2025-09-18
Accordo di difesa tra Arabia Saudita e Pakistan
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Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.La riunione d’emergenza della Lega Araba e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) voluta dal Qatar dopo l’attacco israeliano a Doha è diventata un importante momento di riflessione per la comunità araba e musulmana. La partecipazione è stata massiccia con quasi sessanta paesi arrivati nel Golfo che insieme rappresentano oltre 2 miliardi di persone e quasi il 10% del Pil mondiale.L’Egitto, gigante geopolitico regionale e mediatore in tanti conflitti, tramite alcuni suoi alti ufficiali ha riproposto la vecchia idea del presidente Abdel Fattah al-Sisi che nel 2015 aveva proposto la creazione di quella che era stata definita come una Nato araba. La proposta egiziana nasceva in funzione anti-iraniana, ma era morta sul nascere trovando, anche fra le nazioni sunnite, pochissimo interesse a partecipare. Oggi la situazione internazionale è profondamente mutata e l’attacco israeliano a Doha ha cambiato i progetti militari di molti stati arabi. Il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), un comitato formato da Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, ha riunito i ministri della Difesa ed i vertici militari per pianificare azioni comuni attraverso il rafforzamento del Comando militare unificato, pronto ad adottare misure esecutive necessarie per attivare meccanismi di difesa congiunti. Una mossa fortemente voluta dal Qatar che ha messo da parte le storiche divergenze con sauditi ed emiratini, cercando una difesa militare contro nuovi attacchi. L’Egitto ha organizzato un incontro con generali sudanesi e sauditi per pianificare una serie di esercitazioni navali congiunte nel Mar Rosso e un’unificazione delle risorse dell’intelligence per rafforzare la sicurezza. Il Pakistan si è detto pronto a prendere la guida di un eventuale Nato arabo-islamica, mettendo a disposizione la sua esperienza militare. Intanto l’Arabia Saudita ha iniziato una serie di colloqui riservati proprio con Islamabad per la creazione di una task force congiunta.Il Pakistan ha offerto il suo ombrello nucleare come estremo deterrente, unico paese partecipante al meeting che ha a disposizione armi di questo tipo. L’accordo firmato fra sauditi e pachistani è un patto di difesa reciproca che definisce qualsiasi attacco a una delle due nazioni come un attacco a entrambe, proprio sulla falsariga della Nato. Riyadh ha da tempo intensifico le relazioni con Islamabad, a livello economico, religioso e di sicurezza e sembra che sia stata proprio la corona saudita a finanziare il programma nucleare pachistano durante il suo sviluppo.Questo determinante accordo è stato siglato dal potente principe ereditario Mohammed bin Salman dopo un colloquio con il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif. Il ministro degli Esteri di Islamabad è stato il primo a rilasciare una serie di dichiarazione su quanto concordato, dichiarando che questoaccordo mira a sviluppare aspetti della cooperazione in materia di difesa tra i due paesi e a rafforzare la deterrenza congiunta contro qualsiasi aggressione. Un messaggio chiaramente diretto ad Israele, ma che mette anche gli Stati Uniti in una posizione complicata, visto il grande dispiegamento di soldati americani nella Penisola Arabica. Anche se non apertamente dichiarato la protezione nucleare rientrerebbe in questa nuova intesa, spostando gli equilibri mediorientali dove fino ad oggi Tel Aviv era l’unica potenza che poteva disporre di questo tipo di armamenti.L’India, storico nemico del Pakistan, ma con forti legami con l’Arabia Saudita, ha reagito molto negativamente a questo accordo ed il ministro degli Esteri di Nuova Delhi ha dichiarato che esaminerà le implicazioni di questo accordo sia per la sicurezza nazionale, che per la stabilità regionale e globale. La Turchia invece sta seguendo con interesse la situazione e non è escluso che anche Ankara, strettissimo alleato e mentore del Qatar, possa entrare a far parte di qualche tipo di accordo, coinvolgendo quello che restanumericamente il secondo esercito più grande della Nato.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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