2025-09-14
Attentato Kirk, nuova pista del «New York Post»: «Il killer conviveva con un trans»
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)
Intanto la vedova dell’attivista promette battaglia: «Non sapete cosa avete scatenato».«Se pensavate che la missione di mio marito fosse potente prima, non avete idea. Non avete idea del fuoco che avete acceso dentro questa moglie. Le grida di questa vedova riecheggeranno in tutto il mondo come un grido di battaglia». Sono queste le prime parole - cariche di dolore e, al contempo, di fierezza - che ha rilasciato alla stampa Erika Frantzve dopo l’assassinio di suo marito, l’attivista conservatore Charlie Kirk.A pochi giorni dall’attentato in cui l’antifascista Tyler Robinson ha tolto la vita a Kirk, Erika si è rivolta ai sostenitori del marito e all’intera nazione, promettendo che continuerà la sua battaglia politica attraverso l’organizzazione da lui fondata, Turning Point Usa. «Il movimento che mio marito ha costruito non morirà, mi rifiuto di permetterlo… e tutti noi ci rifiuteremo di permetterlo», ha dichiarato con passione Erika Kirk. Che poi ha aggiunto: «Nessuno dimenticherà mai il nome di mio marito, e io farò in modo che sia così».La moglie del giovane attivista, da cui ha avuto due figli, ha poi ringraziato i soccorritori, gli investigatori, il presidente Donald Trump e il vicepresidente JD Vance per il sostegno ricevuto dopo l’assassinio del marito. Proprio Vance, amico fraterno di Kirk, aveva disertato le commemorazioni dell’11 settembre per stare vicino alla vedova e per trasportare personalmente - insieme a un picchetto militare - il feretro dell’attivista a bordo dell’Air Force Two, l’aereo personale del vicepresidente, che avrebbe riportato la salma in Arizona, terra natale di Kirk. «Signor presidente», ha detto Erika rivolgendosi direttamente a Trump e trattenendo a stento le lacrime, «mio marito l’ha sempre stimata e sapeva che anche lei lo stimava. Era così. La vostra amicizia era straordinaria. Lei lo ha sostenuto in ogni modo, e lui ha fatto lo stesso con lei». Anche Trump, in un’intervista a Fox News, aveva dichiarato: «Charlie era come un figlio per me».Premendo il grilletto, Tyler Robinson ha strappato Kirk non solo a sua moglie, ma anche ai suoi due figli: un bambino di un anno e una bambina di tre anni. «Quando sono tornata a casa ieri sera», ha raccontato Erika, «nostra figlia mi è corsa incontro tra le braccia e mi ha detto: “Mamma, mi sei mancata”. Io le ho risposto: “Anche tu mi sei mancata, tesoro”. Poi mi ha chiesto: “Dov’è papà?”. Che cosa puoi dire a una bimba di tre anni? Le ho detto: “Tesoro, papà ti vuole un bene infinito. Non preoccuparti, è in un viaggio di lavoro con Gesù, così potrà permettersi il tuo budget per i mirtilli”», ha raccontato la vedova con profonda commozione.Oltre al ricordo del marito, però, c’è anche un’eredità politica da custodire e da far crescere. «Charlie, ti prometto che non lascerò mai morire la tua eredità, tesoro», ha dichiarato Erika. «Ti prometto che renderò Turning Point Usa la cosa più grande che questa nazione abbia mai visto». La vedova ha quindi annunciato che il tour che suo marito aveva programmato nei campus universitari, The American Comeback Tour, non si fermerà dopo l’omicidio del suo promotore: «Ci saranno ancora altri tour negli anni a venire», ha assicurato Erika Kirk, che ha inoltre confermato che l’Americafest, la conferenza annuale di Turning Point Usa, si terrà come previsto a dicembre a Phoenix, in Arizona: «Sarà più grande che mai», ha specificato Erika, ribadendo poi che «il programma radiofonico e il podcast di cui era così orgoglioso continuerà» e che «in un mondo pieno di caos, dubbi e incertezza, la voce di mio marito rimarrà e risuonerà più forte e più chiara che mai, e la sua saggezza perdurerà».Nel frattempo, continuano a emergere aspetti rilevanti della vita del killer, Tyler Robinson. Secondo il New York Post, il ventiduenne conviveva con un trans, che stava portando avanti la transizione da maschio a femmina. Un fattore che potrebbe aver gettato benzina sul fuoco dell’odio nei confronti di Kirk, attivista che si batteva a viso aperto contro l’ideologia gender e woke, accettando il confronto con chi non la pensava come lui. Secondo quanto riporta il quotidiano, la persona che viveva con il cecchino starebbe collaborando con le autorità. Altre persone che conoscevano bene Robinson continuano a dire la loro ai media. La nonna, Debbie Robinson, si è detta sconvolta dalle accuse, descrivendo il nipote come «un giovane tranquillo e riservato che non ha mai parlato di politica», nonostante il padre fosse un convinto sostenitore di Trump. «La maggior parte dei miei familiari è repubblicana», ha aggiunto la nonna, «non conosco nessuno che sia democratico». Le frasi incise dall’attentatore sui proiettili ritrovati dagli inquirenti (tra cui «Bella ciao» e «Fascista beccati questa»), in ogni caso, sono abbastanza eloquenti.
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