Secondo i calcoli di due professori di fisica (William Happer e William van Wijngaarden), entro determinati livelli, l’incremento di anidride carbonica non peggiora l’effetto serra: non ci sono altre radiazioni da assorbire.Rispondo alle molte richieste di chiarimenti sul perché, sebbene la CO2 sia un gas-serra, l’effetto serra non verrebbe quantitativamente alterato se aggiungiamo altra CO2 in atmosfera. Ricordiamo cos’è l’effetto serra. Ogni corpo (anche il vostro) emette calore (cioè energia) sotto forma di radiazione elettromagnetica, cioè onde elettromagnetiche. Ciascun’onda è caratterizzata da una propria lunghezza d’onda e quali lunghezze d’onde compongono la radiazione emessa da ogni corpo dipende dalla temperatura di esso. Per esempio, quella che ci arriva dal sole è radiazione con lunghezze d’onda comprese fra 0.2 e 4 micron (di queste, quelle comprese fra 0.4 e 0.7 micron sono dai nostri occhi percepite come radiazioni di diverso colore, i colori dell’arcobaleno: quella di 0.4 micron è vista come violetto, quella di 0.7 micron è vista come rosso; in mezzo a questi due estremi ci sono gli altri colori). La Terra non ha la temperatura del sole, ed emette radiazione con lunghezze d’onda maggiori della radiazione rossa (e per questo è chiamata radiazione infrarossa) e, più precisamente, radiazione con lunghezze d’onda comprese fra 4 e 40 micron. La curva blu, a contorni lisci, della figura rappresenta l’intensità in funzione della lunghezza d’onda di questa radiazione e l’area sotto questa curva misura la potenza energetica emessa da ogni metro quadrato di globo, e ammonta a 394 watt. Se non ci fossero i gas-serra questa radiazione andrebbe a finire tutta nello spazio extra-terrestre e il pianeta sarebbe più freddo, di circa 30 gradi. Ma ci sono i gas-serra – i principali dei quali sono, nell’ordine, vapor d’acqua, CO2 e ozono – che assorbono parte della radiazione emessa dalla Terra. La curva nera a zig-zag sotto quella blu rappresenta, in funzione della lunghezza d’onda, l’intensità della radiazione che effettivamente va a finire nello spazio; la potenza energetica totale ammonta a 277 watt per metro quadrato e, almeno limitatamente a questo bilancio, l’effetto serra vale quindi 394-277=117 watt per metro quadrato. I calcoli sono stati eseguiti dai professori di fisica William Happer e William van Wijngaarden, il secondo dei quali è stato anche intervistato per La Verità lo scorso 6 settembre. La figura è riprodotta dalle pubblicazioni dei due climatologi.Della radiazione emessa dalla Terra, la molecola di CO2 è capace di assorbire solo quella con lunghezza d’onda di 15 micron (diciamo tra 14 e 16 micron), ed è trasparente alla radiazione con lunghezze d’onda diverse. Se non ci fossero i 400 ppm (parti per milione) di CO2 in atmosfera, la curva nera in figura verrebbe modificata, solo nell’intorno dei 15 micron, con la curva verde, e in questo modo la potenza della radiazione che andrebbe a finire nello spazio sarebbe non 277 ma 307: più energia nello spazio, minore effetto serra, e pianeta più freddo.Ma che succede se, invece, la quantità di CO2 in atmosfera fosse non i 400 ppm attuali ma il doppio, cioè 800 ppm? I professori hanno eseguito tutti i calcoli del caso e hanno trovato che, nel tratto con lunghezza d’onda intorno ai 15 micron, la curva nera verrebbe modificata in quella rossa. Questa, però, è una modificazione impercettibile, e la conclusione è una sola: i 400 ppm di CO2 presenti in atmosfera assorbono già tutta la radiazione di 15 micron emessa dalla Terra. Aggiungere CO2 non può aumentare l’effetto serra perché non c’è altra radiazione che la CO2 aggiunta possa assorbire. Aggiungere CO2, allora, non può alterare il clima; però favorirebbe una più rigogliosa vegetazione, visto che la CO2 è il cibo delle piante.Questo è solo uno di una dozzina di argomenti che sconfessano la congettura che vuole la CO2 antropica climalterante. Chi sostiene questa congettura non ha argomenti, neanche uno, a sostegno della stessa. È per questo che costoro, più volte invitati e sfidati ad un confrontano, lo rifiutano. Molto coraggiosamente mandano in avanscoperta o bambine use a marinar la scuola anziché studiare, o attivisti per lo più prepotenti, se non violenti, o politicanti da quattro soldi che sgomitano per una sedia in un qualche parlamento. Ma i professoroni di accademie cadute in disgrazia e di centri di ricerca con eccellenti risultati da premio Ig-Nobel se ne stanno prudentemente nascosti.
Ansa
Mario Cardinali, lo storico direttore-editore del mensile livornese di sberleffi, annuncia dopo 65 anni: «A novembre l’ultimo numero, pesa la crisi della carta. Aspettiamo tempi migliori». Che speriamo arrivino.
Ansa
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Dopo settimane di tensioni, gli scontri lungo il confine tra esercito pachistano e Talebani hanno causato decine di vittime. Cessate il fuoco fragile e una partita geopolitica che coinvolge Cina, India e Stati Uniti.