2024-05-09
Danni permanenti e decessi fulminei: tutte le vite spezzate dalle iniezioni
Dall'alto in senso orario: Raffaele Tramontano, Stefano Paternò, Zelia Guzzo, Francesca Tuscano, Mario Turrisi, Augusta Turiaco, Davide Villa
Già nell’aprile 2021 Aifa aveva registrato 34 casi di trombosi fatali post Astrazeneca, che colpirono docenti e forze dell’ordine, obbligati a vaccinarsi. Ma lo Stato ha indennizzato, con 77.000 euro, solo due famiglie.Quando il 12 maggio 2021 il Cts, il trust di cervelli che avrebbe dovuto salvare l’Italia durante la pandemia da coronavirus, si riunisce per confrontarsi anche sul rapporto tra rischi e benefici per gli under 60 da sottoporre a vaccinazione con Astrazeneca, le pagine di cronaca erano già zeppe di ricostruzioni sulle morti sospette della Spoon River dell’inoculazione non mRna. Solo un giorno prima era stato anche pubblicato un Rapporto di farmacovigilanza dell’Aifa che raccoglieva le segnalazioni «di sospetta reazione avversa» registrate tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021.E Astrazeneca di quel Rapporto è il protagonista: «In Italia, fino al 26 aprile 2021, sono state inserite nella Rete di farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e cinque casi di trombosi venose in sede atipica. La maggior parte di questi eventi (22 casi, ovvero il 65%) hanno interessato le donne con un’età media di circa 48 anni e solo in un terzo dei casi gli uomini (12 casi, 35%) con un’età media di circa 52 anni. Il tempo medio di insorgenza è stato di circa otto giorni dopo la somministrazione della prima dose del vaccino». È Donato Greco a segnalare al Cts (i cui verbali sono stati acquisiti dai pm che indagavano sulla morte di Camilla Canepa, vaccinata il 25 maggio 2021, quando il pericolo di morire di coronavirus era meno serio rispetto alla possibilità di essere colpiti da una trombosi) i contenuti del Rapporto: «Racconta di 34 casi di tromboflebite... di cui 29 di cerebrale e cinque profonde, notificate dall’inizio delle vaccinazioni e 22 sono in donne con un’età media di 48 anni, quindi chiaramente undici sopra i 48 anni, 12 sono in uomini con un’età media di 52 anni; i 34 casi erano stati calcolati al 26 di aprile, quando è stata fatta l’estrazione dei dati, dove risultavano grosso modo 6 milioni e 680.000... e via cantando... circa 7 milioni di dosi, quindi andiamo a un tasso di segnalazione di circa mezzo caso... un caso ogni 200.000 dosi somministrate. Chiaramente parliamo sempre di prime dosi e parliamo di Astrazeneca soltanto». Franco Locatelli ripete il concetto: «Per riassumere, Donato (Greco, ndr), per essere sicuri di avere capito bene, ci sono 34 casi di trombosi venose in sedi inusuali; 29 cerebrali e cinque splancniche, diciamo così». E Greco precisa: «Buona parte con piastrinopenia». Poi aggiunge: «E mi sembra già questo un target che quando abbiamo cominciato a parlare, si parlava di una decina di diagnosi diverse». Sergio Abrignani si inserisce nella discussione: «Assolutamente. Quindi uno su 35.000, quant’era, in Francia sono queste trombosi con trombocitopenia». Greco riporta subito il tema sul dato italiano: «L’Ema ha stimato un caso ogni 100.000, quindi diciamo probabilmente sarà di più andando a guardare meglio [...]. Quindi chiaramente l’Ema, vi ricordo, ha classificato questi eventi come effetti collaterali, tanto per essere chiari, 4.8 quindi non eventi marginali ma effetti collaterali del vaccino, quindi riconosciuti, tant’è che ha chiesto agli Stati membri di segnalare questi nel bugiardino del vaccino Astrazeneca; quindi di dichiararli al paziente e questo è tutto insomma». E in teoria dovrebbe essere abbastanza. Si sa già che tra gli effetti avversi ci sono le trombosi e che le donne sono le più colpite. Ma l’Astrazeneca, che aveva già colpito, ha probabilmente continuato a uccidere. Indisturbato. E questa è la sua Spoon River. Il 6 marzo 2021 muore Davide Villa, 50 anni, era un agente della polizia di Stato in servizio alla Squadra mobile della Questura di Catania. È la prima vittima causata dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca. La Procura di Messina, nonostante abbia stabilito una relazione tra il vaccino e la morte, ha archiviato il procedimento. Quello stesso giorno muore ad Acerra (Napoli) un operatore scolastico, Vincenzo Russo, 58 anni. Tre giorni prima gli era stata somministrata la prima dose di Astrazeneca. Il 9 marzo tocca a un sottufficiale della Marina militare, Stefano Paternò, 43 anni. Il decesso avviene 15 ore dopo la prima dose. La Procura di Siracusa ha confermato la sussistenza di una relazione tra il vaccino e il decesso, ma ha archiviato. L’11 marzo Astrazeneca viene sospeso in undici Paesi, la maggior parte ricadenti in Europa. I primi a bloccarlo sono stati Irlanda, Bulgaria, Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi successivamente anche l’Italia, la Francia e la Spagna hanno di deciso di sospendere le somministrazioni così pure la Thailandia e la Repubblica Democratica del Congo. La ragione è la formazione di coaguli di sangue. Il 13 marzo, però, a Bologna muore un insegnante, Giuseppe Morabito, 61 anni. Dieci giorni prima gli era stato somministrato proprio Astrazeneca. L’autopsia ha escluso una connessione tra il vaccino e il decesso, ma ha rilevato che il prof era «portatore di infezione da Sars-Cov2». Era stato vaccinato mentre il virus era in incubazione. Il 19 marzo 2021 la sospensione del vaccino Astrazeneca viene revocata. E quello stesso giorno, per una trombosi cerebrale, muore una operatrice sanitaria di 35 anni che aveva ricevuto il siero anglosvedese una settimana prima. Il 22 marzo è un’altra insegnante a lasciarci le penne: Zelia Guzzo, 37 anni, di Gela. Era stata vaccinata con Astrazeneca 20 giorni prima. Il governo italiano ha indennizzato i familiari con 77.000 euro. Il 23 marzo, a due giorni dalla vaccinazione, muore Raffaele Tramontano, 48 anni, militare della Guardia di finanza originario di Formia. Solo qualche giorno prima una donna di Latina di 35 anni era stata colpita da trombosi ed era stata ricoverata in condizioni gravissime. Il 30 marzo a Messina tocca a un’altra insegnante: Augusta Turiaco, 55 anni, vaccinata 13 giorni prima. E l’elenco non è finito. Il 4 aprile è ancora una insegnante a finire all’obitorio dopo il vaccino: Francesca Tuscano, 32 anni. Il governo ha indennizzato i parenti con poco più di 77.000 euro. L’8 aprile muore a Messina Mario Turrisi, 45 anni, avvocato. E anche lui era stato vaccinato con Astrazeneca, il 12 marzo, finendo tra i 34 tragici casi segnalati dall’Aifa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.