Europa a pezzi

Ue corrotta come l’Ucraina. Fermata la biondina del Pd
Federica Mogherini (Ansa)

Perquisiti l’ex ministro degli Esteri di Renzi, poi Alta rappresentante europea, e l’ex diplomatico noto per aver esposto la bandiera del gay pride all’ambasciata italiana. Una vita all’ombra di Prodi, Veltroni, Franceschini...

Naturalmente le accuse nei confronti di Federica Mogherini sono tutte da dimostrare. Così come devono essere provate quelle mosse dalla Procura europea nei confronti dell’ambasciatore Stefano Sannino. Secondo i magistrati, l’ex ministra degli Esteri della Ue e il diplomatico di stanza a Bruxelles avrebbero fatto un uso improprio dei fondi dell’Unione. Le contestazioni nei loro confronti andrebbero dalla frode in appalti pubblici alla corruzione e tra le imputazioni ci sarebbe pure il conflitto d’interessi. Per questo la polizia avrebbe perquisito le abitazioni e gli uffici di Mogherini e Sannino, sottoponendo entrambi al fermo giudiziario.

La Bce infrange i sogni di Ursula & C. Niente garanzie sugli asset russi
La sede della Bce a Francoforte (Ansa)
La Banca centrale non fornirà coperture sul prestito a Kiev da 140 miliardi, che la Commissione vuole ricavare usando i beni confiscati. L’istituto infatti, malgrado la retorica dominante, non è un prestatore di ultima istanza.

Mentre da mesi e specie nelle ultime settimane sentiamo parlare della imprescindibilità dell’Europa nella soluzione della guerra in Ucraina, i fatti ci raccontano un’altra verità. Inconfutabile. L’Europa non può giocare alcun ruolo perché la Ue non ha un peso da poter fare valere ai tavoli negoziali. Eppure è un grande agitarsi tra Francia, Germania e la Gran Bretagna che non è più parte dell’Unione ma staziona sempre nelle cabine di regia. Macron ha ricevuto Zelensky e chissà cos’altro gli avrà venduto. La Germania dopo aver cambiato la Costituzione per tornare ad armarsi come non era mai avvenuto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ora si atteggia con postura offensiva per tenere a bada una eventuale aggressione della Russia. La quale Russia - dicono - non va fatta vincere al tavolo dei negoziati perché militarmente non può reggere oltre e quindi è inutile regalare terre ucraine che non ha conquistato e mai conquisterà.

Corruzione e frode sui fondi della Ue. Fermati Mogherini e un diplomatico
Federica Mogherini e Stefano Sannino (Ansa)
  • Presunte irregolarità nei finanziamenti al Collegio d’Europa, di cui l’ex ministro è rettore. Coinvolto un manager dell’istituto. Ma la Procura ha chiesto la revoca dell’immunità anche per altri sospettati.
  • Stefano Sannino, capo del «ministero degli Esteri» europeo, si è sposato col compagno a Madrid e ha ricevuto premi per il suo attivismo pro Lgbt. Pure lui adesso è indagato.

Lo speciale contiene due articoli.

Berlino frena Ursula sull’elettrico. «Le auto ibride anche dopo il 2035»
Friedrich Merz e Ursula von der Leyen (Ansa)
Pure Merz chiede a Bruxelles di cambiare il regolamento che tra un decennio vieterà i motori endotermici: «Settore in condizioni precarie». Stellantis: «Fate presto». Ma lobby green e socialisti europei non arretrano.

Il cancelliere Friedrich Merz ha annunciato che la Germania chiederà alla Commissione europea di modificare il regolamento europeo sul bando dei motori endotermici al 2035. Il dietrofront tedesco sul bando ai motori a combustione interna, storico e tardivo, prende forma in un grigio fine settimana di novembre, con l’accordo raggiunto fra Cdu/Csu e Spd in una riunione notturna della coalizione a Berlino.

I partiti di governo capiscono «quanto sia precaria la situazione nel settore automobilistico», ha detto Merz in una conferenza stampa, annunciando una lettera in questo senso diretta a Ursula von der Leyen. La lettera chiede che, oltre ai veicoli elettrici, dopo il 2035 siano ammessi i veicoli plug-in hybrid, quelli con range extender (auto elettriche con motore a scoppio di riserva che aiuta la batteria) e anche, attenzione, «motori a combustione altamente efficienti», secondo le richieste dei presidenti dei Länder tedeschi. «Il nostro obiettivo dovrebbe essere una regolamentazione della CO2 neutrale dal punto di vista tecnologico, flessibile e realistica», ha scritto Merz nella lettera.

Niente fondi europei ai pro famiglia. La loro colpa è essere anti gender
Vincenzo Bassi, presidente della Fafce (Ansa)
Ursula von der Leyen chiude i rubinetti alla cattolica Fafce. Carlo Fidanza: «Discriminazione ideologica».

Dica l’associazione candidata se al centro della propria attività figura la promozione della disparità di genere. Se non c’è, niente finanziamenti Ue. È quanto si è vista rispondere la Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche europee (Fafce), incredibilmente esclusa dai fondi per progetti europei perché, secondo la Commissione Ue, pone la promozione della famiglia composta da uomo e donna al centro della propria attività e dunque «fornisce informazioni limitate sulla disparità di genere», contravvenendo alle «misure europee per l’uguaglianza».

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