2024-09-22
«Coltiviamo gli inventori dei capi del futuro»
Nel riquadro, Mario Moretti Polegato, fondatore e presidente di Geox
Il fondatore e presidente di Geox, Mario Moretti Polegato: «Nel nostro laboratorio, specialisti e ingegneri sviluppano e testano materiali e tecniche L’Italia è terra di idee, proteggiamole con la proprietà intellettuale. Gli algoritmi ci aiutano a predire i gusti dei consumatori».Al World economic forum di Davos è un ospite fisso. Perché Mario Moretti Polegato, fondatore e presidente di Geox, porta sempre le sue riflessioni su economia e mercati senza tralasciare la tecnologia, quei punti fermi di una grande impresa come quella di Montebelluna e che possono essere tracce da seguire. Geox (da Geos, «Terra» in greco antico, con la «X» finale a simboleggiare la tecnologia), fama planetaria con occhio attentissimo al territorio d’origine, gode di buona salute anche se per il mondo della moda, e quindi non solo per i calzaturieri, il momento è difficile. «Con un mondo che sta cambiando e continuerà a cambiare», spiega Polegato alla Verità, «occorre una visione generale della gestione di una azienda. Una volta aspettavamo che i clienti venissero in Italia, oggi siamo noi che dobbiamo essere presenti nelle loro sedi».Quali strategie da mettere in campo? «Servono idee e innovazione, che sono il nostro pane. Per fortuna, nonostante tutto, le idee italiane continuano a piacere e Geox gode, nel mondo, di una grande considerazione creata nel tempo, con la soddisfazione del cliente». Italia terra di idee? «Qui ne sono nate tante che hanno rivoluzionato il sistema e i settori, il nostro merito è il nostro case history, la scarpa che respira, partita da me. Oggi la presentiamo con questa novità rivoluzionaria nella calzatura da donna e da uomo: si chiama Spherica plus, automaticamente si indossa e si toglie dai piedi. Un concetto che dà un senso di libertà ed evita di abbassarsi per legare le scarpe. Una calzatura non tecnica ma che segue la moda così come la facciamo noi».Moda sobria, dunque? «Celebriamo la sobrietà e il benessere applicato allo star bene attraverso tecnologie che noi abbiamo brevettato. Una delle nostre caratteristiche è proprio quella del grande investimento nella ricerca e nei brevetti suddivisi in due aree: quelli conosciuti e quelli strategici. Abbiamo un serbatoio molto grande».Scuola e formazione sono sempre stati il vostro mantra. «Abbiamo un gruppo di giovani “inventori” formati da noi attraverso le scuole di formazione che da anni coltiviamo, arricchendo così il valore dell’azienda con questo investimento intellettuale. Abbiamo anche aggiunto il nuovo programma Gx lab, il luogo fisico dei nostri scienziati e ingegneri dove nasce l’innovazione di Geox. Si sviluppano e si testano i materiali e le tecnologie che costituiscono il futuro del brand».Geox come si pone nei confronti dei mercati? «In tutto questo periodo della vita di Geox abbiamo imparato a dialogare con il mercato mondiale. Oggi è obbligatorio, noi lo facciamo da anni. Il mercato italiano è importante ma rappresenta il 30%, il 70% è esportazione in 110 Paesi, in oltre 700 negozi. Imparando a dialogare con il consumatore, portiamo avanti l’azienda in modo moderno, riuscendo a captare la sensibilità della consumatrice nel campo della calzatura. Geox, grazie alla sua distribuzione internazionale, grazie allo stile italiano, al benessere e alla tecnologia, rappresenta il segno del futuro della nuova economia. Cerchiamo di capire sempre il mercato e con il mercato ci confrontiamo sempre».Crisi e incertezza globale, come affrontate il momento? «L’industria in sé può fare poco. Le guerre portano pessimismo, gli investimenti sono per sopravvivere e non per vivere meglio. Il 90% delle nostre imprese sono piccole e medie, una fortuna non solo perché vendiamo prodotti ma perché vendiamo idee. Se noi sapessimo valorizzare e proteggere le idee che si trovano nelle aziende familiari o nelle piccole aziende, attraverso la proprietà intellettuale, avremmo gli stranieri che non vengono in Italia a comperare scarpe e camicie ma per bussare alla porta di chi ha avuto l’idea. Uno dei concetti fondamentali è salvare e valorizzare tutto quello che di buono sappiamo fare, siamo i primi al mondo nelle idee, bisogna che qualcuno, anche accompagnato dalla politica, stimoli queste persone a inserire la proprietà intellettuale. Chi pensa a un brevetto immagina tecnologie di alto livello ma in realtà può essere messo anche su un laccio, su un mobile».Si parla molto di Intelligenza artificiale, crede che si prospetti un futuro dove l’uomo è messo in disparte? «No, l’Ia serve perché l’uomo lavori meno con le braccia e più con il cervello. Tutto progredisce: un tempo avevamo manovalanza che spostava grandi pesi, oggi schiacciano un bottone. In Geox ci aiuta a predire i comportamenti dei consumatori e, quindi, la rielaborazione dei dati. Siamo un’azienda creativa, quindi che crea collezioni e ha bisogno di raccogliere trend, confrontarsi e generare nuove idee e in questo ci aiuta moltissimo a ridurre i tempi. Stiamo lavorando e nessuno si sente minacciato. È una tecnologia che evolve velocemente ma l’Ia non ci avrebbe suggerito di prendere Penelope Cruz e non ci avrebbe portato a girare con lei a New York per la nuova campagna che si vedrà a partire dalla settimana prossima». Una collaborazione, quella con la diva spagnola, che ha dato grandi soddisfazioni. «Molto. C’è stata una lunga riflessione se prendere o meno un ambassador, poi abbiamo trovato la persona giusta e oggi i risultati ci danno ragione. Noi misuriamo sempre il gradimento della marca e la considerazione del brand. La percentuale di persone che dicono “Voglio comperare una scarpa Geox nei prossimi sei mesi”, è cresciuta di 3 punti. Le vendite del segmento donna, quando siamo in campagna, crescono del +15%. I prodotti pubblicizzati da Penelope vanno via subito. E stiamo parlando anche a una ragazza più giovane, stiamo prendendo un nuovo target e per una azienda come la nostra è molto importante ringiovanire la base clienti. Lanceremo in tutto il mondo, con questa campagna girata a New York, i prodotti dell’autunno inverno. Come nelle puntate precedenti, si vedrà Penelope in diverse situazioni e mostrerà una linea di abbigliamento e calzature innovativa. E avremo la vincitrice di un Oscar anche per la stagioen spring-summer 2025».
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'europarlamentare della Lega Roberto Vannacci durante un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles.