2020-12-25
Mentre nelle carceri è emergenza virus, Tulliani è libero a Dubai
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Gianfranco Tulliani in una foto del 2017 (Ansa)
Il cognato dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini è ancora negli Emirati Arabi Uniti. Passerà il suo quarto Natale da latitante. A novembre sembrava che si fosse mosso qualcosa per l'estradizione sua e di Amedeo Matacena. Ma l'avvocato smentisce: «Non c'è nessuna novità»A distanza di più di 2 anni dalla ratifica dei trattati tra Italia e Emirati Arabi Uniti, Dubai resta ancora il paradiso dei latitanti italiani. E pensare che dal 2017 a oggi, in tanti tra politici, giornalisti e magistrati, avevano confidato in una soluzione di una vicenda ormai davvero inestricabile. Dubai salì agli onori delle cronache nel 2017 quando si scoprì che tra grattacieli e palme aveva trovato rifugio Giancarlo Tulliani, il cognato dell'ex presidente della Camera Gianfranco Fini. Fu arrestato e poi scarcerato dalle autorità emiratine. La storia è ormai annosa. Al centro della vicenda giudiziaria - che riguarda l'ex leader di An - c'è la vendita della famosa casa di Montecarlo, lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni al partito ormai diventato Fratelli D'italia. La casa sarebbe stata acquistata, secondo l'accusa, da Giancarlo Tulliani attraverso società off-shore con i soldi dell'imprenditore Corallo. La procura di Roma chiede da anni l'estradizione di Tulliani per poterlo processare. L'emergenza sanitaria di sicuro non ha aiutato. Ma il processo continua ad andare a rilento. A novembre si era parlato a livello di ministero di Grazia e Giustizia di una possibile risoluzione della questione. Eppure non è cambiato ancora nulla. Il problema è che essendo gli Emirati Arabi un paese dove vige la Sharia è praticamente impossibile vedersi riconosciuti reati che esistono in altri paesi, come riciclaggio o associazione di stampo mafioso. L'autorità giudiziaria di Abu Dhabi non riconosce l'esigenza di custodia cautelare e quindi continua a rinviare al mittente le richieste di estradizione. Il caso Tulliani è solo uno dei tanti. Non a caso, Massimo Bochicchio, il broker finanziario che ha truffato l'allenatore dell'Inter Antonio Conte per 30 milioni di euro, si sarebbe rifugiato a Dubai, inseguito da un mandato d'arresto inglese per frode e riciclaggio. Negli Emirati Arabi c'è anche Amedeo Matacena, latitante dal 2013, condannato a tre anni con sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Da maggio del 2014 è ricercato con un mandato di cattura internazionale nella inchiesta per trasferimento fraudolento di beni e procurata inosservanza della pena che vede tra gli altri indagati anche l'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola. A novembre il quotidiano Domani aveva raccontato di una nuova richiesta di estradizione per Matacena. Il ministero della Giustizia aveva firmato una nuova richiesta per l'ex deputato di Forza Italia condannato in via definitiva nel 2013 a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa perché ritenuto vicino alle cosche di 'Ndrangheta. Nell'articolo si parlava anche della possibilità che in Italia sarebbero tornato anche Tulliani. Non è successo assolutamente nulla. Anzi, come spiega alla Verità Piergerardo Santoro che con Alessandro Diddi difende il cognato di Fini, «non è arrivata alcuna comunicazione. Il processo è stato aggiornato ad aprile 2020, ma l'estradizione non è stata concessa». Tra gli altri latitanti illustri a Dubai c'è anche Raffaele Imperiale, che da quando vive negli Emirati Arabi, pare arrivi a spendere ogni mese almeno 400.000 euro. In Italia alcuni suoi sodali sono stati arrestati negli ultimi mesi, ma la latitanza del boss del narcotraffico continua. Nel frattempo nelle carceri italiani continuano ad aumentare i contagi. Sono 1.030 (di cui 15 diagnosticati con il test all'ingresso) i positivi al coronavirus sui 53.052 detenuti: 951 (il 92%) asintomatici, 44 sintomatici in carcere, 35 ricoverati. Gli agenti della polizia penitenziaria positivi sono 754 (di cui 714 in isolamento a casa, 22 in caserma e 18 ricoverati) su 37.153. I dati sono stati diramati a metà dicembre dal ministero di Grazia e giustizia. E' già scoppiata una polemica con i Radicali sulle barricate che chiedono che la popolazione carceraria sia al più presto vaccinata. Nel mentre i latitanti di Dubai si godono il sole sotto le palme.
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