2025-10-17
Basta un cantiere e il pilota va in tilt
Ursula von der Leyen (Ansa)
Ai veicoli tecnologici servono strade coperte dal 5G: qui ce ne sono solo 500 chilometri. Resta il nodo assicurazioni: le leggi non prevedono l’assenza di un conducente umano.La presidente Ue, Ursula von der Leyen, ne ha tirata fuori una nuova: una «rete di città europee in cui le prime auto a guida autonoma potranno circolare. Una coalizione di 60 sindaci italiani ha già espresso il proprio interesse. È entusiasmante, credo che questo porti anche la speranza che esistano soluzioni, che ci sia innovazione che guida nella giusta direzione, che possiamo lavorare con soluzioni basate sulla natura. E c’è davvero il potenziale per superare questa crisi». Lo ha dichiarato nel suo intervento al Patto dei sindaci Ue per il clima, aggiungendo: «Innovazioni locali come queste stanno plasmando il futuro dell’Europa e vogliamo aiutarvi ad andare oltre. Vogliamo fare insieme a voi, alle vostre città, fondamentalmente avere un’innovazione autonoma, e questo è al centro della nostra missione Ue per le città intelligenti e a impatto climatico zero». Tranquilli, alla guida autonoma ci arriveremo presto anche senza le dichiarazioni Ursula, ma se lo scorso mese di settembre è arrivato il via libera della Ue per provare autovetture che non obblighino i conducenti a tenere le mani sul volante (il livello 3 dei 5 previsti, dove con il 2 già si possono non usare i pedali), ciò non basta per rendere le nostre strade utilizzabili da tali vetture con la sicurezza che serve. E a parte le modifiche che andranno introdotte per i noleggiatori, nel trasporto pubblico e nel settore assicurativo, uno dei fattori abilitanti è la presenza di copertura Internet capillare con prestazioni avanzate (5G). E pare che oggi in Italia ci siano soltanto 500 chilometri di strade con queste caratteristiche. Perché tra costruire una navetta autonoma che porta studenti tra due campus dentro a un circuito noto e definito, come accade a Torino, e far circolare berline e Suv sulla rete stradale urbana c’è una differenza enorme. Ecco perché le città e non le località rurali saranno i luoghi dove inizialmente si potrà sperimentare e poi utilizzare questa tecnologia.Fino a oggi, una vettura dotata di sistemi di assistenza alla guida (Adas) provvede da sola, con i sensori di bordo, a rilevare ostacoli e traffico adeguando la sua stessa condotta e avvertendo il guidatore. Ma per completare l’evoluzione serve interagire con l’infrastruttura (ovvero le strade). E qui casca l’asino. Avete mai usato l’Adas per il mantenimento di corsia sulla segnaletica orizzontale dei mille cantieri aperti sulla nostra rete stradale? Il volante scatta un po’ di qui e un po’ di là, attivato dai sensori che non sanno quale linea seguire. Figuratevi se, al posto di tenere le mani sul volante, il malcapitato automobilista fosse impegnato a fare altro. Comunque sia, il fatto di arrivare a sperimentare il livello 3 della guida autonoma deriva dall’aggiornamento normativo della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece) e questo consentirà di usare sistemi di assistenza avanzata alla guida come il discusso Full self-driving di Tesla e quelli in sperimentazione da parte di tanti altri costruttori come Mercedes, Bmw, Toyota e altri ancora. Città come Torino, Milano, Genova e altre 57 (ma tutte del Nord, quella più a Sud è Mantova), dunque, hanno deciso di sperimentare sul loro territorio. Dietro c’è l’iniziativa «Guida autonoma, Italia in prima fila», proposta dall’euro-piddino Pierfrancesco Maran. Uno di quelli che ha contribuito non poco a disastrare le vie milanesi con le ciclabili. E qui nasce una domanda logica: se Milano non vuole auto ma bici, dove sperimenteremo i mezzi a quattro ruote?Il primo dicembre, a Roma, sarà organizzato un evento con l’intento di stabilire regole comuni per tutti gli Stati Ue e decidere gli investimenti necessari. Anche in campo di assicurazioni e responsabilità dei conducenti, materia nella quale, ancora oggi, non esiste ancora completa uniformità. Tra i nodi da sciogliere, come sarà normata la guida autonoma, poiché l’attuale Codice della strada italiano e l’articolo 2.054 del Codice civile non prevedono mezzi a pilotaggio automatizzato, che comunque non sono come le vetture con Adas di livello 3. Tra le possibilità, l’installazione di registratori di viaggio (scatole nere), o contratti di assicurazione estesi a queste casistiche.
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