2022-11-22
Il capo dei vescovi presiede il battesimo del Terzo polo che sogna il Pirellone
Matteo Maria Zuppi (Imagoeconomica)
Sabato Matteo Maria Zuppi parteciperà all’evento milanese de «Linkiesta». Presenti Matteo Renzi, Carlo Calenda, Letizia Moratti, Pierfrancesco Maran. E l’Estetista cinica...Un officiante d’eccezione per il lancio in grande stile della candidatura di Letizia Moratti a presidente della Regione Lombardia per il Terzo polo: sabato prossimo il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, sarà presente in pompa magna al Teatro Parenti, insieme alla stessa Moratti e a Matteo Renzi all’iniziativa «L’alternativa al bipopulismo», nell’ambito del festival de Linkiesta. Il giorno prima, venerdì, il cartellone prevede l’intervento di Carlo Calenda, ma è quella di sabato la giornata clou di un’iniziativa dalla fortissima connotazione politica, sia a livello nazionale che internazionale. In alto, sulla locandina del festival, si legge «L’Ucraina è Europa», con tanto di bandiera gialloblù, e fin qui siamo in piena coerenza con la linea del Terzo polo: ricordiamo sempre che Calenda, Renzi e la Moratti sono stati protagonisti, lo scorso 5 novembre, della manifestazione milanese «per la pace» alternativa a quella organizzata lo stesso giorno a Roma, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Giuseppe Conte. Alternativa e contrapposta: a Milano i terzopolisti hanno scelto come titolo della loro iniziativa lo slogan «Slava Ukraini», grido di battaglia dell’esercito di Kiev, mentre a Roma c’erano in piazza le bandiere della pace. Fin qui nessuna meraviglia, la posizione sulla guerra di Calenda e Renzi è stranota: indimenticabile lo scivolone di Carletto dello scorso 15 novembre, quando, nei minuti successivi alla caduta di due missili in Polonia, sentenziò su Twitter: «La follia russa generata dalle pesanti sconfitte continua. Siamo con la Polonia, con l’Ucraina e con la Nato. La Russia deve trovare davanti a sé un fronte compatto. I dittatori non si fermano con le carezze e gli appelli alla pace». In realtà, come si è appreso successivamente, quei missili non li aveva sparati la Russia, e non a caso in quelle stesse ore i grandi della Terra riuniti a Bali per il G20, a partire dal presidente Usa, Joe Biden, furono assai più cauti di Calenda nelle reazioni all’evento. Zuppi evidentemente in quelle ore era distratto, e così non ha alcuna remora nel dare la sua benedizione a questo evento così fortemente caratterizzato dal punto di vista della politica internazionale, con buona pace di papa Francesco, i cui appelli per la pace si susseguono di continuo. A proposito del Pontefice: alla manifestazione del Terzo polo partecipa anche la giornalista ucraina Olga Tokariuk, collaboratrice de Linkiesta, che lo scorso 6 aprile commentò con durezza l’iniziativa del Santo Padre di far portare la croce, durante la Via crucis, a una donna ucraina e una russa, Irina e Albina: «Molta indignazione in Ucraina», scrisse la Tokariuk, «per l’idea di papa Francesco di avere ieri donne ucraine e russe a tenere insieme la croce alla Via crucis. Avere l’ucraina Irina e la russa Albina è stato percepito in Ucraina come equiparare la vittima e l’aggressore, mentre l’invasione russa continua». Magari a Zuppi sarà sfuggito pure questo particolare, e del resto il leader dei vescovi italiani ha tante ma tante cose da fare, anche se il tempo per partecipare a un’iniziativa tutta politica lo ha trovato: in cartellone infatti spicca l’intervento di Letizia Moratti, dal titolo «Lombardia, Europa». Trattasi di legittima quanto evidente manifestazione da campagna elettorale, alla quale Zuppi partecipa senza alcun problema, schierando di fatto la Chiesa italiana in una competizione, le regionali in Lombardia della prossima primavera, al fianco della Moratti, contro il centrodestra di Attilio Fontana e il centrosinistra che sarà guidato da Pierfrancesco Majorino. Chi sa come reagirà, lo stesso Majorino, alla partecipazione all’evento terzopolista di Piefrancesco Maran, assessore alla Casa e Piano quartieri del Comune di Milano, esponente del Pd che aveva annunciato la sua candidatura alle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione del centrosinistra. Le primarie poi non si sono svolte, Enrico Letta ha scelto Majorino, e Maran ci è rimasto male: ha annunciato il suo sostegno al candidato scelto da Roma, ma su Facebook si è lasciato andare a uno sfogo all’insegna dell’amarezza. «Quando vietano di giocare la partita», ha scritto Maran lo scorso 17 novembre, «vincere è impossibile. Abbiamo fatto con determinazione e coraggio una sfida a viso aperto per le primarie, abbiamo riscontrato un grandissimo consenso tra le persone ovunque siamo andati, ed è senza alcun dubbio un errore grave non averle convocate. Ancora una volta il tanto annunciato dobbiamo aprire il partito», ha aggiunto Maran, «è rimasto lettera morta. Vogliamo una politica rivolta al futuro, anche per questo non abbiamo mai pensato che Letizia Moratti potesse essere un’opzione». Non è un’opzione, ma intanto Maran è in locandina insieme alla Moratti, a Renzi, a Calenda e a Zuppi. Il quale Zuppi avrà anche modo di ascoltare l’intervento di Cristina Fogazzi, in arte Estetista cinica, influencer da un milione di follower su Instagram, pure lei protagonista della manifestazione. In sostanza, il capo della Cei ha deciso di partecipare a un’iniziativa tutta politica, all’insegna della «alternativa al bipopulismo». E non veniteci a dire che si tratta solo di una manifestazione per celebrare un sito di informazione: visto il titolo e il parterre, se non è Zuppi è pan bagnato.
Jose Mourinho (Getty Images)