2020-12-29
Berlino frega l’Ue e compra ai tedeschi 30 milioni di dosi alla faccia del patto
Angela Merkel (Sean Gallup/Getty Images)
Accordo bilaterale della Germania con Biotech. Già vaccinate 18.000 persone, ma in otto lo ricevono più volte per errore.Le 9.750 dosi di vaccino arrivate in Italia e che ci dovevano bastare per il «V Day», erano la quota esatta riservata a ciascuno dei 16 Länder tedeschi. La Germania ha così dato il via alla campagna vaccinazioni con la bellezza di 151.125 dosi, alla faccia del tutti uniti nella Ue contro il coronavirus, senza differenze. Come se non bastasse, ieri è arrivata l'ammissione ufficiale di scorte ben maggiori autorizzate da frau Angela Merkel per i suoi connazionali. ll governo federale ha dichiarato che, oltre alle dosi già previste dai contratti firmati dalla Commissione europea per i 27 Stati membri (e che alla Germania ne riservano 55,8 milioni), ha stipulato un accordo bilaterale per ulteriori 30 milioni di dosi del farmaco Pfizer-Biontech. Una conferma arrivata dal portavoce del ministero della Salute tedesco, durante una conferenza stampa a Berlino. La Germania avrà «entro la fine di gennaio 3-4 milioni di dosi. Entro la fine del primo trimestre del 2021, 11-13 milioni. Si tratta di 670.000 dosi la settimana», ha spiegato il portavoce. La Germania dunque si muove da sola e ancora una volta se ne infischia degli accordi presi in sede comunitaria. Addio solidarietà europea contro il virus della pandemia. Come sembrano lontani i tempi in cui la Commissione europea presentava la strategia comune sui vaccini. Era il 17 giugno e la presidente, Ursula von der Leyen, annunciava fiduciosa: «È il momento della scienza e della solidarietà». Tutto il documento era un fiorire di appelli all'unità per fronteggiare la grande lotta al Covid, garantendo «una produzione sufficiente di vaccini nell'Ue e quindi forniture sufficienti per i suoi Stati membri attraverso accordi di acquisto anticipato». Il commissario per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, prometteva: «La collaborazione aumenterà le possibilità di accesso a un vaccino sicuro ed efficace nelle quantità necessarie e nel modo più rapido possibile; un accesso giusto ed equo per tutti». Assicurava: «Nessuno è al sicuro fino a quando non sono tutti al sicuro; non lesineremo gli sforzi per proteggere i cittadini dell'Unione». Si garantiva che la strategia sul vaccino «attuerà un approccio comune con prospettive future». La Commissione non solo si era impegnata a mettere in atto il principio di un accesso ai vaccini «che sia universale, equo e a prezzi abbordabili», ma negli allegati al documento ufficiale, tra gli accordi presi con i Paesi europei, all'articolo 7 dal titolo «Obbligo di non fare trattative separate», si diceva chiaramente: «Firmando il presente accordo, gli Stati membri partecipanti confermano la loro partecipazione e si impegnano a non avviare procedure proprie di acquisto anticipato di quel vaccino presso gli stessi produttori». Come mai allora la Germania ha potuto fare scorta rispetto agli altri Paesi? E come mai punta a raggiungere più rapidamente la famosa immunità di gregge, acquistando più vaccini? Non solo da Biontech, giocando sporco in casa, ma anche negli Stati Uniti. Secondo la Bild Zeitung, nei prossimi giorni sarà infatti concluso un ordine con l'azienda americana Moderna, che aumenterebbe ulteriormente la capacità di vaccinazione della Germania. Sempre di intesa bilaterale si tratterebbe, in spregio degli accordi comunitari dei mesi scorsi. A spingere il governo federale a stipulare un accordo privato sarebbero state le pressioni degli ultimi giorni. Per le forze politiche di opposizione, le dosi sarebbero state poche e la Germania maldigeriva di essere in ritardo rispetto a Stati Uniti e Regno Unito. Intanto il ministro della Salute, Jens Spahn, ha spiegato che in Germania aumenteranno i centri di produzione del vaccino. «Stiamo lavorando assieme alla Biontech-Pfizer, affinché ci possano essere degli ulteriori centri a Marburgo e in Assia», ha affermato il politico alla televisione pubblica tedesca Zdf. Tranquilla delle scorte fatte e degli ordini messi a punto senza autorizzazione della Commissione europea, la Repubblica federale pensa per sé, puntando a portarsi a casa 136 milioni di dosi. Così vaccinerà due volte il popolo della Cancelliera. A proposito di abbondanza, per errore otto sanitari tedeschi hanno ricevuto il vaccino ben cinque volte. Mentre, secondo i dati pubblicati dal Robert Koch Institut, la Germania ieri pomeriggio aveva già vaccinato 21.566 persone. E per problemi legati alla catena del freddo, in Baviera 1.000 dosi di vaccino sono state buttate. Edoardo Buffoni, direttore delle news di Radio Capital, ieri twittava: «Non vedo tabelle analoghe» da parte del ministero della Salute e dell'Iss del nostro Paese. Con tabelle aggiornate per ora e Regione, sull'andamento delle vaccinazioni in Italia. Roberto Speranza si è limitato a spiegare alla Stampa che «esiste un solo contratto di acquisto dei vaccini, firmato dalla Commissione europea per conto dell'intera Unione» e che «la quota di dosi che spetta a ciascun Paese è fissa, per contratto». E come se non bastasse, a quanto ha appreso l'Ansa, «a seconda delle difficoltà nel raggiungimento dei territori e delle condizioni meteo», in alcune Regioni italiane i vaccini non arriveranno nemmeno oggi, ma (forse) domani. In questo contesto, la Merkel sgarra e il nostro governo non protesta. Ursula von der Leyen è soddisfatta: «Abbiamo negoziato bene. La Commissione europea ha negoziato il più ampio portafoglio di vaccini al mondo con sei diversi produttori. Se tutti i vaccini si svilupperanno bene e avranno successo, avremo più di 2 miliardi di dosi di vaccino per l'Europa ma anche per i Paesi vicini». Di questo passo, le uniche certezze le avrà solo la Germania.