
Gli unici dati positivi per i dem arrivano dalle amministrative: Bari, Firenze e Modena confermate in mano loro. E nei ballottaggi per le roccaforti Livorno e Reggio Emilia il Partito democratico è avanti. Il centrodestra prende Pescara, Pavia e ci prova a Ferrara.!function(e,t,s,i){var n="InfogramEmbeds",o=e.getElementsByTagName("script")[0],d=/^http:/.test(e.location)?"http:":"https:";if(/^\/{2}/.test(i)&&(i=d+i),window[n]&&window[n].initialized)window[n].process&&window[n].process();else if(!e.getElementById(s)){var r=e.createElement("script");r.async=1,r.id=s,r.src=i,o.parentNode.insertBefore(r,o)}}(document,0,"infogram-async","https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js"); La mappa del voto per le amministrative - che si è svolto domenica scorsa insieme alle europee - vede la scomparsa sostanziale del Movimento 5 stelle (al ballottaggio solo a Campobasso) e un ritorno al «vecchio» bipolarismo, con centrodestra e centrosinistra che si dividono i sindaci eletti al primo turno e i candidati che si sfideranno al ballottaggio il 9 giugno prossimo. Su 27 capoluoghi di provincia chiamati a eleggere il sindaco e il consiglio comunale, 11 hanno visto la vittoria al primo turno di uno dei candidati e altri 16 andranno al secondo turno.Vediamo i sindaci eletti: il centrodestra ne piazza 5, il centrosinistra 6. La coalizione composta da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e altri alleati che variano a seconda del Comune, vince al primo turno a Perugia, dove Andrea Domizi è eletto sindaco con il 59,8% delle preferenze; a Urbino vince Maurizio Gambini (55,1%). Cambiano guida politica, invece, passando dal centrosinistra al centrodestra, Pavia dove Mario Fracassi vince con il 53% e Pescara, dove il nuovo sindaco è Carlo Masci (51,3%). A Vibo Valentia il centrodestra porta alla vittoria Maria Libardo (59,54%). Il Pd, alla guida del centrosinistra, riesce a confermare cinque sindaci uscenti: Dario Nardella a Firenze, eletto al primo turno con il 57,05% dei voti; Giorgio Gori a Bergamo con il 55,3%; Matteo Ricci a Pesaro con il 57,3%; Giancarlo Muzzarelli a Modena con il 53,4% e Antonio Decaro, riconfermato sindaco di Bari (col 66,2%). Il centrosinistra vince al primo turno anche a Lecce, dove il nuovo sindaco è Carlo Salvemini, eletto con il 50,87% delle preferenze.Al secondo turno vanno invece gli elettori di Ascoli Piceno, Avellino, Biella, Campobasso, Cesena, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Livorno, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Rovigo, Verbania e Vercelli. A Campobasso il sindaco uscente è Antonio Battista (Pd); a Potenza Dario De Luca (Fdi); ad Avellino c'è un commissario prefettizio, dopo le dimissioni del sindaco pentastellato Vincenzo Ciampi; a Ferrara Tiziano Tagliani (Pd); a Forlì Davide Drei (Pd); a Modena Gian Carlo Muzzarelli (Pd); a Reggio Emilia Luca Vecchi (Pd); a Cremona Gianluca Galimberti (Pd); ad Ascoli Piceno Guido Castelli (Forza Italia); a Biella Marco Cavicchioli (Pd); a Verbania Silvia Marchionini (Pd); a Vercelli Maura Forte (Pd); a Foggia Franco Landella (Forza Italia); a Livorno Filippo Nogarin (M5s); a Prato Matteo Biffoni (Pd); a Rovigo Massimo Bergamin, (Lega), sfiduciato lo scorso febbraio.A Potenza la sfida sarà tra Mario Guarente, di centrodestra, (44,73% al primo turno) e Valerio Tramutoli, sostenuto da due liste civiche (27,41%); a Campobasso troviamo l'unico candidato del M5s che riesce ad approdare al secondo turno: Roberto Gravina (29,41%) se la vedrà con la candidata del centrodestra Maria Domenica D'Alessandro (39,71%). Ad Ascoli Piceno vanno al ballottaggio Marco Fioravanti del centrodestra (37,38%) e Piero Celani, sostenuto da liste civiche (21,43%); ad Avellino sfida interna al centrosinistra, che piazza due candidati al ballottaggio: Luca Cipriano (32,5%) e Gianluca Festa (28,6%). A Biella la sfida sarà tra il candidato del centrodestra Claudio Corradino (39,95%) e Donato Gentile, sostenuto da alcune liste civiche. Pd al ballottaggio anche a Verbania, dove il sindaco uscente, Silvia Marchionini (37,5%), sfida il candidato del centrodestra Giandomenico Albertella (45,81%).Ballottaggio anche per il sindaco uscente di Vercelli Maura Forte, di centrosinistra (24,66%), contro Andrea Corsaro del centrodestra (41,89%). A Cremona sfida fra Gianluca Galimberti, di centrosinistra (46,37%), e Salvatore Malvezzi, di centrodestra (41,65%); a Ferrara ballottaggio tra Alan Fabbri (centrodestra, 48,44%) e Aldo Modonesi di centrosinistra (31,75%); a Foggia tra Franco Landella di centrodestra (46,11%) e Pippo Cavaliere per il centrosinistra (33,71%). A Forlì sfida decisiva il 9 giugno fra Gian Luca Zattini di centrodestra (45,8%) e Giorgio Calderoni di centrosinistra (37,21%). A Livorno duello al ballottaggio tra il candidato del centrosinistra, Luca Salvetti (34,2%) e Andrea Romiti del centrodestra (26,64%). A Reggio Emilia - con il 49,13% - ha sfiorato la vittoria al primo turno Luca Vecchi del centrosinistra, che dovrà vedersela al ballottaggio con Roberto Salati (centrodestra, 28,22%). A Prato Matteo Biffoni, di centrosinistra (47,16%), se la vedrà con Daniele Spada del centrodestra (35,12%). A Rovigo vanno al ballottaggio Monica Gambardella di centrodestra (38,17%) ed Edoardo Gaffeo del centrosinistra (25,42%).
Elly Schlein (Ansa)
Il nuovo scopo del campo largo? Cavalcare il disagio nelle sue roccaforti boicottando la riforma. Roberto Calderoli: «Governo anti-Meridione, ora ribellatevi». Ma il divario col Nord è figlio delle pessime amministrazioni dem.
Elly Schlein vince al Sud. Come era accaduto alle Europee di un anno e mezzo fa. E subito parte la nuova battaglia, messa da parte quella green e quella per la Palestina a bordo della Flotilla: no all’autonomia. Con lei subito scendono in campo Roberto Fico, neo presidente della Campania, e Michele Emiliano, governatore uscente della Puglia. Insomma, il campo largo trova un altro motivo per stare al mondo: boicottare la riforma Calderoli. Riforma che invece piace non solo in Veneto, visto l’exploit della Lega che ha doppiato Fratelli d’Italia, ma anche in Lombardia, Piemonte e Liguria che la scorsa settimana hanno siglato le pre-intese per avere la gestione in autonomia della protezione civile, delle professioni, della previdenza complementare e di alcune voci legate al fondo sanitario, cioè soldi che sono in cassa ma che per qualche motivo burocratico che non si capisce chi l’abbia scritto non si possono spendere.
Nel riquadro una foto tratta da Google Maps del Parco di Tor Tre Teste, a Roma (iStock)
I due giovani sono stati accerchiati e rapinati. Poi la violenza. Caccia agli altri membri.
Hanno abusato sessualmente di una giovane di appena 18 anni che si trovava in auto con il suo fidanzato. La notizia della terribile violenza sessuale si diffonde nel giorno in cui si celebra la Giornata contro i femminicidi e qualsiasi violenza contro le donne. Mentre in tutta Italia si svolgono cerimonie ed eventi, il Paese viene a conoscenza dell’ennesimo, brutale episodio di violenza sessuale.
Nichi Vendola, candidato al consiglio regionale della Puglia per Avs, mentre vota al seggio di Terlizzi (Ansa)
La Puglia rinnega il suo ex presidente «mammo», che con Avs è fuori dal Consiglio. Flop in Campania per la donna incubo di Sangiuliano: 160 voti. Veneto, Rizzo delude.
Chiusi i seggi, conti fatti. La lunga corsa delle Regionali 2025 è terminata, adesso è il momento dei riequilibri di potere. Dentro alle coalizioni così come dentro ai partiti. Il Veneto va al centrodestra, per dirla meglio, al Carroccio. Alberto Stefani ottiene il 64,39% dei voti. Lega, primo partito, ottiene il 36,28% (pari a 19 seggi all’interno del Consiglio regionale). Fratelli d’Italia il 18,69% (nove seggi). Forza Italia il 6,3%, tre seggi. Noi moderati con l’1,12% non ottiene alcun seggio.
Matteo Renzi (Imagoeconomica)
Il «Rottamatore» insiste per una Casa riformista, ma gli elettori non vogliono entrarci.
Cerco un centro di gravità permanente, cantava Franco Battiato e diceva (parafrasiamo, non fate i pignoli) il consigliere di Sergio Mattarella, Francesco Saverio Garofani, nel famoso pranzetto romanista. Il centro, o una lista civica nazionale, o un partito moderato, o la nuova Margherita, fate voi: quello che manca al centrosinistra per diventare competitivo alle prossime Politiche del 2027 è una specie, per dirla molto semplice, di «Forza Italia di sinistra», un partito moderato che riesca a raggranellare un 8-10% di voti da portare in dote al centrosinistra attuale, che poi in realtà è una sinistra-sinistra a trazione Landini-Schlein-Conte-Bonelli-Fratoianni.






