2022-10-20
Al Salone di Parigi va in scena la regressione delle auto «eco»
Ossessione per i richiami vintage, modelli sgraziati esteticamente, molti schermi e poca sostanza: ecco le vetture del futuro, ovviamente elettriche. Crescono gli spazi vuoti, si fanno largo i marchi cinesi.Vi avverto, non sarò politicamente corretto. Il Salone dell’auto di Parigi dimostra definitivamente la regressione del mondo automotive. Se per decenni abbiamo apprezzato la disponibilità di vetture con sempre più accessori, seppure più costose, ora siamo al paradosso, ovvero dovremmo essere contenti di pagare cifre altissime per automobili che non hanno contenuti reali ma virtuali, soluzioni sempre più economiche e scarne, prestazioni peggiorate rispetto a esemplari della stessa categoria di 20 anni fa. Se poi ci si chiedesse se le case siano o meno preoccupate del fatto che non si riescono a vendere, la risposta è perversa: nel nome del (finto) ecologismo, non interessa più fare volumi bensì elevare i margini. Il tutto proponendo anche linee frutto dell’ossessiva ricerca del passato, senza riuscirci. Tanto varrebbe, ormai, installare kit di elettrificazione su automobili originali, almeno eviteremmo orrori come la nuova Renault 4 concept (Renault 4ever trophy), che richiama la nobile antenata con qualche linea déjà vu, oppure la Jeep avenger, con quest’ultima che pare nata dall’incrocio tra una Dacia duster (che da sola invece è anche apprezzabile) e una Range rover evoque. Renault ha portato anche la R5 turbo 3e, che per linee è proprio come la vecchia piccola R5 turbo 2, ma ovviamente con la spina. Comunque vada, oggi il comparto automotive dimostra di essere perso in un limbo i cui confini sono l’arrivo delle piccole elettriche cinesi - per le quali Carlos Tavares, ad di Stellantis, invoca i dazi ma al tempo stesso chiede la cancellazione delle nascenti norme per l’Euro 7 - e i marchi premium per i pochi che possono spendere 40-50.000 euro per un Suv nemmeno a trazione integrale. Saranno i (soffocanti) regolamenti di sicurezza, sarà la finta transizione ecologica (fosse vera, avremmo batterie ecologiche che durano migliaia di chilometri), ma è possibile che non si riescano a inventare nuove auto? L’importante non è quanto poco consumino (carburante o kilowatt che sia), quanto veloce vadano o se una volta seduti non si veda più nulla fuori, ci si concentra invece sulla grandezza e sulle prestazioni del grande schermo ormai onnipresente davanti agli occhi di chi siede davanti. Estinti gli interruttori fisici, se non si ha confidenza con i menu digitali dei tablet non si riesce neppure ad attivare la ventilazione interna. Eppure, a leggere i commenti sui social, la stragrande maggioranza delle persone si dice delusa dalle novità, e da più parti - e volendo da anni - stante questa situazione ci si chiede quale sia ormai l’utilità dei saloni. Così il «Mondial dell’auto» di Parigi mostra fin troppo il momento di incertezza che vorrebbe a breve l’arrivo di una nuova era, condizionata dal fatto che entro la fine del mese dovrebbe essere pubblicata la bozza della normativa di emissioni Euro 7. Intanto lo spazio vuoto dentro al salone è sempre di più, con le case francesi che nascondono quelle italiane (dove sono?), e i cinesi di Byd a presentare una gamma fatta apposta per noi europei. Non è un nome ma una sigla: Build your dreams (costruisci il tuo sogno), con tre modelli che arriveranno anche in Italia: Atto 3, Tang e Han. La prima è un Suv classe C con batteria da 60,5 kWh che promette un’autonomia fino a 420 chilometri secondo lo standard Wltp con un prezzo che in Germania sarà di 38.000 euro, ovvero consono agli stipendi teutonici, meno a quelli tricolore. La Han è la berlina da 72.000 euro (prezzo a Berlino) con ben 516 Cv di potenza (chissà perché), che promette l’accelerazione da 0 a 100 chilometri all’ora in soli 3,9 secondi. Significa che nelle città, dove le elettriche sono ormai scelta quasi obbligata, i 30 chilometri all’ora massimi del limite possono essere raggiunti in circa un secondo, inutile ai fini pratici. Infine, la Tang, un altro Suv (che monotonia) con abitacolo per un massimo di sette posti che accelera da 0 a 100 in 4,6 secondi. La tecnologia delle batterie è quella dello stato dell’arte, la garanzia promessa otto anni, non resta che attendere il listino italiano. Sua concorrente è la vietnamita Vinfast F9, lunga 512 centimetri (parcheggiatela a Milano, Beppe Sala sarà felice ed entrerete in Area B e C, ma accostata al marciapiede tiene il posto di due Panda, più che il bollo va pagata l’Imu), e anche lei con sette posti e ben 408 cavalli necessari per spostare un pacco batterie per muovere umani e auto per un massimo di 594 chilometri. La Cina ha portato anche la Great wall, e certo, poi ci sono le Mercedes elettriche dell’ultima generazione, lusso e prestazioni, con costi da bilocale in provincia. Non c’è salvezza: avremmo voluto consolarci con qualche auto vecchio stile, ma anche un marchio inglese come Lotus è elettrificato: «La Lotus eletre guarda oltre le categorie di auto tradizionali, guidando una nuova era di prestazioni, praticità e versatilità completamente elettriche». Firmato Feng Qing Feng, ad della casa di Norwich, Regno Unito. Aiuto!
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
Ecco #DimmiLaVerità del 12 settembre 2025. Il capogruppo del M5s in commissione Difesa, Marco Pellegrini, ci parla degli ultimi sviluppi delle guerre in corso a Gaza e in Ucraina.