2023-01-29
Anarchici scatenati per Cospito libero. Attentati a Berlino Barcellona e Torino
Bruciata l’auto del primo consigliere d’ambasciata in Germania In Spagna imbrattato il consolato. Indaga la Procura di Roma.Difficile pensare che non ci sia una regia comune negli attentati che ancora una volta prendono di mira il nostro Paese. Nella sola giornata di venerdì, sono stati due gli attacchi ai rappresentanti diplomatici a Berlino e a Barcellona. Lo ha rivelato ieri la Farnesina.Nella città catalana sono state imbrattate le pareti esterne del consolato generale italiano con diversi graffiti e danneggiate le vetrate del portone di ingresso. «Amnistia totale», «Stato italiano assassino», hanno scritto. A Berlino anche la sede diplomatica italiana è stata colpita da atti vandalici, e l’auto di Luigi Estero, il primo consigliere in servizio all’ambasciata d’Italia, è stata incendiata. «Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale», si legge nella nota della Farnesina, «comunica che nella serata di venerdì ignoti hanno infranto la vetrata del palazzo dove è ubicato il consolato generale a Barcellona, imbrattando una parete dell’ingresso dell’edificio». In più «a Berlino è stata anche incendiata l’auto con targa diplomatica di un funzionario diplomatico in servizio all’ambasciata d’Italia». La Farnesina fa sapere che fortunatamente non ci sono state persone coinvolte. Le forze di polizia locali «hanno effettuato i necessari rilievi scientifici e investigativi» e ora la Procura di Roma è in attesa delle informative dalla Digos e dai Ros per aprire i fascicoli di indagine. I procedimenti finiranno sopra le scrivanie dei magistrati dell’antiterrorismo. Al momento la pista più accredita è quella legata alla matrice anarchica. La polizia di Barcellona, grazie alle telecamere di sicurezza del consolato, ha identificato cinque persone ritenute responsabili dell’attacco. I cinque sono stati fermati, ma sono stati anche rilasciati. Il tutto succede a poche settimane dall’attentato in Grecia sempre contro i funzionari del nostro Paese. Era la notte del 2 dicembre scorso. L’auto della numero due dell’ambasciata italiana ad Atene, Susanna Schlein, venne incendiata e accanto a una seconda auto parcheggiata sotto l’abitazione venne trovata una bomba molotov, inesplosa. Fu il gruppo anarchico greco «Carlo Giuliani revenge nuclei», sei giorni dopo, a rivendicare la paternità dell’attentato. In un testo pubblicato su internet e ripreso dal quotidiano greco Kathimerini si legge: «Dal 20/10 Alfredo Cospito conduce uno sciopero della fame contro il regime di tortura impostogli dallo Stato italiano, sotto il nome di 41 bis… Compagno, per quanto cerchino di seppellirti, non ti dimenticheremo mai». L’anarchico Cospito, attualmente è in isolamento, al regime del 41 bis, nel carcere di Sassari ed è condannato per aver gambizzato nel 2012 a Genova l’amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi. Oltre a essere ritenuto «capo e organizzatore di un’associazione con finalità di terrorismo». Gli si imputa anche l’attentato alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo) nel 2006, e per cui il Procuratore generale Francesco Saluzzo aveva chiesto l’ergastolo e 12 mesi di isolamento diurno. Si fa largo, quindi, l’ipotesi che gli attentati che hanno colpito i nostri funzionari e le nostri sede all’estero siano legati tra loro e riconducibili alla richiesta di trasferimento per l’anarchico.Anche perché, un altro episodio è avvenuto a Torino nella giornata di ieri. In una strada comunale di Revigliasco sono stati incendiati i cavi elettrici dei ripetitori della collina. Questi vengono usati per i segnali di servizio delle apparecchiature radio in dotazione della polizia stradale e degli istituti di vigilanza. Sul muretto di recinzione è apparsa la scritta «Fuori Alfredo Cospito dal 41 bis» eseguita con una bomboletta spray. Per gli investigatori sarebbe un gesto riconducibile a tutta quella compagine anarchica. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell’esprimere la sua solidarietà verso il primo consigliere dell’ambasciata d’Italia a Berlino, ha fatto sapere che «il governo segue con preoccupazione e attenzione questi nuovi casi di violenza nei confronti dei nostri funzionari e delle nostre rappresentanze diplomatiche». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto che venga fatta subito «luce sulle dinamiche di questi atti criminosi» e ha disposto l’avvio immediato delle procedure per il rafforzamento delle forze di controllo delle sedi diplomatiche. La polizia di Barcellona, infatti, e i Mossos de Esquadra, ossia il corpo di polizia della Catalogna, aumenteranno le ronde di sicurezza. Anche il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, ha espresso «vicinanza e solidarietà» al primo consigliere dell’ambasciata d’Italia a Berlino e al consolato generale di Barcellona. «Questi atti di vandalismo non vanno sottovalutati», ha scritto su Twitter.