2025-06-07
Altri «guai» nella Puglia di Emiliano
Dopo l’inchiesta per corruzione sull’assessore della Regione, Delli Noci, ieri è finito ai domiciliari il sindaco di Molfetta. Si indaga su appalti pubblici irregolari.Bufere giudiziarie continuano ad agitare la politica pugliese. Dopo la richiesta di arresto, notificata nella giornata di giovedì all’assessore della Regione Puglia Alessandro Delli Noci, da ieri guai in arrivo anche per il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini. Il primo cittadino è finito ai domiciliari nell’ambito di una maxinchiesta su presunte irregolarità nella gestione di appalti pubblici. Si tratta di un’operazione, condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura di Trani, che coinvolge complessivamente ventuno persone, tra cui dirigenti comunali, imprenditori e un esponente della Finanza. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato creato un sistema illecito per pilotare le gare d’appalto relative a opere strategiche per la città, come la nuova area mercatale, il porto commerciale e lo sportello per l’impiego Porta Futuro. L’inchiesta dei pm pugliesi ruota attorno a una presunta rete di favori, pressioni e condotte corruttive che avrebbero visto un coinvolgimento diretto dello stesso sindaco Minervini e anche di alcuni alti funzionari dell’amministrazione. Oltre a lui, sono stati disposti gli arresti domiciliari pure per la dirigente comunale Lidia De Leonardis. I finanzieri hanno notificato, inoltre, diverse misure interdittive con sospensione dell’incarico per un anno nei confronti di diversi funzionari e dipendenti comunali. In particolare, i provvedimenti hanno riguardato Alessandro Binetti, responsabile unico del procedimento per i lavori al porto, e Domenico Satalino, dirigente ai Lavori pubblici. Tra gli indagati c’è Mario Morea, funzionario comunale, ritenuto dagli inquirenti «figura chiave» nella gestione delle gare. Per l’accusa, avrebbe fatto parte del sistema Vito Leonardo Totorizzo, un imprenditore operante nel settore portuale. Nei suoi confronti è stato emesso un divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione perché, secondo i magistrati, avrebbe cercato di condizionare l’affidamento dell’appalto per la banchina nord-est del porto in cambio di appoggi politici. Ma tra gli indagati della maxinchiesta c’è persino il luogotenente della Guardia di finanza Michele Pizzo e il suo autista Tommaso Messina. Quest’ultimi devono rispondere di presunti rapporti illeciti intrapresi proprio con l’amministrazione comunale. Il sindaco è accusato, in concorso, di aver fatto bonificare alcuni uffici comunali dopo aver saputo di indagini in corso. In realtà, questa inchiesta è scaturita da un’indagine avviata tre anni fa sulle anomalie nell’appalto per l’area mercatale. Quest’opera fu poi sequestrata. Le misure cautelari, notificate ieri, sono scattate dopo gli interrogatori del 2 maggio, al termine dei quali il giudice per le indagini preliminari ha ravvisato gravi indizi di reato per la maggior parte delle accuse, disponendo i provvedimenti restrittivi. Tra i reati ipotizzati, figurano corruzione, turbativa d’asta, peculato e falso. Il gip ha invece ritenuto insussistenti gli indizi relativi alle nomine in Multiservizi, riqualificando in peculato d’uso l’accusa sull’utilizzo di un’automobile di servizio. Il sindaco Minervini è a capo di una giunta civica nella quale ci sono esponenti del centrodestra, ma anche del centrosinistra. Gli eventi politici e amministrativi hanno documentato come, negli anni, il rapporto tra il governatore della Puglia Michele Emiliano e il sindaco Minervini sia stato caratterizzato da alti e bassi. Dopo le amministrative del 2022 Minervini ha preso le distanze Emiliano. Giovedì il governatore ha espresso solidarietà al suo assessore Delli Noci, accusato di corruzione. Per lui la Procura ha chiesto i domiciliari. Delli Noci sarà interrogato dal gip il prossimo 11 giugno quando il giudice per le indagini preliminari deciderà sulla richiesta di misura cautelare. Intanto, proseguono le indagini sul presunto sistema corruttivo che vede coinvolto l’assessore regionale, imprenditori e faccendieri.