2025-01-25
«Creare nuovi abiti è la mia ragion d’essere»
Il grande stilista alla vigilia della passerella a Parigi della sua nuova collezione: «I miei capi sono per privilegiati, ma questo non è un aspetto da condannare: il lavoro manuale che richiedono costa. E sul mercato la scelta è ampia: alla fine nessuno è escluso».Viaggio dai vestiti in cady della prima sfilata all’allure pacata ma seducente dell’ultima.Lo speciale contiene due articoli.Si chiama Privé, privato. Nel senso di raro, speciale, un momento personale e di piacere estetico da indossare. Lanciata nel gennaio 2005, Giorgio Armani Privé è la linea di alta moda che nasce dalla visione di una moderna creatività, espressa attraverso linee ricercate, lavorazioni e tessuti preziosi, ricami gioiello realizzati con mirabile manualità. Verrà presentata a Parigi il 28 gennaio, nel palazzo di Armani al 21 di Rue François 1er. «L’haute couture mi permette di entrare in una dimensione di fantasia e di sperimentazione che sono per me affascinanti, posso esprimere la mia visione dello stile e dell’eleganza attraverso l’arte del savoir faire come altrimenti non potrei», dice lo stilista che, nell’alta moda, trova la propria piena libertà pur mantenendo la misura, che è l’essenza del suo stile.Come racconterebbe questi venti anni di Armani Privé? «Sono stati un viaggio liberatorio, che continua e che mi soddisfa creativamente così come dal punto di vista del business, aspetto mai secondario. L’alta moda mi ha consentito, infatti, di esplorare una faccia diversa del mio stile, insieme complementare e alternativa rispetto al prêt-à-porter e a essa accomunato dalla ricerca di una sigla lineare, alta, senza tempo. Racconterei questi anni, quindi, come la storia di un altro Armani, più libero e scintillante che, però, è lo stesso Armani che tutti conoscono». Cosa rappresenta per lei l’alta moda? «È insieme un sogno e un servizio. Non si tratta di abiti pensati per foto bellissime ed editoriali memorabili, ma di creazioni rivolte a una clientela vera, dalla vita certamente privilegiata, le cui occasioni e gli impegni richiedono un particolare modo di vestire. Un abito di alta moda è fatto a mano e su misura: questo mi ha permesso di entrare in una dimensione di fantasia, libertà e sperimentazione affascinanti e di esprimere la mia visione dello stile e dell’eleganza attraverso l’arte dell’artigianalità e del savoir faire come altrimenti non potrei».Quali sono i suoi clienti? Ha visto una evoluzione dagli inizi a oggi? «Abbiamo osservato un aumento delle clienti più giovani, alcune sono anche figlie di nostre clienti storiche, ed è molto stimolante lavorare per loro. La base solida, naturalmente, è costituita da donne di successo, provenienti da ambiti diversi che possono andare dalla finanza allo spettacolo. E poi, naturalmente, c’è l’aristocrazia. Le situazioni e le occasioni in cui vengono indossati gli abiti di alta moda sono vari: eventi speciali e importanti, ma anche momenti non pubblici. Io, nella mia couture, ho sempre proposto anche look da giorno. L’alta moda deve essere speciale, ma deve anche essere privata e personale».Come viene gestito il rapporto con la clientela, prima e dopo la sfilata? «Non tutte le clienti vengono a Parigi per la sfilata. Per questo motivo la collezione viaggia e viene presentata in appuntamenti privati in tutto il mondo».La manualità oggi è un valore? «Lo è, assolutamente, perché rappresenta un bacino di competenze e saperi dal valore inestimabili, che si possono custodire solo attraverso la pratica quotidiana».Come pensa di assicurare che questo saper fare venga trasmesso a una nuova generazione di artigiani? «C’è sempre un certo numero di giovani sarte intorno alle première dell’atelier. Occorre che le abilità vengano trasmesse da una generazione a quella successiva in modo concreto e sono determinato a fare in modo che il ciclo non si spezzi».Come mai ha scelto Parigi, venti anni fa? «Se parliamo di alta moda, Parigi è irrinunciabile. Vent’anni fa mi sono concesso questo regalo. A un certo punto ho voluto dire la mia e proporre una donna bellissima, qualcosa che resta nel tempo, nella città che ne è il vero epicentro. Qui ho potuto fare viaggi di stile bellissimi, dal Giappone all’ikat, dal color chartreuse alle perle, esplorando con la mia concretezza una dimensione rarefatta, di sogno».Palazzo Armani rappresenta un nuovo punto fermo in questo dialogo con Parigi? «Assolutamente sì, a partire già dall’indirizzo: 21, Rue François 1er, a due passi da Avenue Montaigne, nel cuore elegante della città, un edificio storico risalente al 1864/65. Questo avamposto è un pezzo di mondo Armani, con un carattere locale; in qualche modo è un punto fermo, non certo paragonabile alle sedi dei miei colleghi francesi, di cui sono però molto orgoglioso. I locali storici accolgono l’atelier e alcuni uffici, tra i quali c’è anche il mio. Nella parte più moderna, il palazzo ospiterà vari altri dipartimenti, inclusi il commerciale e la comunicazione».Per lei l’alta moda è una espressione di privilegio? «Certamente lo è, ma non lo vedrei come un aspetto negativo o da condannare. Il lavoro manuale richiesto dai capi di alta moda determina un prezzo importante che solo poche donne si possono permettere. Ma oggi l’offerta della moda è abbastanza ampia da non penalizzare nessuna fascia sociale». Economicamente, quali sono i vostri risultati? «La richiesta è continua, sia in mercati già consolidati sia in quelli di nuovi Paesi, per cui l’atelier è sempre in attività».Quale è il messaggio, l’essenza ultima di Armani Privé? «Privé per me è una celebrazione della bellezza e dell’abilità delle mani nel farla; della sperimentazione che illumina e ispira».La appassiona ancora il creare? «Creare è la mia ragione d’essere».<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/armani-parigi-intervista-2670996173.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="re-giorgio-festeggia-20-anni-di-prive-stile-unico-pure-in-gioielli-e-profumi" data-post-id="2670996173" data-published-at="1737827222" data-use-pagination="False"> Re Giorgio festeggia 20 anni di Privè Stile unico pure in gioielli e profumi Cosa significa un capo d’alta moda? Lo dicono i numeri: dalle 250 alle 900 ore in media di lavorazione; vanno da una a sei le sarte coinvolte; due o tre sono le prove prima della consegna; le tempistiche di realizzazione, dall’ordine fino alla consegna, variano indicativamente dai 3 ai 6 mesi. Da 20 anni il lavoro di Armani Privé, che celebra un traguardo così importante, vanta una professionalità straordinaria. Sono passati due decenni dalla collezione di debutto presentata a Parigi nel gennaio 2005, in uno spazio raffinato ed essenziale. E, fin dalla prima sfilata, lo stile appare unico. Abiti in cady con taglio in sbieco seguono elegantemente il passo; reti di cristalli, jais e perle applicate su delicatissimi e impalpabili chiffon delineano leggerissime silhouettes. Sfilano sulla passerella creazioni uniche che testimoniano il lavoro paziente e accurato della sartoria, che opera nelle sale dello storico palazzo di via Borgonuovo 11 a Milano. Da allora, ogni collezione racconta un pensiero nuovo, un’interpretazione sorprendente, una variazione dello sguardo. La collezione autunno/inverno 2005/2006, ad esempio, rivelò l’inaspettata freschezza dell’attualità con il daywear, reinventato e introdotto in una nuova splendente dimensione, mentre Hommage au Japon, dell’autunno/inverno 2011/2012, fu il tributo a un Paese straordinario, alla cui raffinata cultura lo stilista si ispira da sempre. Ancora: Nude, la collezione autunno/inverno 2013/2014, era ricca di pizzi effetto seconda pelle, così eterea da sembrare immateriale. Espressione sofisticata di originalità e competenza, Armani Privé scandisce poi le One night only di Pechino (2012), dove lo stilista presentò quindici straordinari capi ispirati alla Cina, e di Parigi (2014), con la collezione Nomade che esprimeva l’essenza del decorativismo Armani attraverso ricami infiniti di cannette Miyuki dai riflessi cangianti. Nel 2015, per celebrare i quarant’anni di attività dell’azienda, una grande sfilata ripercorse il lavoro dei primi dieci anni di Armani Privé: un momento iconico che condensò, in un susseguirsi di capolavori, il sogno dell’alta moda di Giorgio Armani. A gennaio 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, la sfilata si svolse a porte chiuse e in assenza di pubblico, nelle sale di Palazzo Orsini di via Borgonuovo 11. Ma il sogno non era destinato a interrompersi. E continuò, infatti, con i ricordi di luoghi e atmosfere lontane, con le palette che cambiano di volta in volta aggiungendo alle tonalità neutre intense note di colore, come nella sfilata per la primavera/estate 2020, nella quale il verde pavone, il bluette, il fucsia e il rosso disegnano i confini di fantasiosi motivi ikat. Negli anni successivi, lo stilista sublima il codice del suo linguaggio estetico in proposte pensate per occasioni speciali, dall’allure senza tempo. Per la stagione primavera/estate 2023 aveva immaginato un ballo fatto di linee, luce, colori che vibrano delicati, come rifratti da un prisma: è il Rondò armaniano, la collezione che viene presentata anche in occasione della One night only a Venezia, la città che l’ha ispirata. Le suggestioni di altre culture si percepiscono negli abiti dalle silhouette allungate della collezione autunno/inverno 2023/24 che rilegge il motivo della rosa, con la precisione e la sensibilità proprie dello stilista. La collezione primavera/estate 2024 ha, invece, un tono giocoso ed è ancora una volta un viaggio da Occidente a Oriente: vestaglie come chimono, piccoli bustini, lunghe giacche e pantaloni che si stringono al fondo, abiti vaporosi e fini. Ma è nella collezione per l’autunno/inverno successivo che emerge l’abilità dello stilista nel rileggere in modo personale le perle, elemento classico ricco di significati simbolici. Immaginando donne dall’allure pacata e seducente, Giorgio Armani le veste abiti dalla bellezza pura e lunare, nei quali la presenza costante di ricami crea un gioco pittorico con la luce. «L’haute couture è la moda quando diventa arte», spiega Armani. Il piacere dei sensi accarezzati da Armani Privé si completa nel tempo con le creazioni di alta gioielleria, capolavori di arte orafa realizzati su misura, e con la dimensione olfattiva, raccontata da ingredienti rari, proprio come gli splendidi tessuti sottolineano la bellezza degli abiti. Nei loro flaconi dalle linee pure e dal tappo levigato simile a un ciottolo, danno origine a un’autentica collezione di essenze pregiate.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.