2024-06-18
        Vince Vannacci: la faccia della Egonu non rappresenta l’italianità
    
 
La pallavolista si era sentita offesa da «Il mondo al contrario». Il giudice: «Frase forse impropria, ma non denigra nessuno».L’aitante Roberto Vannacci mura anche Paola Egonu. La pallavolista della nazionale italiana aveva denunciato per diffamazione il neo eurodeputato della Lega perché si sentiva offesa da un passaggio del suo bestseller, ma il gip di Lucca, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’accusa. Nessun insulto e nessuna denigrazione da parte del generale, si legge nella sentenza, ma al massimo una frase che «può ben essere valutata come impropria e inopportuna». Insomma, per una volta vince la libertà di pensiero, al di là del fatto che un concetto possa essere valutato più o meno elegante, raffinato o in linea con mode e contesti. I reati penali sono altra cosa, ma le denunce infondate per diffamazione sono ormai una forma di intimidazione. La pallavolista si era sentita offesa per un paio di passaggi del Mondo al contrario, dedicati direttamente a lei, che al festival di Sanremo dell’anno scorso aveva accusato l’Italia di essere un Paese razzista. «Anche se è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità», regola i conti Vannacci. Fattuale, ma non esattamente il tipo di sottolineatura che a una cena verrebbe ritenuto educato. Al generale tuttavia non manca il coraggio e sempre nel suo pamphlet spiega: «Quando vedo una persona che ha la pelle scura non la identifico immediatamente come appartenente all’etnia italiana non perché sono razzista, ma perché da 8.000 anni l’italiano stereotipato è bianco». E qui davvero ce ne voleva per vedere un insulto, anche perché Vannacci al massimo ha detto una banalità sul riconoscere «immediatamente» un italiano e poi perché l’aggettivo «stereotipato» non è esattamente né un complimento né un richiamo a presunte superiorità. In estate, però, la Egonu aveva denunciato per diffamazione Vannacci. Il pm ha chiesto l’archiviazione e ieri il gip Alessandro Dal Torrione ha emesso un provvedimento di due pagine con cui accoglie la richiesta. Il giudice di Lucca osserva che la frase sulla «non italianità» di Egonu «può ben essere valutata come impropria o inopportuna», tuttavia «non risulta emergere un superamento del limite della continenza che possa dirsi indicativo della volontà, da parte dell’indagato, di offendere gratuitamente la reputazione» di Egonu, «di denigrarla, di sminuirne il valore, di portare un attacco indebito alla persona». Insomma, Vannacci aveva tutti i diritti di scrivere quello che ha scritto nel suo libro, esattamente come ognuno ha diritto di comprarlo o non comprarlo, di apprezzarlo, o di ritenerlo brutto e sbagliato. «È la vittoria della libertà di opinione», ha commentato l’avvocato Massimiliano Manzo, legale dell’ex generale della Folgore, soddisfatto «dell’esito del procedimento e di aver trovato un giudice che ha ascoltato le nostre ragioni». Simone Facchinetti, che tutela Egonu, parla invece di «archiviazione inaspettata e decisione inaccettabile». Appena riuscirà a mettersi in contatto con la sua assistita, all’estero con la Nazionale, deciderà eventuali altre azioni legali. Va ricordato che Vannacci, il 13 maggio, aveva pubblicato una lettera con la quale aveva chiarito il suo pensiero sul caso Egonu, nella quale aveva anche scritto di essere orgoglioso che lei giochi in nazionale. «Sono personalmente e continuamente fiero che lei rappresenti il nostro tricolore, con la sua eccellenza sportiva», assicurava il generale, «ma questo non può celare visivamente la sua origine di cui sono convinto, lei stessa vada fiera». Del resto, per lui la battaglia è un po’ più ampia e infatti aggiungeva che «senza alcuna intenzione offensiva, ritengo che le diversità e le differenze di religione, di cultura, di origini, di etnia rappresentino una ricchezza per la società e non vadano travisate con la discriminazione». Anche in quell’occasione, di fronte alle diversità, ci fu un politico che non perse l’occasione per soffiare sul fuoco, ovvero Alessandro Zan. L’esponente del Pd svelenò via X: «Vannacci continua a sputare odio. Sostenere che “omosessuali non si nasce” apre la strada alle terapie riparative, una tortura già vietata in molti Paesi che ha spinto tanti al suicidio. Dopo Egonu, chieda scusa alle persone Lgbtqia+, o l’ha fatto solo per paura della querela?». L’aspetto ulteriormente comico è che Vannacci si era limitato a fornire «un’interpretazione autentica» delle proprie parole e non s’era minimamente scusato di alcunchè. Oggi, con una sentenza di assoluzione sul tavolo, forse si può dire sommessamente che anche questa moda del «doversi scusare» nel dibattito pubblico è assolutamente ridicola e non è meno incivile e violenta dell’obbligo di dissociarsi quando qualcuno che la pensa come noi si macchia di un reato. E a proposito di dibattito pubblico, il livello purtroppo non era molto più alto neppure prima del vituperato libro di Vannacci. Per esempio, in occasione del Festival Sanremo del febbraio 2023 salì sul palco anche Paola Egonu per un suo monologo. Poco prima, per infiammare lo share e attirare l’attenzione degli Zan di ogni varietà, la pallavolista in conferenza stampa disse la seguente sciocchezza: «L’Italia è un Paese razzista, ma non tutti sono razzisti o tutti cattivi… però se mi chiedete se c’è razzismo la risposta è sì. L’Italia sta migliorando da questo punto di vista e non voglio fare la vittima, ma dico come stanno le cose». Matteo Salvini provò a risponderle con il buon senso: «L’italiano è un popolo che accoglie, che allunga la mano a tutti. Mi auguro che gli italiani, che hanno già molti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la tv pubblica per fare la morale a qualcuno». Adesso comunque Vannacci se la deve vedere anche con la giustizia militare, sempre per le idee espresse nel suo libro, che lo indaga per odio razziale. Se anche fosse, non è un reato da codice penale militare, ma per far tacere una persona tutto fa brodo.
        Francesco Paolo Sisto (Imagoeconomica)
    
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