2019-09-03
A Bankitalia i nomi di chi preleva e versa oltre 10.000 euro al mese in contanti
Da ieri gli istituti di credito devono segnalare i movimenti Controlli a 360 gradi sull'intestatario del conto corrente.Sembrano passati anni luce da quando il ministro Giovanni Tria a fine 2018 parlava di fisco amico. «Non si tratta di nuovi condoni, ma pensare a un fisco amico del contribuente», diceva, riferendosi alla pace fiscale. Purtroppo, però, quell'amicizia resterà solo un ricordo lontano. Da ieri, infatti, sono partiti i controlli sull'uso anomalo dei contanti da parte della Uif, l'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia.AntiriciclaggioSi tratta di una misura prevista dalla recente normativa antiriciclaggio secondo cui, da settembre di quest'anno, sarebbe partito l'invio delle comunicazioni su prelievi e versamenti presso banche, poste e istituti di pagamento. La norma ruota tutta intorno alla soglia dei 10.000 euro mensili. La Banca d'Italia potrà sapere il nome di chi ritira o versa banconote oltre questa somma nell'arco un mese: attenzione, anche non movimenti unici ma cumulativamente nell'arco delle quattro settimane. Verrà posta particolare attenzione anche sulle operazioni effettuate con prelievi o versamenti di importo unitario dai 1.000 euro in su. In più, si terrà monitorato non solo il singolo conto ma anche l'intestatario nel caso quest'ultimo disponga di due o più conti correnti che nel mese oltrepassino la soglia di 10.000 euro di trasferimento di denaro prelevato o versato.Le comunicazioni avverranno con cadenza mensile. Gli operatori finanziari dovranno inviarle nel rispetto della scadenza del quindicesimo giorno del secondo mese successivo. Per intendersi, la comunicazione del mese di gennaio a Bankitalia potrà essere inviata dal primo febbraio a metà marzo. La comunicazione a Via Nazionale, salvo particolari casi di esonero, andrà inviata anche in caso non vi siano operazioni da segnalare. Come afferma una nota dell'Uif, le operazioni dovranno essere individuate considerando «tutte le movimentazioni di denaro effettuate dal medesimo soggetto, in qualità di cliente o di esecutore; le operazioni effettuate dall'esecutore sono imputate anche al cliente in nome e per conto del quale ha operato».La notizia positiva è che la segnalazione automatica non farà partire il sospetto di una operazione illecita, accenderà però un faro da parte delle autorità competenti.Banche, poste e istituti di credito, dice l'Uif, dovranno trasmettere «le comunicazioni nel caso di superamento dei limiti di 10.000 euro mensili relativi a prelievi o versamenti di denaro contante, anche qualora relativi a singole operazioni di importo unitario pari o superiore a 1.000 euro».EvasioneIl motivo di questa regola è chiaro a tutti: combattere senza se e senza ma l'evasione fiscale impedendo che i contribuenti utilizzino il contante per evitare di pagare le tasse. Del resto, in Italia, i contanti rimangono ancora molto usati rispetto agli altri Paesi europei, nonostante l'aumento in questi anni di strumenti di pagamento come carte di credito, bancomat e bonifici.Secondo uno studio dell'Uif, nel Belpaese oltre l'80% dei pagamenti viene eseguito in contanti con dei costi per le banche, gli utenti e più in generale per tutti i soggetti che devono proteggere il trasferimento di grandi somme di liquidi presenti in cassa. Senza dimenticare l'aspetto riciclaggio: i contanti, è vero, sono utilizzati maggiormente al Sud per una questione di arretratezza finanziaria e tecnologica, ma gli usi anomali sono concentrati al Centro Nord, laddove l'economia muove risorse maggiori.Detto in parole povere, il rischio di evasione fiscale sarebbe maggiore al Nord. «I risultati», si legge nello studio, «mostrano che l'utilizzo di contante è negativamente correlato con il grado di sviluppo economico locale e con il grado di finanziarizzazione. L'utilizzo del contante risulta correlato positivamente con le dimensioni dell'economia sommersa». Inoltre la distribuzione geografica del rischio di riciclaggio, a livello di Comuni e Province, «risulta coerente con la presenza delle principali organizzazioni mafiose, così come emerge dalle evidenze investigative, e positivamente correlata sia con misure del riciclaggio sia con indicatori di attività criminale».Certo, se le operazioni svolte con i contanti saranno giustificabili e lecite, allora non ci sarà nulla da temere. Il problema però resta sempre lo stesso: tutti i governi che i contribuenti hanno visto passare negli anni hanno portato avanti sempre la stessa ricetta sbagliata: aggredire chi paga le tasse, invece di agevolarlo. Il modus operandi non è cambiato, nonostante non abbia mai portato grandi risultati. Visto che l'evasione fiscale è sempre stata una piaga di questa Paese, sarebbe forse il caso di invogliare gli italiani a versare le tasse permettendo loro di scaricare il più possibile dalla dichiarazione dei redditi, come peraltro avviene in tanti altri Paesi. Invece, da ieri i contribuenti italiani si sentiranno ancora più impauriti nel ritirare al bancomat nel timore di trovarsi una spiacevole cartella esattoriale a casa.