2025-08-01
Berlino (a parole) riconosce la Palestina. L’Italia attende e rischia l’isolamento
Pure il Canada pronto ad avviare l’iter. Trump minaccia: «Così è difficile accordarsi sui dazi». Oggi l’inviato Usa a Gaza. La Germania ha aperto al riconoscimento dello Stato di Palestina. Ma non troppo. «Una soluzione negoziata a due Stati resta l’unica strada che può offrire alle persone di entrambe le parti una vita in pace, sicurezza e dignità», ha affermato il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, per poi aggiungere: «Per la Germania, il riconoscimento di uno Stato palestinese avviene più che altro alla fine di questo processo. Ma tale processo deve iniziare ora». Insomma, la posizione di Berlino resta fondamentalmente ambigua. Un po’ come quella, mutatis mutandis, del premier britannico, Keir Starmer, che ha annunciato di voler riconoscere lo Stato di Palestina a settembre, a meno che Israele non accetti alcune misure, ritenute necessarie da Londra per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza. Una linea a sua volta differente da quella di Emmanuel Macron che ha fatto sapere di voler riconoscere lo Stato di Palestina il mese prossimo, apparentemente senza condizioni.Più vicino alla posizione dell’Eliseo si è mostrato il premier canadese, Mark Carney. «Il Canada intende riconoscere lo Stato di Palestina all’ottantesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite», ha dichiarato l’altro ieri, «Intendiamo farlo perché l’Autorità nazionale palestinese si è impegnata a guidare le riforme tanto necessarie». Un’affermazione, quella di Carney, che ha irritato Donald Trump. «Il Canada ha appena annunciato che sosterrà la richiesta di indipendenza della Palestina. Questo renderà molto difficile per noi concludere un accordo commerciale con loro», ha affermato prima di fimare l'ordine esecutivo che ha portato i dazi con il Canada al 35%. Il presidente statunitense finora si è mostrato nettamente contrario al riconoscimento di uno Stato palestinese.Tra l’altro, proprio ieri, il Dipartimento di Stato americano ha annunciato sanzioni contro funzionari dell’Anp e dell’Olp, accusandoli di minare gli sforzi protesi verso la pace. «Ringrazio il segretario di Stato Marco Rubio e il Dipartimento di Stato americano per la loro chiarezza morale nell’imporre sanzioni ai membri dell’Autorità nazionale palestinese e dell’Olp», ha commentato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar. Tutto questo, mentre, nelle stesse ore, il governo portoghese rendeva noto di stare «valutando» il riconoscimento dello Stato palestinese a settembre. Mentre aumentano i Paesi intenzionati a riconoscere lo Stato palestinese, cresce la pressione sull’Italia. Pur sostenendo la soluzione dei due Stati, Roma ha finora evitato infatti un simile passo, dichiarando che i palestinesi dovrebbero a loro volta riconoscere lo Stato di Israele. Come che sia, Recep Tayyip Erdogan ha elogiato ieri i Paesi europei che hanno annunciato di voler riconoscere lo Stato palestinese.Stanno nel frattempo aumentando le fibrillazioni diplomatiche tra Berlino e Gerusalemme. Ieri, Wadephul ha affermato che «alla luce delle aperte minacce di annessione da parte di alcuni membri del governo israeliano, un numero crescente di Paesi europei è pronto a riconoscere uno Stato di Palestina senza previe negoziazioni». Parole che hanno innescato la dura reazione del ministro per la Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir. «Ottant’anni dopo l’Olocausto, la Germania torna a sostenere il nazismo», ha twittato, proprio mentre lo stesso Wadephul si recava in Israele per incontrare Sa’ar e Benjamin Netanyahu. Sempre ieri, i ministri israeliani di Giustizia e Difesa dello Stato ebraico, Yariv Levin e Israel Katz, hanno dichiarato il proprio sostegno all’annessione della Cisgiordania. «Proprio in questo momento, c’è un’opportunità che non dobbiamo perdere», hanno affermato a tal proposito.E così - mentre ieri degli aerei di Giordania, Emirati arabi ed Egitto lanciavano 43 pacchi di aiuti alimentari sul Sud e sul Nord di Gaza - Netanyahu si incontrava con l’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff. Il colloquio è stato definito dalla Casa Bianca «molto produttivo». Poco prima, Trump aveva dichiarato che «il modo più rapido per porre fine alla crisi umanitaria a Gaza è che Hamas si arrenda e liberi gli ostaggi». Lo stesso Witkoff è atteso oggi a Gaza per controllare la distribuzione degli aiuti. «Stiamo vivendo, qui in Terra Santa, un momento molto complesso, molto difficile: le morti non si contano, la mancanza dei medicinali, la mancanza di cibo, la fame non sono una teoria, sono una realtà concreta», ha dichiarato, dal canto suo, il cardinale Pierbattista Pizzaballa.La questione di Gaza sta d’altronde avendo delle ripercussioni anche sulla politica interna americana. Mercoledì, un numero record di senatori dem ha votato a favore di due risoluzioni parlamentari, poi bocciate, che erano favorevoli a bloccare la vendita di armamenti a Israele. Dall’altra parte, una fetta, ancorché minoritaria, della base trumpista si sta spostando su posizioni critiche nei confronti dello Stato ebraico: la deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene ha, per esempio, parlato di «genocidio» a Gaza. Una posizione che ha irritato a sua volta non solo un noto punto di riferimento del mondo Maga, come Laura Loomer, ma anche il senatore dem, storicamente filo-israeliano, John Fetterman.In tutto questo, resta per ora sospesa la diplomazia sul nucleare iraniano. Il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, ha detto al Financial Times che, se vuole riprendere i colloqui sull’energia atomica, Trump dovrebbe risarcire il regime khomeinista per i danni subiti durante la guerra dei dodici giorni. «La strada per la negoziazione è stretta, ma non impossibile. Devo convincere i miei superiori che se optiamo per la negoziazione, la controparte si presenterà con una reale determinazione a raggiungere un accordo vantaggioso per tutti», ha anche affermato. Nel frattempo, ieri pomeriggio, l’Idf ha bombardato obiettivi di Hezbollah nel Nordest del Libano.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.