali, in maniera del tutto egoista, i Paesi occidentali continuino a essere ossessionati solo ed esclusivamente dal Covid, con report giornalieri e riunioni continue per stabilire quali misure repressive introdurre e quali abolire.
Jose Mourinho (Getty Images)