2024-07-26
Al via le Macroniadi: orde di nordafricani, rischio attentati e manca da mangiare
Oggi grande cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, che l’uomo dell’Eliseo voleva usare come spot. Ma va già tutto a rotoli. Nel 60 dopo Cristo l’imperatore Nerone si fece prendere la mano da quella certa mania di grandezza che lo caratterizzava e organizzò Neronia, le sue Olimpiadi personali. Furono quelle le prime Olimpiadi di Roma, altro che 1960, ma furono pure un fallimento totale, perché Nerone voleva gareggiare, e come potete intuire nessuno aveva il coraggio (l’incoscienza) di sfidarlo col rischio di batterlo e fare una brutta fine. Con il massimo rispetto che si deve ai cugini transalpini, le Olimpiadi che iniziano ufficialmente oggi a Parigi dovrebbero essere ribattezzate «Macroniadi»: il presidente Emmanuel Macron le ha fatte disegnare affinché fossero un monumento alla sua grandezza, ma poi è successo che ci è arrivato politicamente assai ammaccato, tanto da essere costretto a utilizzare i Giochi come scusa per rinviare la soluzione (se mai la troverà) dei suoi problemi politici, scaturiti dal fatto che alle elezioni legislative anticipate è vero che Marine Le Pen non ha vinto, ma è vero pure che chi ha vinto, il fronte di «tutti tranne Marine», non riesce come ampiamente prevedibile a trovare l’intesa sul futuro premier. Pensate solo al fatto che, di fronte alla proposta di nominare Lucie Castets, Macron ha risposto «ne parliamo dopo le Olimpiadi», manco si trattasse di rinviare una partita di calcetto lamentando un mal di schiena. Di guai Macron ne ha tanti: debito pubblico fuori controllo, caos totale in politica interna, popolarità ai minimi storici in patria e all’estero, e il suo partito europeo, Renew Europe, uscito malconcio dalle elezioni. Dovevano essere, o almeno così sperava Macron, l’occasione per il suo riscatto, le Olimpiadi, e invece i primi passi sono stati caratterizzati da flop, critiche e scandali, con il risultato che l’immagine di Parigi e del suo imperatore è già appannata prima ancora della cerimonia inaugurale, prevista per oggi. Iniziamo dallo sport più popolare: il calcio, che alle Olimpiadi viene spesso considerato un intruso, ma che concorre in maniera rilevante alla diffusione planetaria dell’evento. Due giorni fa la partita inaugurale a Saint Etienne vede in campo Argentina e Marocco. I campioni del mondo contro la rivelazione dei mondiali in Qatar: gli ingredienti per uno spettacolo appassionante ci sono tutti. Invece, dal forno esce fuori una sbobba indigesta: inno argentino fischiato dai francesi (vendetta per i cori argentini sull’origine africana dei calciatori transalpini), l’arbitro svedese Nyberg che con il Marocco in vantaggio 2-1 concede 16 minuti di recupero, pareggio in extremis dell’Argentina, invasione di campo dei tifosi magrebini, petardi, insulti. Partita sospesa. Poi, quando ormai lo stadio è vuoto, il var italiano Valeri annulla il gol del pareggio. Il tecnico dell’under 20 argentina Javier Mascherano, due volte campione olimpico, fa a pezzi l’organizzazione: «Ciò che è accaduto è uno scandalo», azzanna l’ex centrocampista di Liverpool e Barcellona, «queste sono le Olimpiadi, non un torneo della parrocchia. E non è tutto, perché martedì scorso durante l’allenamento», aggiunge Mascherano, «qualcuno è entrato negli spogliatoi e alcuni dei miei sono stati derubati. A Thiago Almada hanno portato via l’orologio e degli anelli». I titoli dei quotidiani argentini di ieri: «Scandalo», «Figuraccia», «Orrore», «Mafia». Pure gli spagnoli di Marca sfottono: «Primo record olimpico», è il titolo, in riferimento alle quattro ore trascorse tra il fischio d’inizio e quello finale. La Federcalcio dell’Argentina ha annunciato di aver fatto ricorso alla commissione disciplinare della Fifa chiedendo che «vengano prese tutte le misure regolamentari per fare in modo che non si ripetano eventi di una gravità del genere» A proposito di organizzazione: le immagini dei letti di cartone del villaggio olimpico, omaggio alla moda turbo green, hanno già fatto il giro del mondo, ma a quanto pare sono abbastanza resistenti; molto male la partenza per la mensa del villaggio stesso, dove ieri, come ha scritto La Gazzetta, a causa di errori di calcolo degli organizzatori mancavano carne e uova. Nulla di nuovo sotto il sole di Parigi, dove i cittadini stanno assistendo a una specie di soap opera sulla miracolosa balneabilità della Senna, dopo un secolo di divieto assoluto. Le macroniadi, infatti, devono passare alla storia come le «più verdi di sempre», e così è stato speso circa 1 miliardo e mezzo di euro per ripulire il fiume, ove si svolgeranno alcune gare di nuoto. Per testimoniare la ritrovata purezza «per decreto» delle acque, il sindaco Anne Hidalgo, il prefetto della regione Ile-de-France Marc Guillaume e il presidente del comitato organizzatore olimpico, Tony Estanguet, si sono coraggiosamente tuffati, anche per placare le furibonde proteste dei parigini, scandalizzati dal costo della «bonifica» e blanditi dalla prospettiva di potersi rinfrescare anche loro nella Senna. Intanto l’irlandese Daniel Wiffen, record europeo negli 800 metri stile libero, si è chiesto pragmaticamente: «Correreste il rischio di entrare nella Senna due giorni prima della gara, magari per poi ammalarvi il giorno prima della competizione?». Sulle Macroniadi incombe anche l’emergenza sicurezza: ieri l ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha inviato una lettera al suo omologo francese, Stéphane Séjourné, per avvertirlo di un piano orchestrato dall’Iran per attaccare la delegazione israeliana.A chi ha chiesto aiuto Macron? Agli amici del Qatar, che hanno inviato uomini e mezzi a Parigi, suscitando la curiosità dei cittadini. E anche la nostra: la sicurezza antiterrorismo delle Olimpiadi viene affidata (anche) alle forze speciali di uno stato accusato di finanziare il terrorismo internazionale. Intanto, la Francia si è aggiudicata pure le Olimpiadi invernali 2030.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?