2025-09-19
Almasri, punto per il centrodestra
Giusi Bartolozzi (Imagoeconomica)
La Giunta per le autorizzazioni a procedere approva l’istanza per chiedere chiarimenti ai pm sulle indagini a carico del capo di gabinetto del dicastero, Giusi Bartolozzi.Giornata positiva per il centrodestra, che ieri ha ottenuto il via libera della Giunta per le autorizzazioni alla Camera per ottenere chiarimenti sulle indagini a carico di Giusi Bartolozzi, capo di gabinetto del ministero della Giustizia, iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma nell’ambito del procedimento per il caso Almasri, il comandante libico arrestato e poi rimpatriato dall’Italia nel gennaio scorso. Il nodo è se il reato contestatole possa considerarsi connesso a quello degli altri rappresentanti del governo e quindi rientrare nella competenza della giunta per le autorizzazioni di Montecitorio. I deputati dell’opposizione non hanno partecipato al voto, astenendosi. Il testo sarà trasmesso al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, per dare seguito alle richieste di approfondimenti da indirizzare alla Procura di Roma e al Tribunale dei ministri. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ribadito che «l’immunità non è una garanzia data ad personam e quindi non è nemmeno rinunciabile» e poi ha commentato: «Si è voluto giurisdizionalizzare un problema politico, ora l’ultima parola spetta al Parlamento», con l’esecutivo che, come ricorda proprio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha deciso di non secretare gli atti legati al caso: «Non vi è un solo segreto di Stato che sia stato opposto o apposto da quando siamo al governo. E c’è chi per alcune vicende ci rimprovera persino di non averlo fatto». L’acceso dibattito sviluppatosi in Giunta tra membri di maggioranza e opposizione è proseguito anche dopo. Antonella Forattini, capogruppo pd in Giunta ha detto: «La maggioranza mostra un’ostinazione incomprensibile e pericolosa nel voler insabbiare e bloccare tutto, impedendo alla giustizia di fare il proprio corso», spiega. «Un atteggiamento che non ha altre giustificazioni, se non quello di coprire responsabilità politiche sempre più evidenti. Per queste ragioni il Pd non ha partecipato al voto per stigmatizzare questo gravissimo strappo che dimostra un governo sotto ricatto». Dario Iaia, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha invece assicurato: «Non c’è alcun tentativo di dilatare i tempi». Secondo Ylenja Lucaselli, «in alcuni passaggi la necessaria terzietà è stata dimenticata» perché «il relatore Federico Gianassi (Pd, ndr) ha fatto una dichiarazione di voto contraria alla nostra richiesta e non si capiva se stesse parlando come parlamentare del Pd, quindi come componente della Giunta, o come relatore, perché ovviamente in quel caso sarebbe stata necessaria una riflessione sul proprio ruolo. E anche il presidente della Giunta, Devis Dori (Avs, ndr) nell’ultimo speech è sembrato stesse più che altro facendo una dichiarazione di voto per il suo gruppo politico». Dori ha risposto così: «Ho solo precisato, e lo rivendico, che la richiesta di chiarimenti a Procura e Tribunale dei ministri, avanzata dai colleghi della maggioranza, appare assolutamente ultronea rispetto all’oggetto della domanda di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Nordio e Piantedosi, nonché del sottosegretario Mantovano». Per Gianassi la vicenda della dottoressa Bartolozzi è diversa «e quindi su quel tema ho espresso la mia valutazione e cioè che il reato “connesso” non è un reato che comporta l’immunità ministeriale». Anche il Movimento 5 stelle ha dichiarato di essersi astenuto dal voto come gruppo, spiegando: «Non doveva neppure essere fatto» perché «la Giunta è chiamata a decidere su tre ministri. Nessuna valutazione estranea e non in connessione con la vicenda degli esponenti di governo è di nostra competenza».
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