2021-05-21
«Al lavoro per liberalizzare il calibro Nato per le armi civili»
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Giorgia Meloni e Giovan Battista Fazzolari (Ansa)
Giovan Battista Fazzolari, senatore di Fdi, presenta un emendamento per eliminare un divieto che esiste solo nel nostro Paese. «Va in contrasto con i principi di uniformità della legislazione Ue»Un emendamento alla «legge europea», in discussione a Palazzo Madama, per liberalizzare in Italia il calibro 9x19. È l'iniziativa promossa da Giovan Battista Fazzolari, senatore di Fdi, per rimuovere un divieto assurdo, che esiste solo nel nostro Paese e che penalizza produttori e acquirenti di armi, danneggiando peraltro un florido e competitivo settore dello sport. Senatore, perché, per i civili, il calibro 9x19 è ancora vietato? Perché è un calibro Nato?«Innanzitutto, non è vietato in assoluto: da qualche tempo, sono state immesse sul mercato delle carabine in calibro 9x19. Il divieto vige sulle armi corte. Ed è solo una delle tante incongruenze che ruotano attorno a questa restrizione».Quali sono le altre?«Si sente spesso dire che il 9x19, forse per il nome particolarmente suggestivo, "9 Parabellum", sarebbe un calibro particolarmente potente».È falso?«A parte che sono consentiti, per uso sportivo, calibri ben più potenti di questo; ma poi, l'equivalente civile, cioè il 9x21, è addirittura leggermente più potente del 9x19».Come altro è motivabile il divieto?«Alcuni dicono: è utile che il munizionamento a uso civile sia diverso da quello riservato alle forze dell'ordine, in modo tale che, all'occorrenza, sia possibile distinguere chi ha sparato».Non è vero nemmeno questo?«L'ogiva di tutti i 9 millimetri, incluso il 9x17, una volta che il colpo è stato esploso, è indistinguibile».In ogni caso, ogni arma dovrebbe lasciare una sorta di «impronta» sul proiettile, no?«Corretto. Perciò, un'analisi balistica può ricondurre il proiettile all'arma che lo ha esploso. Ma poi c'è una beffa nella beffa».Ovvero?«Un'arma in 9x21 può sparare anche un proiettile 9x19. Il contrario, invece, non è possibile».Per questo lei ha presentato l'emendamento?«È un emendamento alla legge europea, perché il divieto va in contrasto con i principi di uniformità della legislazione Ue».Il 9x19 è autorizzato negli altri Stati membri?«L'unico altro Paese al mondo in cui è vietato è il Messico».Ma concretamente, che problemi comporta la messa al bando di questo calibro?«I produttori di armi sono costretti a fabbricare armi in 9x21 solo per il mercato italiano».E ciò fa lievitare i prezzi?«Esatto. Ma il danno riguarda anche il settore sportivo».Perché?«Gli italiani sono molto competitivi nell'ambito del tiro dinamico, che – lo ricordo – è una disciplina sportiva riconosciuta dal Coni. Eppure, non può ospitare gare internazionali, perché gli atleti stranieri non potrebbero portare con loro le armi in 9x19».Se lo facessero, cosa succederebbe?«Verrebbero arrestati».Nel dicembre 2019, alcuni suoi colleghi della Lega già provarono a far liberalizzare questo calibro, ma il ministero della Difesa diede parere negativo all'emendamento che proposero.«Allora, l'emendamento riguardava la legge di bilancio. Fu prima dichiarato inammissibile, poi riammesso e poi bocciato definitivamente. Ma era più complicato farlo rientrare nel quadro di una legge che si occupava di altre materie». E stavolta?«In questo caso, parliamo di una legge pensata appositamente per adeguare la legislazione italiana a quella europea: ci adeguiamo su tutto, persino quando ciò ci danneggia; possiamo adeguarci anche su questo punto». Insomma, sarebbe una scelta «europeista».«In Europa, d'altronde, esiste la carta verde: un documento che consente di spostare la propria arma, ad esempio per motivi sportivi, su tutto il territorio europeo. Ciò, come abbiamo visto, non è possibile per gli stranieri che vengono in Italia. Duque, non c'è alcuna giustificazione logica per la difformità legislativa esistente».Si dice che lo Stato tema che si affermi una sorta di mercato clandestino di munizionamento, altrimenti destinato a polizia ed esercito.«Hanno paura di questo? Bene: basterebbe che i produttori applicassero un marchio speciale alle munizioni destinate alle forze armate. Problema risolto».