Friedrich Merz (Ansa)
Pechino è diventato il partner commerciale più importante per Merz superando gli Stati Uniti. Intanto Volkswagen ferma la produzione di Golf a causa del mancato arrivo dei chip dell’asiatica Nexperia.
La nostra stampa gongola per il rinvio del vertice di Budapest, mentre i geni di Bruxelles pretendono di imporre a Mosca di pagare la ricostruzione, come se fosse stata sconfitta sul campo. Atteggiamenti autolesionistici pur di non dare ragione al presidente Usa.
Francia e Spagna richiudono il timido spiraglio aperto dall’ammissione della Von der Leyen («Così favoriamo la Cina») e impongono di rispettare la data del 2035 per il «tutto elettrico». Una condanna a morte per il settore.
Le sbalorditive parole di Ursula: «Le nostre politiche hanno aiutato Pechino nel solare, nelle batterie, nelle auto elettriche. Adesso rischiamo una nuova dipendenza». È tutta colpa sua e si dovrebbe dimettere. Invece incredibilmente rilancia: «Bisogna accelerare».

