2024-05-15
AppleTv+ rilancia «Sliding Doors» sotto forma di serie tv
True
«Sliding Doors» (AppleTv)
Sliding Doors, le porte che si aprono e il destino che muta. Sliding Doors, tornato più e più volte, l’ultima su Apple TV+, sotto forma di serie televisiva. Dark Matter, come Sliding Doors, è il racconto di una vita alternativa, plasmate da scelte diverse rispetto a quelle prese nel mondo reale.Sui se e i ma, sulle scelte più banali e il potere straordinario che invece è loro sotteso, si potrebbe dire tutto e il contrario di tutto. Lo ha fatto la letteratura, la filosofia. Lo ha fatto l’industria cinematografica, con film così efficaci da essersi ritagliati di diritto uno spazio proprio all’interno dell’immaginario collettivo. Sliding Doors, le porte che si aprono e il destino che muta. Sliding Doors, tornato più e più volte, l’ultima su Apple TV+, sotto forma di serie televisiva. Dark Matter, come Sliding Doors, è il racconto di una vita alternativa, plasmate da scelte diverse rispetto a quelle prese nel mondo reale. Sono i se e i ma che tornano, con tocco oscuro, però. Dark Matter, adattamento televisivo del romanzo che il New York Times ha inserito fra i migliori del decennio, ha inizio da un malcontento sottile, uno di quei vaghi malesseri esistenziali che portano l’uomo a disprezzare la propria routine. Jason Dessen, il volto di Joel Edgerton, è un professore di fisica, cui l’amore per la famiglia – per la moglie, Jennifer Connelly, e il figlio – ha imposto una serie di rinunce. Venivano dal cuore, eppure negli anni hanno disseminato dietro di sé tante e piccole scorie. Briciole di frustrazione e insoddisfazione, che il tempo ha visto accumularsi fino a diventare altro: una montagna immensa, ostacolo alla felicità.La notte in cui tutto ha inizio, Jason Dessen è ben lontano dall’essere un uomo appagato e contento. Ha festeggiato controvoglia i successi professionali di un amico e, a capo chino, si trascina verso casa. Chicago è buia, silenziosa. Un figuro con il volto coperto gli si para innanzi. Di lì, è un attimo. Joel, mite professore di fisica, si trova proiettato in un universo altro, dove l’esistenza non scorre nel senso che credeva averle impresso. La moglie non esiste. Non ha un matrimonio cui dedicarsi, non ha un figlio. È solo, con un lavoro ben più importante di quello che la carriera universitaria ha saputo garantirgli. Nel mondo alternativo in cui è stato catapultato, Jason Dessen è uno dei più blasonati fisici al mondo, connesso ad uno dei progetti di ricerca più ambiziosi di sempre. Ma lo stupore e lo stordimento, la felicità per le conquiste professionali che in vita si è negato, durano poco. Poi, subentra la paura. Paura di non riuscire a tornare indietro, paura di dover scappare senza sapere come, paura di sapere che un altro sé gli si è sostituito nel mondo che reputa proprio.Dark Matter, alla cui realizzazione ha partecipato anche Blake Crouch, scrittore del romanzo originale, è fantascienza vestita a thriller, una serie capace di tenere insieme il mistero e la ricostruzione scrupolosa di tutto quel che nel tempo (nei secoli) si è detto sui mondi paralleli. C’è il paradosso di Schrödinger, reso accessibile ai più da The Big Bang Theory. C’è la teoria della relatività, echi di Platone e di un caos che è filosofia, dunque vita. E c’è, all’interno della serie, una qualità autoriale capace di renderla godibile. Bella e interessante nonostante la mole, ad oggi più che corposa, di prodotti simili.
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)
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