2023-10-16
Caduta e rinascita, il senso dell’autunno
Benché sia ancora caldo, siamo ormai entrati nella stagione in cui calano le ore di luce e le foglie degli alberi appassiscono e si staccano. Andando però a proteggere le radici e a nutrire il terreno.Si possono aumentare le calorie. E sarà importante passeggiare all’aria aperta per fare una «scorta» di sole.Lo speciale contiene due articoli.Siamo entrati da poco nella terza stagione dell’anno, dopo inverno ed estate, l’autunno. La parola italiana autunno deriva dal latino «autumnus», dal participio passato di «augere», che vuol dire «arricchire», «aumentare», con riferimento all’abbondanza di frutti della stagione autunnale. Ci sono due autunni, l’autunno meteorologico, che cade il primo giorno di settembre e dura fino al 30 novembre, e l’autunno astronomico che comincia il giorno dell’equinozio d’autunno e finisce col solstizio d’inverno. Equinozio di autunno che può essere il 21 settembre, come no. Di solito cade il 21 settembre, ma può succedere che l’equinozio vero e proprio, cioè la stessa durata di ore di luce e di ore di buio in una giornata, si verifichi successivamente, come è successo quest’anno e anche in alcuni anni passati. La parola equinozio, infatti, deriva dal latino «aequinoctium», composta da «aequus» cioè «uguale» e «nox» da «noctis» cioè «notte». Va poi precisato che non sempre il giorno dell’equinozio è quello di perfette 12 ore di luce accompagnate da perfette 12 ore di buio. Ci può essere qualche minuto in esubero o in difetto dovuto innanzitutto al fatto che i calcoli fanno riferimento centro del Sole, ma c’è una parte di Sole sopra l’orizzonte ancora visibile dalla Terra seppure il centro del disco risulti tramontato. Ci vogliono altri secondi e magari minuti perché il Sole risulti completamente tramontato dalla visione terrestre, inoltre l’atmosfera che circonda la Terra opera rifrazione dei raggi solari, cioè li devia un po’. Di conseguenza, per secondi o minuti possiamo vedere il Sole più in alto di quanto sia effettivamente. Come sappiamo, la Terra gira intorno al Sole. La rivoluzione terrestre intorno al Sole si compie in 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi: 365 giorni costituiscono l’anno, i residui ore, minuti e secondi vengono poi «smaltiti» nell’anno bisestile, che cade ogni 4 anni e che presenta 366 giorni per contabilizzare, appunto, le 6 ore, i 9 minuti e 10 secondi che moltiplicati per 4 danno luogo al giorno in più, convenzionalmente il 29 di febbraio. Durante la rivoluzione terrestre intorno al Sole, ci sono due momenti in cui il Sole è perpendicolare, cioè misura un angolo retto di 90°, rispetto all’asse di rotazione della Terra e illumina allo stesso modo ogni punto della metà dei due emisferi che illumina, il boreale che è quello a nord dell’Equatore, l’australe che è quello a sud. La linea di demarcazione tra zona d’ombra e zona di luce si chiama circolo di illuminazione. L’Italia appartiene all’emisfero boreale, e quando da noi a settembre inizia l’autunno, nell’emisfero australe inizia la primavera. I momenti di maggiore e minore durata della giornata ossia della luce sono quelli dei solstizi. Il solstizio d’estate segna il giorno con più ore di luce dell’anno, il solstizio di inverno quello con meno ore di luce e sono i momenti in cui il Sole è alla massima distanza dai Poli. Sebbene Santa Lucia, il 13 dicembre, sia considerato il giorno più corto dell’anno con tanto di proverbio «Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia», in realtà il più breve è il solstizio d’inverno. Se arriviamo all’equinozio di primavera da mesi nei quali le ore di buio sono state maggiori di quelle di luce, l’equinozio di autunno ci vede proseguire lungo la perdita di luce cominciata dal giorno dopo il solstizio d’estate con quest’ultima giornata paritaria equinoziale. Se a inizio settembre 2023 si avevano 13 ore e 9 minuti di luce, a fine settembre abbiamo registrato 11 ore e 49 minuti, che a fine ottobre saranno 10 ore e 25 minuti, a fine novembre 9 ore e 23 minuti, il 22 dicembre 9 ore e 7 minuti che dal giorno dopo inizieranno a crescere: 9 ore e 8 minuti il 23, 9 ore e 10 il 31. In autunno, la mattina il Sole sorge più tardi, la sera tramonta sempre prima, la regola si inverte dal 23 dicembre in poi. La caratteristica principale dell’autunno è rappresentata dalla diminuzione: di temperatura ambientale e di ore di luce. Si tratta di una stagione che costituisce una pausa dopo il fulgore caldissimo dell’estate. Gli alberi caducifoglie, attenzione, non tutti, ma solo quelli appunto cosiddetti, in autunno giungono alla fine del proprio ciclo vitale annuale: la temperatura ambientale diminuisce, i raggi solari non sono più focosi, il metabolismo rallenta e questo tipo di albero vede le sue foglie cambiare colore: la clorofilla, il pigmento di colore verde che cattura l’energia del sole, diminuisce e lascia emergere sulla superficie delle foglie i pigmenti di colore giallo e arancione, se carotenoidi, e rosso-violaceo, se antociani, che prima sovrastava. Le foglie, poi, iniziano a cadere, dalla cima della chioma: la caduta aiuta la pianta a entrare nel riposo invernale, i nutrienti dovranno servire solo a radici, tronco e rami e tutto questo sarà propedeutico alla ripresa dell’attività in primavera. Siamo abituati a pensare alle foglie cadenti come a qualcosa di negativo. Yves Montand nella canzone Les feuilles mortes cantava «Les feuilles mortes se ramassent à la pelle / Les souvenirs et les regrets aussi / Et le vent du Nord les emporte / Dans la nuit froide de l’oublie» cioè «Le foglie morte vengono raccolte con una pala / Anche ricordi e rimpianti / E il vento del nord li porta via / Nella fredda notte dell’oblio». Certamente la metafora è corretta. Tanto che a questa caducità delle foglie di alcuni alberi si erano già ispirati grandi poeti come Giuseppe Ungaretti, che nella lirica Soldati, vergata nel Bosco di Courton a luglio del 1918, scriveva: «Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie», per esprimere la sensazione di precarietà dell’essere umano in guerra. Ma dovremmo pensare alle foglie caduche innanzitutto come a un momento di un ciclo naturale che non termina con la caduta. La caduta è solo un momento e porta con sé qualcosa di vitale: le foglie a terra proteggono le radici dell’albero dal freddo ambientale e col tempo, degradandosi, diventano hummus che nutre il terreno. Mentre ci lasciamo alle spalle lo stereotipo negativo della foglia cadente in autunno, diventa sempre più diffusa anche da noi la pratica dell’osservazione del foliage. Equivalente autunnale della fioritura primaverile, in Giappone si chiama momijigari, e riscuote sempre più appassionati il turismo collegato al foliage, cioè al fogliame, sottinteso che assume i colori del sole invecchiando e cadendo. Se la diminuzione delle ore di sole e della sua intensità ci mostra le foglie di alcune piante passare dalla colorazione verde a quella marroncino-rossiccia, anche noi patiamo un po’ il calo termico e luminoso. Ma perché in autunno diminuisce la temperatura? A causa dell’inclinazione dell’asse terrestre. Durante la sua rivoluzione intorno al Sole, infatti, la Terra è inclinata. Il ciclo delle stagioni è determinato innanzitutto da questa inclinazione che determina una diversa esposizione ai raggi solari dei vari punti della Terra. L’asse terrestre è inclinato di 66° 33’ rispetto al piano dell’orbita, di conseguenza di 23° 27’ rispetto alla perpendicolare a tale piano. L’eclittica del Sole intorno alla Terra è inclinata di 23° 27’ rispetto all’Equatore celeste. L’intersezione tra eclittica e piano dell’Equatore celeste determina la linea dei due equinozi e la linea dei solstizi è perpendicolare a questa. L’inclinazione dell’asse terrestre determina che la Terra riceva differenti quantità di radiazione solare nei diversi periodi dell’anno, in autunno e in inverno il minore irraggiamento non fanno scaldare a sufficienza l’atmosfera e la superficie così come, specularmente, in estate, i raggi solari arrivano perpendicolarmente e l’irraggiamento è massimo. Si potrebbe pensare che quando le stagioni sono calde siamo più vicini al Sole e viceversa, ma non è così. La Terra nell’emisfero boreale è più vicina al sole in inverno e più lontana in estate: quest’anno, abbiamo raggiunto il punto più vicino al sole alle 17:17 italiane del 4 gennaio, 147.098.925 km di distanza. Mentre il 6 luglio alle 22:06 italiane ci siamo trovati a 152.093.251 km dal Sole, la massima distanza nel 2023. Questa differenza dipende innanzitutto dalla prima legge di Keplero che spiega come i pianeti ruotino intorno al Sole non secondo percorsi circonferenziali, ma ellittici: le orbite piatte dei pianeti intorno al Sole sono ellissi e il Sole si pone in uno dei fuochi. Il perielio è il punto dell’orbita di massima vicinanza del pianeta al Sole, l’afelio è quello di massima lontananza. La differenza percentuale tra distanza all’afelio e distanza al perielio dipende dall’orbita, per la Terra è circa il 3,2%, circa 5 milioni di km (la distanza media, la cosiddetta unità astronomica è 149.600.000 km). Questa distanza del 3% tra afelio e perielio significa che il Sole al perielio manda il 6,5% di energia in più rispetto all’afelio, differenza che potrebbe essere anche impercettibile se non fosse per l’inclinazione dell’asse terrestre: il Polo Nord punta verso il Sole durante l’estate boreale, quindi i raggi solari arrivano con un’inclinazione minore e un’intensità maggiore. Alla nostra latitudine, quell’inclinazione determina una differenza di energia solare del 250%. La temperatura terrestre dipende da tante altre variabili: le terre si scaldano più delle acque nell’emisfero boreale abbiamo più terre emerse che acque, per esempio. Il clima dipende anche dalla latitudine, cioè la distanza dall’Equatore, e dall’altitudine, che fa differenza a parità di latitudine. L’Italia è una penisola a forma di stivale completamente posizionata nell’emisfero boreale, a una latitudine media tra 36° e i 47° di latitudine nord, a metà fra Equatore e Polo Nord: nel nord prevale clima subtropicale umido, al centro-sud il clima mediterraneo con periodo estivo secco. Tra la Testa Gemella Occidentale e l’Isola di Lampedusa ci sono quasi 12 gradi di latitudine, siamo divisi in due versanti dalla catena appenninica, la parte continentale dell'Italia è circondata da un sistema montuoso importante, Alpi e Appennini che hanno l’effetto di fermare talvolta arie fredde invernali provenienti dall’Europa del nord e anche la grande massa d’acqua dei mari mediterranei che ci circondano quasi da ogni lato ha l’effetto di un serbatoio di calore e di umidità che mitiga il clima in inverno, sebbene siamo influenzati anche dall’anticiclone delle Azzorre e dell’anticiclone subtropicale africano. Sapete che anche se la temperatura autunnale è uguale a quella primaverile noi sentiamo più freddo in autunno? Dipende anche dall’umidità. In autunno, i nostri abiti assorbono umidità che poi evapora insieme col nostro sudore. Ciò determina una dispersione di calore che ci fa diminuire la temperatura corporea e sentire più freddo a parità di temperatura primaverile. D’estate, invece, la nostra temperatura interna è alta, l’umidità ambientale fa quasi da muro alla nostra sudorazione e ciò che perdiamo con la sudorazione è inferiore rispetto a quello che perdiamo in autunno.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/autunno-stagione-salute-benessere-2665979198.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="aiutiamoci-con-bevande-calde-e-integratori" data-post-id="2665979198" data-published-at="1697466196" data-use-pagination="False"> Aiutiamoci con bevande calde e integratori Come contrastare gli effetti negativi dell’autunno? Innanzitutto, cercare di stare di più all’aria aperta e al sole durante le ore di luce: fate due passi in pausa pranzo nei giorni lavorativi, magari mangiate delivery al parco, andate in giro a fare bagni di natura, o anche normali gite turistiche di stampo artistico, se non naturalistico, nel fine settimana. Cercate di praticare un’attività fisica, iscrivetevi a una scuola di ballo, in palestra e ricordatevi che anche soltanto camminare favorisce la produzione di endorfine che hanno un effetto positivo sull’umore, riducono i dolori, migliorano l’ossigenazione dei tessuti (camminare 1 ora al giorno per un mese può far perdere un kg di peso). Arrivare a fine giornata con addosso una stanchezza sana, da attività fisica piacevole e non da malinconia autunnale, ed esporvi alla luce durante il giorno riallineerà il vostro ritmo sonno-veglia alla luminosità naturale come abbiamo visto inferiore all’estate: la serotonina, detta ormone del buonumore, si gioverà dell’esposizione e dell’attività sportiva e anche la melatonina, ormone che produciamo di notte, al buio, e che dice al nostro organismo che è ora di dormire (quando la retina riceve luce, l'epifisi manda al cervello il segnale di inibizione della produzione). Ne produciamo molta di notte e poca o nulla di giorno ed ha una sorta di effetto sedativo (esporsi alla luce di giorno vuol quindi dire non avere sonnolenza di giorno, come sarebbe se invece stessimo sempre al buio o chiusi dentro senza giovarci di un bel «bagno» di luce solare). In estate la temperatura ambientale è alta e abbiamo meno fame perché la nostra temperatura corporea è di conseguenza alta. In autunno e inverno abbiamo più fame perché dobbiamo alzare la nostra temperatura corporea, bassa a causa del freddo ambientale. Le calorie del cibo che bruciamo in inverno ci servono anche ad aumentare la temperatura del nostro corpo e questo fabbisogno inizia ad aumentare già in autunno. Dobbiamo certamente soddisfare questo bisogno calorico maggiore rispetto all’estate, ma senza esagerare: si può soddisfare la maggiore gola autunnale aumentando un po’ le calorie, ma anche sfruttando le leccornie di stagione per differenziare la tavola e renderla più stimolante. Non dimenticate di bere, acqua ma anche bevande calde, tisane, tè: d’estate siamo spinti a bere dalla necessità di reidratare i tanti liquidi che perdiamo sudando, ciò non toglie che è necessario idratarci bene anche durante tutte le altre stagioni. Scegliere la bevanda calda aiuterà anche a riscaldare il nostro nucleo centrale dall’interno (abbiamo parlato di come funziona la termoregolazione umana nel pezzo del 17 agosto 2020 e in quello del 3 luglio 2023). Sì a fermenti lattici per favorire il benessere del microbiota intestinale, sì ad agrumi, zenzero, aglio, cipolla e peperoncino per rafforzare il sistema immunitario e contrastare patologie da raffreddamento, sì a cibi ricchi di triptofano, precursore della serotonina, di origine animale come latticini, formaggi, uova, carni bianche, patate, riso, cereali integrali, arachidi, semi di sesamo, alghe, legumi e anche cioccolato fondente.
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.