2024-05-07
«Gli Stati responsabili per i danni». Lo scaricabarile di Ursula sulle fiale
Ursula von der Leyen (Ansa)
La Von der Leyen e Speranza si sconfessano a vicenda sulla firma dei contratti. Ora che in tutto il mondo è cominciato il fuggi fuggi dai vaccini anti Covid, è scattato anche lo scaricabarile. Lunedì scorso, un giornalista olandese ha avvicinato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen domandandole a bruciapelo: «Perché ha rimosso gli sms che aveva scambiato con l’amministratore delegato di Pfizer per negoziare il prezzo dei vaccini?». La presidente ha buttato la palla in tribuna: «In Commissione abbiamo parlato dei vaccini, che hanno salvato la vita agli europei». «Lei sapeva degli effetti collaterali quando ha rimosso quegli sms?», l’ha incalzata il cronista. La risposta di Von der Leyen è stata surreale: «In realtà sono stati i Paesi membri - che hanno accettato le condizioni - a firmare il contratto e a pagare ognuno la propria parte», ha detto, rovesciando sui governi Ue la responsabilità di quella discutibile firma.Peccato che, al Tribunale dei ministri, che poche settimane fa lo interrogava proprio sulla sottoscrizione del costoso contratto con Pfizer, il nostro ex ministro della Salute l’abbia clamorosamente smentita, negando con fermezza qualsiasi implicazione dei governi nazionali. «Noi abbiamo rinunciato a una trattativa individuale come Paese», ha spiegato Roberto Speranza ai magistrati lo scorso 3 febbraio. L’ex ministro ha poi tenuto a precisare che «noi non abbiamo mai firmato un contratto, cioè io personalmente non ho firmato contratti, non ho fatto trattative, perché sono state delegate alla Commissione europea». E, per fugare ogni dubbio ha aggiunto: «Personalmente non ho mai firmato contratti con aziende farmaceutiche». Ma lo scaricabarile su Bruxelles di Speranza è tornato oggi al mittente: al «chiedete a Von der Leyen», la presidente ha replicato «chiedete agli Stati membri». Ma come, quella dei vaccini non era stata la storia di un grande successo? Perché adesso tutti si dissociano? E chi ha firmato, allora, questi contratti? C’è chi, come Gianni Rezza, ex dg Prevenzione al ministero della Salute nel 2020, ha dichiarato di «aver ceduto la propria password chiedendo a chi doveva di vedere i contratti», per timore di possibili rappresaglie legali se fossero uscite notizie coperte dal segreto imposto dalla Commissione. Quel che è certo è che i protocolli burocratici concepiti negli ultimi cinquant’anni a Bruxelles sono serviti a deresponsabilizzare l’intera classe politica: l’accountability è ormai un miraggio. E se qualcuno ha lavorato su quei contratti, si difenderà sostenendo ciò che ha dichiarato Speranza ai giudici: «Non era di mia competenza».
Jose Mourinho (Getty Images)