C’è una parte di Puglia snobbata dai più: si chiama Taranto e i motivi li sappiamo tutti: la città pugliese è sempre stata identificata con un centro storico considerato per lo più inavvicinabile, come avvenuto con Bari.
C’è una parte di Puglia snobbata dai più: si chiama Taranto e i motivi li sappiamo tutti: la città pugliese è sempre stata identificata con un centro storico considerato per lo più inavvicinabile, come avvenuto con Bari.C’è una parte di Puglia snobbata dai più: si chiama Taranto e i motivi li sappiamo tutti. L’Ilva, la raffineria dell’ENI, le pericolose puzze emesse da entrambe, il quartiere Tamburi, che – a seconda dei venti – deve decidere se tenere o meno le finestre aperte. E poi la delinquenza: la città pugliese è sempre stata identificata con un centro storico considerato per lo più inavvicinabile, come avvenuto con Bari. Questo articolo serve a sfatare tutti i luoghi comuni di cui sopra. Attenzione: non a negare l’esistenza di queste problematiche, ma a metterle un attimo da parte per rendere onore a un territorio, non solo cittadino, che merita moltissimo. Perché Taranto è la culla della Magna Grecia e, in quanto tale, ha un’anima storica – nonché naturalistica – di tutto rispetto, che ha molto da offrire ai visitatori che vanno di là dei luoghi comuni.La città di TarantoUna volta approdati nell’antica Taras ci si può concedere immediatamente un giro nella parte vecchia, dove ad oggi si può incrociare qualche sparuto straniero con guida Routard alla mano (sappiamo che ai francesi piacciono i viaggi particolari).Non aspettatevi vicoli rifatti a nuovo e casette bianche dai balconi fioriti, ma palazzi di trascendentale bellezza, di cui alcuni restaurati e altri ancora in attesa. Il comune ha persino lanciato un bando per affidare tale cura a tutti coloro che abbiano la voglia e la fantasia di trasferirsi in questa parte di città: molte case vengono vendute a un solo euro. L’acquirente deve pagare, di tasca sua, la ristrutturazione dell’immobile.A introdurre Taranto Vecchia ci sono due colonne doriche, che stanno lì da tempo immemorabile, a osservare il mare. All’interno di quello che viene definito borgo si possono ammirare l’università, il conservatorio, la Cattedrale di San Cataldo; e ancora: gli ipogei di Via Cava, la monumentale San Domenico Maggiore e il lungomare, da imboccare per tornare nella parte nuova. Una scoperta vera, che non può lasciare indifferenti gli amanti della storia, dell’archeologia e dell’arte.A dividere la parte vecchia con quella nuova ci sono invece l’affascinante Castello Aragonese e il ponte girevole, che a sua volta fa da divisorio tra Mar Grande e Mar Piccolo. Insomma, pare che Taranto abbia fatto della divisione anche virtù.Assolutamente da non perdere il MArTA, museo archeologico di estrema importanza. È solo di pochi giorni fa la notizia di una scultura trafugata e ritrovata: “Orfeo e le Sirene” torna a casa dagli USA. Al momento si trova a Roma, ma a breve riapproderà a Taranto, a unirsi ad altri inestimabili capolavori, che partono dalla Preistoria per arrivare alla collezione del Mons. Ricciardi.Il Salento tarantinoEbbene sì, il Salento non appartiene solo a Lecce: anche Taranto ha il suo, che rende onore alla famosa bellezza del mare pugliese.A partire da Castellaneta Marina, spiaggia lunghissima con mare Bandiera Blu e ville immerse nella sua pineta. C’è poi Lido Silvana, a Pulsano, le cui acque hanno davvero poco da invidiare alle Maldive, nonostante le ridotte dimensioni di questa bella spiaggia a semicerchio.Se si vuole respirare un po’ di atmosfera selvaggia, allora Campomarino è perfetta: la spiaggia fa parte di un litorale che sfoggia dune, macchia mediterranea e colori da sogno. Poco lontano sorge la Riserva Naturale della Foce del Fiume Chidro, con la sua acqua fredda e cristallina.Ma il Salento tarantino è anche i suoi borghi: Martina Franca è forse il più famoso. Alle porte dell’incantevole Valle d’Itria, puntellato da trulli e colline, è famoso per le sue architetture barocche, ingentilite dai colori chiari della pietra locale.Splendida anche Grottaglie, famosa per le ceramiche esportate in tutto il mondo. Un borgo baciato da splendidi tramonti, che scaldano ogni sera i colori già caldi della pietra locale, arricchiti ulteriormente dai colori delle originalissime creazioni che occhieggiano da dietro invitanti vetrine.Un altro ancora? Maruggio, che rientra nella rete dei Borghi più belli d’Italia, terra prima dei Templari e poi dei Cavalieri di Malta. Oltre al delizioso borgo (di cui la chiesa madre è la ciliegina sulla torta), ci si può abbandonare alla visita delle aree archeologiche circostanti (come Capo dell’Ovo) e alle spiagge, tra cui la già citata Campomarino, sua frazione.Ma nel Tarantino esistono anche le gravine, veri e propri canyon da esplorare o anche semplicemente da ammirare affacciati alle balconate dei diversi borghi baciati da questa fortuna: Massafra, Laterza, Ginosa, Castellaneta, Mottola, Statte: c’è solo l’imbarazzo della scelta.Per concludere, le splendide cittadine come Manduria, luogo originario dell’antichissima civiltà messapica e del famoso Primitivo, vino nobilissimo da godere in compagnia.Mangiare e dormire Biagio Ristorante, Taranto: si può pranzare anche a base di antipasti di pesce. Ottimi. Ristorante Braceria Local Carni, Martina Franca: si sceglie la carne al banco e la si attende con ansia a tavola. Gusto Primitivo, Manduria: qui regnano i sapori veri e gli ottimi accostamenti con il vino locale. B&B Le Finestre sul Mare, Taranto: splendidi affacci sul Mar Grande. Casa Cortes, Grottaglie: perfetta la posizione, molto curato il luogo. Masseria Le Fabriche, Maruggio: posizione splendida e ottime colazioni.
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».
Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.
Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.
Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.
Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.
L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.
Che fa del vittimismo una posa.
Per una buona causa: la loro.






