
L'Occidente ha una tradizione antichissima che oggi in molti stanno riscoprendo. I consigli dei nuovi «maestri di preghiera»Aveva ragione Carl Gustav Jung: «Studiate lo yoga», scriveva in La saggezza orientale. «Vi imparerete un'infinità di cose, ma non lo praticate, perché noi europei non siamo fatti in modo da poter usare senz'altro quei metodi come si conviene». Proprio lui, profondissimo conoscitore della sapienza indiana e delle tecniche dello yoga, arrivava a dire: «L'Occidente produrrà nel corso dei secoli il suo proprio yoga, e questo sulla base creata dal cristianesimo». Dobbiamo tenere a mente le sue parole soprattutto oggi che lo yoga va così tanto di moda. Le librerie e le edicole sono pieni di manuali che spiegano nel dettaglio posizioni e tecniche di respiro; più o meno ovunque, anche nelle comuni palestre, si organizzano corsi e seminari di discipline orientali. È evidente che questa sovrabbondanza d'Oriente risponde a un nostro bisogno: quello di riscoprire l'aspetto spirituale dell'esistenza che viene quotidianamente macellato dalla società dei consumi. Spesso pensiamo, con grande superficialità, che la meditazione, il silenzio, il digiuno e altre pratiche di questo tipo siano prerogativa esclusiva di qualche santone indiano, dei monaci tibetani e di altri bonzi assortiti. Non è così. L'Occidente cristiano ha un'antichissima tradizione di meditazione, solo che l'ha dimenticata troppo a lungo. Per fortuna, però, piccoli gruppi di volonterosi sparsi per l'Europa e l'America l'hanno conservata e hanno contribuito a renderla ancora viva e pulsante. Tra questi c'è John Main (1926-1982), monaco benedettino e docente al prestigioso Trinity College di Dublino. Nato a Londra, studiò diritto e lingue orientali. In Malesia, prestando servizio per il ministero degli Esteri britannico, si avvicinò alla meditazione frequentando un monaco indiano. Da allora, cominciò a risalire il fiume della storia fino a giungere alle fonti della meditazione cristiana. Tornato a Londra nel 1974, fondò una prima comunità dedita alla meditazione a Ealing Abbey. «Continuavo a riflettere sul contributo più profondamente spirituale che il monachesimo occidentale poteva offrire al nostro mondo», scrive nel bellissimo Monastero senza mura, da poco pubblicato in Italia da San Paolo. Nel libro, Main racconta come gruppi di giovani sempre più numerosi abbiano cominciato a recarsi presso il suo monastero londinese. Erano «laici di tutte le età», provenienti «da scelte di vita e culture religiose diverse. Ci scrivevano, ci telefonavano o venivano alla nostra porta per chiedere se potevano condividere l'insegnamento della meditazione che impartivamo e stare con noi nei periodi di meditazione». I benedettini seguivano la tradizione «del monachesimo occidentale originale: l'insegnamento di Giovanni Cassiano, invocato come guida spirituale nella Regola, “il maestro di preghiera" di San Benedetto». Secondo Main, «la meditazione, come pratica spirituale, è al cuore della tradizione monastica, perché è il modo più immediato di diventare poveri in spirito».Silenzio e digiuno Mano a mano che i gruppi di meditazione diventavano più folti, i monaci cominciarono a produrre audiocassette che i fedeli potevano utilizzare per apprendere le loro tecniche. Poi passarono a una newsletter. Nel 1991 fondarono la Comunità mondiale per la meditazione cristiana, oggi presente in 126 Paesi (tutte le informazioni in proposito le trovate sul sito wccmitalia.org). Nel nostro Paese, la maggiore autorità in materia di meditazione è senz'altro il padre barnabita Antonio Gentili, che guida corsi di meditazione e preghiera profonda un po' ovunque in Italia. Il suo pensiero è condensato nel manuale di meditazione intitolato Dio nel silenzio, pubblicato da Ancora in un numero sterminato di edizioni. Gentili ha scritto anche tanti altri volumi, in particolare sul silenzio e sul digiuno, ricchi di consigli pratici e di indicazioni fondamentali. «Nelle scritture è evidente l'invito a meditare e a raccogliersi interiormente per poter entrare in più profonda comunione con Dio», spiega il padre alla Verità. «La meditazione è un'esperienza pluriforme», continua. «C'è una meditazione discorsiva, che consiste nel prendere un testo o un'immagine, e ragionare su di esso, scandagliarne il significato profondo e trovandone applicazioni nella propria vita. Così la meditazione diventa introspettiva: si scandaglia il proprio mondo interiore. Poi c'è la meditazione silenziosa, ed è quella che ci suggeriscono i salmi: sta in silenzio davanti a Dio». Gentili è un uomo del silenzio, ma quando parla è capace di rapire. Racconta la sua esperienza con lo yoga, che pratica regolarmente («a Roma, anni fa, la mia insegnante era una suora a San Paolo fuori le mura», dice). Spiega che «la meditazione è antica quanto il mondo e si è sempre praticata». Cita Sant'Ignazio di Loyola («ci insegna che gli esercizi spirituali sono un modo di meditare») e Antonio Rosmini, il quale «prescrive nelle sue regole che si mediti per un'ora continua in silenzio, senza libro». Non teme, Gentili, di far proprio l'insegnamento orientale: «L'Oriente ha cominciato a bussare alle porte dell'Occidente e ci ha fatto dono di grandi tradizioni meditative, arricchendo la tradizione cristiana», spiega. Attenzione, però. Non si deve fare l'errore di pensare che quello proposto dal padre sia una specie di stravagante sincretismo buono per attirare chi altrimenti sceglierebbe un corso di yoga al centro benessere sotto casa. Egli non offre una pratica genericamente «spirituale», una specie di rimedio contro il logorio della vita moderna. Meditare significa pregare. contatto col mistero«Joseph Ratzinger ha spiegato che, se per meditazione si intende un puro rientro in sé stessi, senza aperture sul trascendente, il meditare è fuorviante», ammonisce Gentili, «perché pensate di aver raggiunto un equilibrio interiore ma vi siete semplicemente rinchiusi nelle maglie del vostro io». Non basta il silenzio: dev'essere silenzio di fronte a Dio. «Questa tendenza apofatica, cioè di porsi in silenzio davanti a Dio», prosegue Gentili, «attraversa tutta la pratica interiore, cristiana e non. Quando parliamo di meditazione cristiana è importante capire che il rientro in sé apre verso Dio». Ratzinger, in effetti, si occupò a fondo della meditazione cristiana in un testo del 1989. «In molti cristiani del nostro tempo è vivo il desiderio di imparare a pregare in modo autentico e approfondito, nonostante le non poche difficoltà che la cultura moderna pone all'avvertita esigenza di silenzio, di raccoglimento e di meditazione», scriveva. «L'interesse che forme di meditazione connesse a talune religioni orientali e ai loro peculiari modi di preghiera in questi anni hanno suscitato anche tra i cristiani è un segno non piccolo di tale bisogno di raccoglimento spirituale e di profondo contatto col mistero divino». Un mistero a cui ci si può avvicinare tramite la meditazione. Tenendo sempre presente, concludeva Ratzinger, che la «contemplazione cristiana» ha un solo oggetto: Dio.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
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In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






