2024-08-07
«Qui non si entra». E l’orda di africani prende a sassate la discoteca a Roma
Il gruppo, arrivato nel locale del centro all’ora di chiusura, si è scatenato all’alt dei buttafuori. I titolari: «Come Beirut».Durante il giorno via dei Nari sembra un tranquillo passaggio per i turisti che si muovono per il centro storico, attratti dalla vicinanza al Pantheon. Di sera, però, assume un’atmosfera diversa, da suburbio incontrollato, che nella Capitale sfuggita di mano ormai è prassi incontrare un po’ ovunque. Quella che era cominciata come una serata di divertimento in discoteca, alla Sharivari, bistrot cult dalla clientela internazionale, la notte tra domenica e lunedì si è trasformata in una guerriglia. Un gruppo di giovani nordafricani ha seminato il caos pochi minuti prima della chiusura del locale. «La nostra sicurezza non li ha fatti entrare perché era troppo tardi», ha raccontato ai cronisti il titolare del locale, Fabrizio Martiradonna. Il respingimento degli africani, però, ha innescato una violenza inaudita. «Dieci minuti sono sembrati dieci ore», ha spiegato Martiradonna, ancora sotto choc per aver fatto da bersaglio: «Hanno preso delle bottiglie di vetro da un sacco nero abbandonato in strada e hanno iniziato a lanciarle contro di noi. Hanno distrutto sette vetrine e ferito i clienti. Sembravano impazziti. Uno di loro si è ferito da solo, prendendo a testate un portone. Mai visto niente del genere». L’orda, rumorosa, ha cominciato a muoversi da largo Argentina e ha raggiunto subito via dei Nari. «I nostri clienti stavano uscendo», ricorda Martiradonna, «erano circa un centinaio, tutti terrorizzati e abbiamo fatto di tutto per difenderli». La personale idea dell’imprenditore è questa: «Si sono accaniti contro di noi per ritorsione». Le bottiglie di vetro erano contenute nei sacchi neri per l’immondizia lasciati a bordo strada per permettere la raccolta al personale della municipalizzata per i rifiuti. Gli aggressori avevano quindi a portata di mano munizioni sufficienti per andare avanti per diverso tempo. Per comprimere l’orda sono dovuti intervenire i carabinieri di Piazza Venezia. Un egiziano di 27 anni è stato identificato, ma non è stato arrestato: se l’è cavata con una denuncia per danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi. Dopo essere stato accompagnato in ospedale per una ferita alla testa ha anche rifiutato le cure mediche. E mentre i complici sono riusciti a fuggire, mimetizzandosi tra i turisti (tre dei quali probabilmente verranno rintracciati anche grazie ai video delle telecamere piantate sulla strada), il proprietario del locale, ormai stufo, si arrabbia: «Roma sembra Beirut e va avanti così da almeno un anno. Noi esercenti del centro storico siamo esausti. Conosciamo chi ha fatto questo, li conoscono anche le forze dell’ordine. Sono bande di rapinatori che infestano il centro storico. Si nascondono nelle stradine buie intorno al locale e aggrediscono i nostri clienti appena escono. Di notte, dopo una certa ora, non c’è controllo, le strade sono buie. Avvisiamo sempre i nostri clienti di stare attenti, ma i rapinatori lo sanno e ci prendono di mira. Sono violenti e armati. Due mesi fa hanno buttato giù un giocatore di basket americano per rubargli l’orologio». Le sue parole sembrano una delle tante cronache impresse sui siti web della stampa locale. Solo nell’ultimo fine settimana un ragazzo svizzero è stato rapinato su un bus in via Nazionale, mentre un un cinquantenne italiano ai Fori imperiali ha dovuto consegnare la catenina d’oro che portava al collo a dei borseggiatori che gli mostravano un coltello. Ora i controlli in centro sono stati intensificati. E nella metropolitana ci saranno le pattuglie della Polmetro volute dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per fronteggiare i borseggiatori che, spesso, aggrediscono fisicamente le vittime. Si sono verificate anche violente risse tra gang di rapinatori, e in un caso l’Atac è stata costretta a chiudere una stazione. Roma, dove dall’inizio dell’anno sono stati espulsi 59 stranieri (undici dei quali accompagnati nei Cpr per il rimpatrio), è nel pieno di una escalation criminale, il cui epicentro è nel centro storico. Focolai di violenza, però, vengono segnalati anche nell’immediata periferia. Lunedì sera in piazza Ragusa, al Tuscolano, più o meno a sei chilometri di distanza da via dei Nari, ci sono volute cinque pattuglie della polizia per sedare una rissa tra stranieri senza fissa dimora. Anche in questo caso all’arrivo delle forze dell’ordine i contendenti si sono dati alla fuga. Gli agenti sono riusciti a identificarne solo due, romeni, uno dei quali era stato ferito alla testa con una bottiglia e sanguinava vistosamente. Le ragioni della contesa sono rimaste sconosciute. Le richieste d’intervento per avvenimenti di questo tipo, però, si sono moltiplicate negli ultimi mesi. E chi indaga spiega che alla base ci sono sempre ragioni futili. Come in via dei Nari, dove è bastato un «non potete entrare» pronunciato dal buttafuori della discoteca a innescare il raid. Qui però circola anche il sospetto che l’orda avesse in mente proprio di cercare lo scontro. La notizia è cominciata a circolare ieri, insieme a un video che ha ripreso tutto quello che stava accadendo, lancio di bottiglie compreso.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.