Da Davos il ministro Bruno Le Maire avverte: «Washington si contrappone alla Cina, noi vogliamo coinvolgerla». E rilancia la Francia come interlocutore senza vincoli Usa.
Manifestazione di attivisti ucraini di fronte alla statua di Caterina II di Russia a Odessa (Ansa)
Il Parlamento europeo dà l’ok al prestito, a patto che Kiev rafforzi lo Stato di diritto. Propositi non proprio in linea col disegno di legge che intende bandire la Chiesa russa.
Giovedì il presidente del Consiglio europeo
vola a Pechino. Ma in modo irrituale la leader della Commissione, con
cui non corre buon sangue, non sarà presente.
Olaf Scholz vola a Pechino, chiede a Xi Jinping di fermare Mosca, resta ambiguo su Taiwan e parla di affari: snobbati gli Stati Uniti.
Volodymyr Zelensky ringrazia: «Con i blindati libereremo l’Ucraina». Guido Crosetto: «Roma pronta all’invio». Asse russo-turco per regalare il grano all’Africa. Vladimir Putin arruola i carcerati.
Oggi parte il G7 nel pieno della crisi ucraina. I tedeschi sarebbero pronti a proporre di cancellare gli impegni «green» sulle fonti fossili per ricucire con gli Usa e salvare industria e occupazione. L’Italia tentenna ma è un’occasione per uscire dall’inflazione. Mosca continua l’avanzata mentre Vladimir Putin promette di dare missili all’alleato bielorusso.
In «Finis Germania» il grande pensatore tedesco parla della sua nazione e del Vecchio continente, che disgregano la propria identità culturale. «Le persone si fanno saltare in aria per Allah. Perché non dovrebbero distruggere un ordine che non amano?».