2023-05-28
«100.000 morti in più durante i vaccini». Maxi studio chiede di chiarire le cause
Il commissario europeo snobba i dati, ma una nuova ricerca registra una grave anomalia in Germania: picchi di decessi imprevisti nel 2021 e nel 2022 in coincidenza con le campagne di immunizzazione. Gli scienziati: approfondire eventuali nessi con le iniezioni.Qualcuno bussi alla porta di Stella Kyriakides. «Non sono stati individuati segnali di aumento della mortalità complessiva in relazione alla vaccinazione contro il Covid-19», ha scritto in risposta all’interrogazione dell’europarlamentare dei Conservatori e riformisti, Sergio Berlato. I decessi in sovrannumero in Europa, però, non sono una fantasia dei no vax, una strampalata ipotesi di complotto. Sono un dato di fatto. Eppure l’Unione, il commissario alla Salute, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, l’Autorità per la preparazione alle emergenze sanitarie, se ne infischiano tutti. Non ci sono «segnali», appunto, ha tagliato corto la Kyriakides. Allora qualcuno le lasci sul tavolo una copia dello studio appena uscito su Cureus, una delle riviste del prestigioso gruppo Springer Nature. Gli autori della ricerca, provenienti dagli atenei di Ratisbona e Osnabrück, hanno esaminato proprio il mistero dell’extra mortalità in Germania. Un Paese da 83 milioni di abitanti, mica un quartiere di Portopalo di Capopassero. E sono giunti a conclusioni opposte a quelle della politica cipriota. Altro che zero segnali. «L’avvio simultaneo di mortalità in eccesso e vaccinazioni rappresenta», annotano gli accademici nel paper, «un segnale di sicurezza». Qualcosa che «non implica necessariamente una relazione causale», ma che comunque «richiede un ulteriore approfondimento».Le anomalie riscontrate dagli scienziati, in effetti, sono impressionanti. Nel 2020, quando è comparso il coronavirus, il numero di decessi è rimasto più o meno in linea con le oscillazioni prevedibili: circa 4.000 dipartite in più del normale. È nel 2021 e nel 2022 che la situazione è peggiorata, con un totale di 100.000 decessi di troppo (34.000 nel primo anno e 66.000 nel secondo), soprattutto nella fascia d’età 15-79 anni e a partire da aprile 2021. Curiosamente, quando è cominciata la massiccia campagna di inoculazioni contro il virus. Inoltre, un andamento simile è stato riscontrato nei parti di bambini nati morti, con un incremento del 9,4% e del 19,4% di casi, rispettivamente nel primo e nel secondo trimestre del 2021. «Queste scoperte», concludono gli autori, «indicano che qualcosa deve essere successo nella primavera» di quell’anno. Qualcosa «che ha condotto a un improvviso e sostenuto aumento nella mortalità», che invece non s’era verificato all’inizio della pandemia.Già. Ma cosa è successo? Prima di tutto, gli studiosi escludono che la strage sia stata causata direttamente dal Covid. Fino all’estate 2021, in Germania, le dipartite attribuite al morbo di Wuhan superavano o procedevano di pari passo con l’eccesso di mortalità complessivo. La tendenza s’è invertita nettamente da settembre 2021. Dall’inizio del 2022, l’andamento delle due curve si è disaccoppiato per la prima volta: ovvero, mentre aumentavano i morti di Covid, diminuiva l’extra mortalità complessiva. Infine, a partire dalla primavera del 2022, s’è verificato a un nuovo incremento dei decessi in eccesso, non correlati a quelli per il Sars-Cov-2. A questo punto, restano in campo due ipotesi per spiegare l’arcano. La prima è quella caldeggiata dagli scienziati alla John Ioannidis. Il celebre epidemiologo greco ha sempre sostenuto che le restrizioni antivirus, in primis i lockdown, provocano una serie di gravi effetti collaterali. In un recente saggio, ad esempio, ha stimato che le politiche del Covid zero in Cina abbiano mietuto oltre un milione di vittime, uccise principalmente da malattie cardiovascolari che non sono state curate, per via dei blocchi e delle quarantene. I lettori della Verità, poi, ricorderanno il vivace dibattito che si era aperto, l’estate scorsa, in Gran Bretagna, quando a divieti e chiusure era stata ascritta un’impennata nelle mancate diagnosi di tumore. In fondo, che gli ospedali fossero rimasti molto indietro con gli screening oncologici, qui in Italia, se n’era reso conto persino Roberto Speranza. L’ex ministro della Salute, negli ultimi mesi del governo Draghi, fece addirittura stanziare delle apposite risorse, la cui finalità era di contribuire allo smaltimento più rapido possibile delle lunghe liste d’attesa. Ma dopo l’ipotesi numero uno - che sintetizzeremmo con la formula: «È colpa dei lockdown» - c’è la più ardita ipotesi numero due. Ed essa a che fare con un sospetto atroce: che un qualche ruolo l’abbiano giocato gli effetti avversi dei vaccini. A tal proposito, i firmatari del paper tedesco osservano: «Durante i periodi nei quali molte persone venivano vaccinate, la mortalità in eccesso sembra essere aumentata più fortemente che negli stessi periodi del precedente anno di pandemia». Pertanto, o «le vaccinazioni non sono efficaci come ci si aspettava, oppure riescono a prevenire le morti per Covid-19, ma ci sono fattori diversi dal Covid-19 che, improvvisamente, hanno portato a un numero crescente di morti inattese nel 2021 e nel 2022». In entrambi gli scenari, la narrazione sulle punture come sola salvezza s’incrina. Se non vogliamo concludere che funzionino meno di quanto ci era stato assicurato, bisognerà identificare cause alternative che diano conto delle dipartite in sovrannumero.Gli scienziati di Ratisbona e Osnabrück non si spingono fino ad affermare con assoluta certezza che esiste una correlazione diretta tra la somministrazione dei farmaci a mRna e il fatto che 100.000 persone siano finite al creatore. Rilevano, però, che mentre, nella fase iniziale del Covid, a lasciarci le penne erano soprattutto gli anziani, da aprile 2021 il trend si è modificato: «D’improvviso», scrivono, «la mortalità in eccesso non pare più dipendere dall’età e viene riscontrata pure nei gruppi di giovane età». In più, tra questi ultimi, «nei quali la vaccinazione è iniziata più tardi, anche l’eccesso di mortalità inizia più tardi». Strano, no? O comunque sufficiente a configurare un segnale di sicurezza per i sistemi di farmacovigilanza. Non devono pensarla così le autorità regolatorie, l’Ema, l’Unione europea e il commissario Kyriakides, benché l’andamento dei decessi segua traiettorie simili in diversi Paesi del Vecchio continente. Nessuno è curioso di sapere cosa sia accaduto? Foss’anche per scagionare i vaccini e sbugiardare i cospirazionisti che osano seminare dubbi? Per quale motivo chi di dovere se la dà a gambe, se è andato tutto bene?
Jose Mourinho (Getty Images)