2024-12-16
Droga e porno dietro la violenza di genere
Considerare tutti gli uomini colpevoli a prescindere significa rifiutarsi di combattere i veri responsabili. L’utilizzo di sostanze stupefacenti aumenta l’aggressività. E la fruizione di video erotici dove abbonda il sadismo porta a disprezzare i corpi femminili.Segui il denaro. Quando qualcosa di assolutamente illogico succede, e continua a succedere negli anni, da qualche parte devono esserci colossali interessi economici. Colossali interessi economici ci sono nello spaccio legale e illegale di sostanze. Enormi cifre in grado di modificare le linee culturali arrivano dalle assolate terre dei petrodollari. Durante la Giornata contro la violenza sulle donne, e in tutta la narrazione su questo argomento, si sono sentite affermazioni di misandria isterica, come il fatto che tutti gli uomini sono colpevoli a prescindere. Queste parole dimostrano un’abissale incapacità di etica. In compenso non si sono sentite le tre parole fondamentali: islam, pornografia e tossicodipendenza. Come rilevato anche in Francia, la minoranza di maschi islamici, immigrati o cittadini di seconda, terza, quarta, ennesima generazione, hanno un tasso di violenza contro le donne enormemente superiore agli altri. Le insegnanti non osano riprendere gli alunni islamici. In Italia molte ragazze dichiarano di aver imparato a «tenere gli occhi bassi» e chinare leggermente la testa, come denuncia una madre a Modena, quando incrociano immigrati. Se a qualcuno fregasse veramente qualcosa della violenza contro le donne, vieterebbe il consumo di sostanze, vieterebbe la pornografia, e comincerebbe a preoccuparsi seriamente per la presenza in Italia di persone che ritengono le donne «religiosamente» picchiabili e stuprabili. La grande maggioranza delle aggressioni avviene dopo l’assunzione di droghe, principalmente cocaina, cannabis e metanfetamina. L’eccesso di velocità e la guida in stato di ubriachezza sono vietate perché «potresti fare male a qualcuno». Anche l’uso di sostanze andrebbe vietato perché «potresti fare male a qualcuno». La tossicodipendenza è permessa perché ognuno del suo corpo fa quel che vuole: aborto, tossicodipendenza e suicidio assistito sono esempi di libertà possibili. Rifiutare «vaccini» sperimentali non fa parte delle libertà possibili ma di quelle impossibili, come ci ha spiegato il nostro cortesissimo presidente della Repubblica, e però, dato che uno strafatto di coca potrebbe investirmi o ammazzarmi di botte, la tossicodipendenza dovrebbe essere vietata. La metanfetamina aumenta l’aggressività, la crudeltà e leva la capacità di capire le conseguenze delle proprie azioni, distrugge cervello, pelle e denti. La pena dovrebbe essere pecuniaria, 2.000 euro di multa e la sospensione per sei mesi dei diritti civili, scuola e patente, oppure del lavoro. Sei mesi senza stipendio sembrano troppi? Per i non vaccinati che non davano fastidio a nessuno è stato fatto, si può fare anche qui, e la violenza sulle donne crollerebbe. Crollerebbe anche il consumo e quindi lo spaccio, e potremmo smettere di essere il paradiso in terra per gli spacciatori della mafia nigeriana.Un’altra tragedia è la pornografia. Il cervello umano è basato sull’imitazione. La pornografia rappresenta le donne come qualcuno che può essere usato, picchiato e umiliato. Il sadismo è vietato nella struttura patriarcale cristiana. Il sadico è un maledetto da Dio, che usa la forza non per proteggere, ma per il piacere di far male, e viola l’ordine di non fare agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi. Il sadismo come termine deriva dal marchese De Sade, figlio dell’illuminismo, solido rampollo dall’anticristianesimo. Il sadismo è una perversione come la pedofilia, e come la pedofilia si estende per contagio. Le emozioni si diffondono per contagio: anche le perversioni, e pure le psicosi. Le malattie mentali «contagiano». Se qualcuno vi rinchiude insieme a una persona con uno scompenso psicotico per dieci giorni, avrete sintomi di psicosi. Gli applausi isterici che accoglievano i discorsi di Hitler sono un esempio di contagio di disequilibrio mentale.Ci sono anche narrazioni che esaltano il masochismo femminile. La vera donna 3.0 guarda con schifo il sacrificarsi (la parola viene da sacrum facere, rendere sacro) per un marito e dei figli amati, ma adora farsi torturare: 50 sfumature di qualche cosa, video musicali come Yoü and I di Lady Gaga. Fate un’infinita attenzione a quello che guardate. Fate un’infinita attenzione ai video musicali che guardano i vostri figli. Nella musica il contagio di emozioni è moltiplicato, nel bene e nel male. Se la musica è accompagnata da immagini, il tutto aumenta.I governi dementi del mondo occidentale vietano il possesso di armi (qualcuno si potrebbe far male) ma non la pornografia, nemmeno quella sadica (sicuramente qualcuno si farà male). Sono aumentati gli stupri di gruppo, spesso rappresentati nella pornografia. La metà degli undicenni ha in mano uno smartphone: grazie al lockdown l’accesso a internet dei giovanissimi si è moltiplicato. Molti siti pornografici sono gratuiti. È un concetto chiaro a molti spacciatori: le prime dosi te le regalano. La pornografia altera i circuiti della dopamina, creando una dipendenza totale, danneggia memoria e concentrazione, quando accompagnata da un numero enorme di masturbazioni può abbassare il testosterone e abbassa sicuramente la libido per le donne vere. A un undicenne pornodipendente sembra normale mostrare il porno alla compagna di banco. C’è un nuovo tipo di violenza contro le donne di cui nessuno si è accorto: mostrare loro pornografia. Mostrare pornografia a una donna, soprattutto se giovane e molto giovane, una bambina o una ragazzina, può avere effetti devastanti: un desiderio feroce di non essere più donna, per non far parte di un gruppo che si lascia torturare e orinare addosso. La femminilità nella pornografia è talmente luridamente perdente che molte ragazzine ne provano un tale schifo da rifiutare l’essere donna. Odiano il proprio seno, odiano le mestruazioni. Ci sono due maniere per liberarsi dell’essere donna: una è una anoressia con una perdita di peso che renda il corpo scheletrico privo di mestruazioni e svuoti le mammelle. Dove non c’è grasso sottocutaneo, il metabolismo degli ormoni femminili si ferma e le mestruazioni scompaiono, mentre le ossa si avviano all’osteoporosi precoce. La seconda consiste nel dichiararsi maschio e chiedere la cosiddetta transizione, con conseguente mastectomia bilaterale e castrazione.La pornografia smuove cifre più alte di quelle di tutti gli altri spettacoli sommati, da Hollywood al calcio. Chi la combatte non campa a lungo, e le paladine della lotta al patriarcato non la nominano. Anche gli psicologi e i loro ordini, i neuropsichiatri e i loro ordini se ne stanno zitti mentre il disastro dilaga. Tra i pochi che hanno fatto sentire la loro voce ci sono Fabrizio Fratus e Paolo Cioni nel loro terrificante libro L’ideologia del godimento. Pornografia e potere nella società per immagini. Ne consiglio la lettura al ministro della Pubblica istruzione perché lo renda obbligatorio nelle scuole al posto della boiata dell’educazione sentimentale. Il libro offre una risposta alla domanda: perché la pornografia non è vietata? Perché smuove cifre incredibili, e perché il potere regna meglio sui pornodipendenti. Il pornodipendente non ha relazioni sociali, perde qualsiasi interesse alla vita vera e non può che disprezzare le donne. Il patriarcato cristiano ha sempre vietato la pornografia, come ha vietato il sadismo. Ha protetto il corpo delle donne. Quando la tizia di turno che si crede Edith Piaf perché mostra la zona perineale e quella glutea dichiara di combattere il patriarcato sta facendo una dichiarazione corretta. Stanno offendendo profondamente il patriarcato cristiano, riducendo tutte le donne a glutei e zone perineali. Nella Giornata contro la violenza contro le donne, il maschio cristiano eterosessuale è stato presentato come un mostro, mentre quello islamico - che magari stupra una donna insieme a venti colleghi come è successo il 7 ottobre - è un eroe.
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)