2023-12-01
Avanza nel silenzio generale il trattato anti pandemia. È il regime sanitario dell’Oms
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms (Ansa)
Sta per riunirsi l’Organismo intergovernativo che dovrà valutare il consenso sul piano. La nostra salute rischia di essere gestita da un ente opaco che ha interessi economici.Dovrebbero farci riflettere i ripetuti allarmi che in questi giorni hanno ripreso a risuonare riguardo al Covid. Ciclicamente, anche se le ondate di contagi sono un lontano ricordo, televisioni, giornali e virostar in crisi di visibilità se ne escono con dichiarazioni ansiogene sull’aumento dei casi di malattia in questa o quella zona del mondo.E così oggi è la situazione austriaca a suscitare brivido, terrore e raccapriccio perché - signora mia! - si registra qualche contagiato in più. Domani sarà ovviamente qualche altra nazione a fornire lo spunto per nuovi appelli e per lo spargimento di altro terrore. Come se non bastasse, ci sono ancora in giro i soliti «esperti» pronti a gridare al lupo anche in presenza di un porcellino d’India. Un brillante esempio lo fornisce Andrea Crisanti che, nonostante le mille e più dosi di vaccino a cui si è volentieri sottoposto, si è ripreso il Covid (ma pensa) e via social si lamenta del fatto che nessuno lo abbia obbligato a chiudersi in casa. Ora, in quel caso più che una malattia respiratoria sembra un caso di sindrome di Stoccolma, tuttavia episodi simili, per quanto deliranti, non sono affatto da sottovalutare.Certi articoli di giornale e servizi televisivi e certe uscite di professori più o meno famosi mostrano che la macchina del terrore virale, benché a bassa intensità, è ancora operativa. E, nonostante tutto ciò che è accaduto in questi anni, tale macchina funziona: ottiene risultati, è ben oliata e non impiegherebbe molto a tornare a lavorare a pieno ritmo. Certo, bisognerebbe trovare qualcuno - medico o politico - talmente folle da attivarla di nuovo e il dramma è proprio questo: c’è pieno, in giro, di gente pronta a innescare alla bisogna il meccanismo mortifero della oppressione sanitaria. E, soprattutto, esiste uno strumento che può rendere strutturale tale meccanismo.Stiamo parlando, ovviamente, del trattato anti pandemia, ovvero il documento dell’Organizzazione mondiale della sanità che si occupa di organizzare «prevenzione, preparazione e risposta» a eventuali future pandemie. Pandemie che, per inciso, ci saranno sicuramente, visto che lo dicono tutti quelli che contano, da Bill Gates in giù.Come noto, il trattato «dovrebbe essere legalmente vincolante» e comporterebbe una notevole cessione di sovranità da parte degli Stati all’Oms. In buona sostanza, le nuove regole consentirebbero alla organizzazione sovranazionale di decretare l’esistenza di una nuova emergenza e di provvedere a organizzare la risposta globale alla minaccia incombente. Starà dunque all’Oms stabilire quali politiche di sanità pubblica adottare, quali cure o più probabilmente vaccini prescrivere e quali notizie diffondere.L’Oms potrà prendersi il diritto di ritirare dal commercio (benché già approvati e circolanti) farmaci ritenuti non idonei ad affrontare la pandemia e potrà persino vigilare sulla pubblicazione di notizie, provvedendo a esercitare la censura in nome della lotta alle fake news. Insomma, potrebbe essere approvato a livello internazionale un documento che consentirebbe la rapida instaurazione di un regime sanitario piuttosto simile a quello che abbiamo vissuto negli anni appena trascorsi. E il fatto che i nostri media, troppi medici e molti politici siano quasi del tutto proni al pensiero medicalmente corretto è un’ulteriore ragione per stare in guardia e mobilitarsi.Nei prossimi giorni dovrebbe riunirsi il cosiddetto Organismo intergovernativo di negoziazione che avrà il compito di verificare l’esistenza di un consenso globale al trattato che sia sufficiente per garantirne la rapida approvazione. Come spiegano i documenti ufficiali dell’Unione europea, l’obiettivo è quello di fare passare il trattato entro la primavera del 2024.Non è difficile comprendere quale sia la portata degli interessi in gioco. E non è difficile nemmeno capire che cosa rischierebbero i cittadini qualora il nuovo accordo venisse sottoscritto anche dall’Italia. Di fatto ci consegneremmo mani e piedi e corpo a una organizzazione che ha dato prova di essere non soltanto poco competente, ma pure piena di secondi e bassi fini. Una organizzazione che è influenzata e guidata da interessi economici e che certo non può contare su rappresentanti democraticamente eletti in grado di prendere decisioni rilevanti per la vita dei singoli.Il problema è che su questo tema non sembra nemmeno esistere un dibattito pubblico. Il nostro giornale, un paio di quotidiani online e alcune emittenti radiofoniche e televisive (sempre le stesse, coraggiose ma non certo potenti) hanno iniziato già mesi fa a puntare l’attenzione sul trattato pandemico, ma sono appunto le uniche voci a essersi levate. I politici disposti a interessarsi all’argomento si contano sulle dita di una mano mozza e il pericolo vero è che - come spesso accade - sia l’indifferenza e non la mancanza di possibilità a limitare la lotta contro un trattato ingiusto e liberticida. Oggi possiamo ridere delle intemerate di Crisanti e liquidare con un’alzata di spalle gli articoli terroristici dei giornali. Ma domani potremmo essere costretti a non ridere più.
Elly Schlein con Eugenio Giani (Ansa)
(Ansa)
La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa. Nell'esplosione hanno perso la vita 3 carabinieri e sono risultate ferite 15 persone tra forze dell'ordine e vigili del fuoco. (NPK) CC
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Mario Venditti. Nel riquadro, Silvio Sapone in una foto agli atti dell’inchiesta di Brescia (Ansa)