2025-10-12
Zelensky a Donald: «Ora tocca a noi»
Volodymyr Zelensky (Ansa)
Il presidente ucraino al tycoon: «Ferma la nostra guerra». Niente intesa sui Tomahawk. Aerei Nato sfiorano Russia e Bielorussia. Da Orbán petizione contro «i piani bellici Ue».Dopo l’accordo su Gaza raggiunto, il presidente americano Donald Trump ha tutte le carte in regola per fermare la guerra in Ucraina. Ne è convinto il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, che ha scritto sui social: «Se si riesce a fermare la guerra in quella regione, sicuramente si potranno fermare anche altre guerre, compresa quella russa».La dichiarazione arriva a seguito della conversazione telefonica che il presidente ucraino ha avuto con il tycoon: dopo essersi congratulato per il risultato in Medio Oriente, Zelensky ha affrontato con l’omologo statunitense il tema del rafforzamento della «difesa aerea» e i relativi «accordi» che stanno «preparando». Nel colloquio, definito come «positivo» e «molto produttivo», Zelensky ha aggiornato Trump sugli «attacchi russi al settore energetico» ucraino. Non ci sarebbe, però, alcun passo avanti sul fronte dei missili a lungo raggio Tomahawk: secondo Axios, i due hanno discusso l’eventuale fornitura a Kiev, ma non sarebbe stata presa una «decisione finale».Nel frattempo, l’Ucraina ha firmato con il Regno Unito «una dichiarazione d’intenti» inerente al programma Lyra: vale a dire, come comunicato dal ministro della Difesa di Kiev, Denys Shmyhal, «una partnership» in ambito tecnologico «per il campo di battaglia» con lo scopo di «rafforzare la capacità di difesa di entrambi i Paesi combinando il potenziale industriale, scientifico e di difesa ucraino e britannico». E proprio Londra, a fianco degli Stati Uniti e della Nato, ha partecipato con due aerei della Royal air force a una missione congiunta di 12 ore per sorvegliare il confine russo. L’operazione, avviata all’inizio di questa settimana, si inserisce sempre nel contesto dei droni che hanno invaso i cieli europei. Il ministro della Difesa britannico, John Healey, intervenendo in merito, ha spiegato che la missione congiunta «rafforza la consapevolezza operativa delle forze armate e invia un forte messaggio di unità della Nato al presidente Putin e ai nostri avversari». Secondo quanto ha riferito Healey, giovedì 9 ottobre un velivolo da sorveglianza elettronica e un pattugliatore marittimo hanno sorvolato la regione artica, attraversando i cieli vicino allo spazio aereo della Russia, della Bielorussia e dell’Ucraina, con l’appoggio di un aereo da rifornimento statunitense. Da Minsk non sono arrivati commenti, però il ministero della Difesa della Bielorussia ha reso noto di aver avviato le verifiche di «prontezza militare» delle forze armate bielorusse per portare alcune unità «al massimo livello di preparazione».Chi continua a essere controcorrente in merito alle azioni europee contro «la minaccia russa» è il premier ungherese, Viktor Orbán che ha annunciato di aver iniziato «una raccolta di firme contro i piani bellici di Bruxelles» in «ogni città e in ogni villaggio» perché «il popolo ungherese non vuole la guerra». Ha commentato: «L’Europa sta scivolando sempre più rapidamente verso la guerra», con «il piano di guerra di Bruxelles» in cui «l’Europa paga, gli ucraini combattono e la Russia si esaurisce».Sul campo di battaglia, sono piombati in Ucraina, nella notte, 78 droni russi, le forze di difesa di Kiev che ne hanno abbattuti 54. Gli altri velivoli senza pilota non intercettati, almeno 21, hanno colpito sei località. Tra i target dei raid russi anche le infrastrutture elettriche e le centrali a Odessa, con 44 insediamenti che sono rimasti al buio. Nella regione di Kharkiv, a Chuhuiv è stata colpita una raffineria e, secondo Ria Novosti, «tra i morti e i feriti ci sono dei britannici». Nel pomeriggio, i bombardamenti russi hanno preso di mira Kherson e l’area di una chiesa ortodossa a Kostyantynivka. Riguardo alla difesa aerea di Kiev, l’ex ufficiale ucraino, Igor Romanenko, ha dichiarato che l’efficacia dei Patriot contro i missili balistici russi Iskander è «scesa dal 42% al 6%». Sul fronte opposto, Mosca ha comunicato di aver distrutto nella notte 42 droni ucraini, ma nel Kursk un drone di Kiev ha ucciso un civile. Stando a quanto reso noto da Rbc-Ukraine, ieri mattina «i droni a lungo raggio dell’Sbu hanno provocato un incendio nella raffineria di petrolio Bashneft-UNPZ» con il sito che dista 1.400 km dall’Ucraina.
Abdel Fattah Al-Sisi e Donald Trump (Ansa)