
L’assalitore è un ventunenne ex alunno della scuola, forse in passato vittima di bullismo. Ha fatto irruzione e ha aperto il fuoco, ammazzando dieci persone (molte tra i 14 e i 18 anni) e ferendone una dozzina, poi si è suicidato. Esclusa per ora l’ipotesi terrorismo.Ieri un tragico attentato ha sconvolto Graz, il capoluogo della Stiria, nonché seconda città austriaca per popolazione. Intorno alle 10 di mattina, un ragazzo di 21 anni ha fatto irruzione in un ginnasio (Borg) di Dreierschützengasse, nel quartiere residenziale di Lend, aprendo il fuoco su studenti e insegnanti, esplodendo circa 40 colpi. Secondo la Kronen Zeitung, l’attacco è durato pochi minuti, ma ha provocato una strage senza precedenti nella storia della Repubblica delle Alpi: almeno undici persone, tra cui l’aggressore, hanno perso la vita, e una dozzina sono rimaste ferite, alcune in maniera molto grave. L’attentatore si è poi suicidato in un bagno dell’edificio subito dopo aver compiuto il misfatto. La polizia, che ha impiegato anche l’unità speciale Cobra, è intervenuta rapidamente con la mobilitazione di 300 agenti, evacuando l’istituto e isolando la zona. Gli studenti scampati alla sparatoria, molti dei quali sotto choc, sono stati subito trasferiti in un centro di assistenza psicologica allestito dalla Croce rossa. Come riportato dai media locali, l’attacco a colpi d’arma da fuoco è avvenuto in due aule al primo piano dell’istituto scolastico, con testimoni che hanno descritto scene di panico e urla. In alcuni video, girati da un’altra classe e poi diffusi sui social, si sentono anche alcuni spari all’interno del plesso scolastico. L’autore della strage, identificato con il cittadino austriaco Artur A., aveva 21 anni, risiedeva a Graz ed era un ex studente della scuola. Come confermato dalle autorità locali, non aveva precedenti penali e aveva acquistato legalmente le armi usate per la sparatoria (un fucile semiautomatico e una pistola) poche settimane prima dell’attacco. La Kronen Zeitung riporta inoltre che il giovane avrebbe agito per vendetta, sentendosi vittima di bullismo durante gli anni trascorsi nell’istituto: alcuni post pubblicati sui social, attribuiti all’ex alunno del Borg (che non ha completato gli studi), esprimono rabbia verso ex compagni e insegnanti, ma non è chiaro se questi post possano essere un indizio decisivo per chiarire il movente. Per ora, la polizia ha dichiarato che, in questo senso, le indagini sono ancora in corso.A questo proposito, lo Spiegel aggiunge che gli investigatori stanno analizzando i dispositivi elettronici dell’aggressore per ricostruire il suo profilo psicologico e verificare eventuali legami con gruppi estremisti. Al momento, però, l’ipotesi più accreditata rimane quella di un atto isolato. Nell’abitazione del ventunenne, secondo le fonti della Kronen Zeitung, le forze dell’ordine avrebbero anche rinvenuto una lettera d’addio. Il bilancio della strage, come detto, è drammatico: dieci morti nella mattinata, incluso l’attentatore, di cui sette studenti (quattro alunne e tre alunni) e due insegnanti, senza contare i dodici feriti, molti dei quali sono in condizioni critiche. Uno di questi, una donna adulta ricoverata presso la clinica universitaria di Graz, è morta nel pomeriggio per i gravi danni riportati durante la sparatoria. La Kronen Zeitung parla di una «tragedia senza precedenti» per la comunità scolastica: le vittime erano prevalentemente adolescenti tra i 14 e i 18 anni. Gli altri studenti coinvolti nell’attentato sono stati trasportati negli ospedali di Graz, dove i medici stanno lottando per salvare la vita dei feriti più gravi. La Frankfurter Allgemeine Zeitung ha descritto alcune scene strazianti fuori dalla scuola, con genitori in lacrime mentre attendevano notizie. Un centro di supporto psicologico è stato istituito per aiutare studenti, famiglie e personale scolastico a gestire il trauma. Il cancelliere austriaco, Christian Stocker, ha annunciato tre giorni di lutto nazionale, con le bandiere esposte a mezz’asta e un minuto di silenzio da osservare oggi in tutti gli edifici pubblici. Già ieri sera, invece, si è tenuta una cerimonia commemorativa nella Cattedrale di Graz, a cui hanno preso parte numerosi esponenti politici.Questa strage di inaudita violenza ha scosso tutti, sia in Austria che all’estero. «La sparatoria nella scuola di Graz», ha dichiarato il cancelliere Stocker, «è una tragedia nazionale per l’intero Paese. Non ci sono parole per il dolore e la sofferenza che tutti noi, tutta l’Austria, stiamo provando in questo momento». Parole simili sono state pronunciate da Alexander Van der Bellen: «Non c’è nulla che possa alleviare il nostro dolore in questo momento, tutta l’Austria è in lutto», ha scritto su X il presidente della Repubblica. Anche il sindaco di Graz, Elke Kahr, ha parlato di una «giornata terribile e profondamente triste», mentre il leader della Fpö, Herbert Kickl, ha disposto il rinvio del congresso del partito, che si sarebbe dovuto svolgere nel fine settimana. Messaggi di solidarietà sono giunti numerosi anche dall’estero, inclusa l’Italia. Oltre al presidente Sergio Mattarella, che ha espresso «vicinanza e cordoglio» a tutta la comunità austriaca, anche il premier Giorgia Meloni ha scritto: «Con dolore apprendo della tragica notizia che vede coinvolta una scuola a Graz, in Austria. La mia vicinanza e quella dell’intero governo italiano va ai familiari delle vittime, unitamente a un pensiero che desidero rivolgere ai feriti e ai loro cari».
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