2020-05-04
Alla nostra società servono le quote azzurre
Quelle rosa sono illogiche e finiscono per trascinare in politica solo persone docili al capo di turno (fatte le dovute eccezioni). Donne discriminate? No, se ce ne sono poche nei posti di comando è perché sono portate a concentrarsi sulla maternità.Di quote rosa o problematiche annesse alla scarsa rappresentatività delle donne nelle istituzioni politiche e nei posti di dirigenza delle grandi aziende si parla dalla metà degli anni Settanta, quando in tutto il mondo soltanto un parlamentare su dieci era donna. I primi ad adottare il sistema delle quote rosa, che consiste nel riservare alle donne una quota di queste posizioni che può andare dal 20 al 50% nei diversi sistemi, furono i Paesi scandinavi, Norvegia in testa.Questa presa di posizione sembra logica, ma non lo è, anzi è un caposaldo dell'illogicità. Che le donne siano in minoranza nei posti decisionali non è un problema, è banale fisiologia. Gli esseri umani sono diversi e si spostano spontaneamente dove sono più adatti. Maschi e femmine sono profondamente diversi. Le donne portano la maternità, questo non è un handicap, questa è la nostra potenza ancestrale sulla quale è basata la vita, attorno alla quale deve girare il mondo. La maternità è un'esperienza di creatività totale, è la creazione fisica e mentale di una creatura umana, tutto l'universo non ha la complessità del cervello di un bimbo di sei mesi, cervello che si forma armoniosamente nel rapporto tra madre e bambino, rapporto che deve essere totale e presente. Il compito del padre è proteggere questo rapporto andando lui ad affrontare il mondo così che la madre possa concentrarsi sulla proiezione nel futuro, anzi nell'eternità che è il figlio. Gli ormoni sessuali rendono i cervelli diversi, quello femminile è posato sull'accudimento e sull'accoglienza, se così non fosse ci saremmo estinti, quello maschile sulla difesa del territorio e sulla competitività, se così non fosse non ce l'avremmo fatta a superare l'era glaciale e il resto della preistoria, ci saremmo estinti. Le nostre democrazie hanno funzionato benissimo senza quote rosa, che sono la negazione della democrazia: ci si batte ad armi pari e vinca il migliore. In un mondo senza quote rosa dove tutti si battono alla pari, le donne che arrivano al potere sono donne con capacità tali da poterlo gestire, e lo dimostrano perché al potere ci sono arrivate senza sconti la signora Thatcher, la signora Meir, la stessa signora Merkel, e in Italia la signora Meloni. Si parla in gergo di «glass ceiling», ovvero soffitto di vetro, per indicare la difficoltà delle donne a salire nella scala gerarchica, soffitto di vetro che le donne sfondano con l'aiuto delle quote rosa. Questo è un punto fondamentale. Perché c'è il soffitto di vetro? Abbiamo diritto alle stesse scuole dei maschi, perché dopo ci fermiamo? L'antropologo e il sociologo di turno ci spiegano che è perché le fanciulle hanno una capacità inferiore di sbattere un pugno su un tavolo, di imporre e di imporsi. Magnifico, queste sono proprio le caratteristiche per cui, a parte poche eccezioni, le donne non sono adatte ai posti di comando. Le quote rosa selezionano le sciacquine. Sciacquina è un neologismo che indica una persona senza curriculum scelta solo perché è femmina. Per un capo di governo avere il governo pieno di sciacquine è un grosso vantaggio. La sciacquina esegue gli ordini del capo, non discute, non sbatte il pugno sul tavolo, non impone, ha più difficoltà di un uomo a dire «no». Se qualcuno la sfotte perché ha detto idiozie, si può sempre mettere a piagnucolare sul sessismo. Come si riconosce la sciacquina? Dopo aver starnazzato sulla storia dell'Occidente, dopo aver ridicolizzato la lingua stravolgendola con ridicole desinenze femminili, la sciacquina si precipita a mettersi lo strofinaccio sulla testa quando deve parlare con l'imam. Lo straccio sulla testa non è un segno di rispetto, è un segno di sottomissione. Particolarmente indecente la foto del governo svedese, tutto fatto da fanciulle, tutte con lo strofinaccio in testa perché stavano parlando con un imam.In Italia il primo provvedimento a essere preso in questo senso è stata la legge 120/2011 Golfo-Mosca, dai nomi delle due firmatarie. La legge Golfo-Mosca impone, a partire dall'agosto 2012, il rispetto di quote di genere nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate in Borsa, obbligo che poi è stato esteso alle società a controllo pubblico. Ripeto, sono le donne ad avere il grande dono della gravidanza e un'economia non cresce se la popolazione non cresce o almeno non rimane stabile, come insegna l'economista Ettore Gotti Tedeschi. Quello di cui le donne hanno bisogno è di un uomo che guadagni anche per loro, senza che il suo salario sia falciato da tassazioni folli, oppure del reddito di maternità. Dunque più che di quote rosa bisognerebbe discutere di dare alle donne la possibilità di essere indipendenti economicamente e di avere quanti figli desiderano. E questo è possibile solo con lo stipendio pagato, magari dallo Stato, che deve essere assente quasi del tutto dall'economia tranne che per evitare la scomparsa del suo popolo. L'infante deve stare con la mamma tutto il giorno, non con degli estranei dell'asilo nido dell'azienda dove mamma lavora. Per quel che riguarda il voto al Parlamento, l'Italia solo nel 2017 ha introdotto norme che la portassero a seguire il modello scandinavo per le quote rosa. Queste consistono nell'alternanza uomo-donna nelle liste elettorali e il limite massimo del 60% per un genere, che è una boiata pazzesca, perché viola il mio diritto di votare chi voglio, chi ritengo mi rappresenti di più e chi ritengo sia maggiormente competente, che sia uomo o donna. Io non avrei problemi ad avere un Parlamento composto al 90% da donne se le donne elette sono le migliori e più competenti per svolgere gli incarichi parlamentari, come non avrei problema ad avere un Parlamento composto al 90% da uomini. Non deve essere una regola burocratica a discriminare (significato tecnico del termine) quante donne e quanti uomini devono sedere in un Parlamento o in un cda. Esigo le quote azzurre. Esigo che metà degli insegnanti siano maschi perché la femminilizzazione della scuola è un disastro. Esigo che metà dei posti universitari siano riservati ai maschi. I maschi sono più svantaggiati nella scuola perché hanno il testosterone. Le femmine eseguono gli ordini, fanno quello che dice il professore perché sono istintivamente gregarie, motivo per cui sono perfette nella scuola e rischiano in politica di essere sciacquine. Il maschio adolescente istintivamente non esegue gli ordini e si oppone all'insegnante. Sono le caratteristiche che gli permetterebbero di essere un capo, ma che da studente sono un problema. I voti alla maturità sono in media più bassi. L'ingresso alle facoltà predilige le femmine. Una femminilizzazione pericolosissima della società ci sta rendendo incapaci di difendere il territorio. Una mascolinizzazione delle donne, che rinnegano il loro ruolo ancestrale, ci sta rendendo una società sterile. E la soluzione per alcuni sarebbe una immigrazione incontrollata di popolazioni afroislamiche, che ci sostituiranno entro qualche generazione. I popoli che non difendono il territorio si candidano a diventare schiavi o a morire. Un'ultima considerazione. Ho potute scrivere questo articolo perché sono femmina. Un maschio sarebbe stato lapidato. La giustizia non è uguale per tutti. La democrazia è stata uccisa.
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)