2021-03-31
Ci vietano persino di entrare a casa nostra
Se lo Stato ferma le attività senza risarcirle non stupisce che anche i proprietari di immobili siano vessati. Il governatore ligure Giovanni Toti, per esempio, si aggiunge ad altri suoi colleghi e impedisce di raggiungere le seconde abitazioni. Fregandosene dei diritti calpestati.Ok, siamo d'accordo: per ragioni d'emergenza un governo può decidere misure straordinarie. Ovvio, ci mancherebbe altro che avesse le mani legate in tempi di pandemia o di fronte a un grave pericolo. Tuttavia, se decide di chiudere per motivi sanitari o di sicurezza un esercizio - bar, ristorante o albergo che sia -credo che debba farsi carico degli effetti provocati dall'imposizione. La Costituzione garantisce la libera impresa, ma se la libera impresa è impedita da un provvedimento dell'autorità, mi pare giusto che a pagare sia l'autorità. È la ragione per cui commercianti e piccoli imprenditori, da mesi, protestano e minacciano di disattendere le ordinanze dell'esecutivo. Chi chiude paga, ma se non rispetta le promesse di risarcire l'attività ingiustamente danneggiata, come si può pretendere che un barista o un ristoratore osservino le disposizioni?Fin da subito è stata questa la sostanziale differenza tra l'Italia e gli altri Paesi colpiti dal Covid. Anche in Germania o in Gran Bretagna sono state prese misure straordinarie per evitare che il coronavirus si propagasse e mandasse in tilt il sistema sanitario. Ma a Berlino, come a Londra, c'è chi ha provveduto a far arrivare i risarcimenti direttamente sui conti correnti di imprenditori e lavoratori. E questo ha evitato rivolte, ma soprattutto ha scongiurato che commercianti, artigiani e dipendenti si ritrovassero disperati e soli sull'orlo del crac. Da noi no: a chi ha fatto richiesta di sostegno finanziario per evitare il fallimento, sono arrivate solo le promesse, accompagnate al massimo da pochi spicci. E questo è insopportabile. Il nostro non è solo un ragionamento in punta di diritto, ma anche di buonsenso, perché crediamo che sia interesse nazionale sconfiggere l'epidemia, ma anche sostenere l'economia. Se lo Stato pretende che un operatore rispetti la legge, quello stesso Stato deve rispettare la legge del mercato. Il patto fra produttori e legislatori non può essere solo a vantaggio di questi ultimi, altrimenti che rapporto si instaura tra cittadini e Stato? Altro che mutua assistenza, c'è una muta assistenza.Le osservazioni di cui sopra valgono anche per le ordinanze dei vari governatori, l'ultima delle quali è quella di Giovanni Toti. Il presidente della Liguria, seguendo a ruota le decisioni dei colleghi di Sardegna, Toscana, Val d'Aosta e Alto Adige, ha vietato di trasferirsi nelle seconde case per tutto il periodo delle vacanze pasquali. E ciò in barba a un decreto del governo che consente gli spostamenti fuori Regione a patto che ci si trasferisca in un'abitazione di proprietà o affittata prima del 14 gennaio. Già la norma introdotta dall'esecutivo pare rispondere più alla giurisprudenza creativa che a quella costituzionale (se a posteriori si vieta l'uso di un appartamento preso in locazione, chi paga la pigione, lo Stato?), ma visto che il fisco fa man bassa sulle seconde case, chi risarcisce i contribuenti per il mancato utilizzo di un alloggio di loro proprietà? Confedilizia calcola che gli immobili a disposizione, cioè non locati, siano 5,5 milioni. Non tutti naturalmente adibiti a case di vacanza, ma diciamo che in gran parte lo sono. Su quelle che gli italiani usano nei periodi festivi, la stessa associazione dei proprietari immobiliari stima che di sola Imu lo Stato si metta in tasca 3,5 miliardi, a cui si aggiunge circa 1 miliardo di Tari, ossia di tassa rifiuti. Per non parlare poi delle imposte elevatissime in caso di compravendita (9 per cento, contro il 2 applicato alle prime case) e anche delle tariffe più alte per le utenze. Caro Toti, chi rimborsa i contribuenti se lei e i suoi colleghi governatori all'improvviso decidete che non si può disporre di un bene per cui si è pagato e si continua a pagare? Chi spiega ai proprietari di barche che devono continuare a sostenere le spese di manutenzione e anche le tasse di circolazione, ma non possono usufruire neppure a Pasqua di ciò che possiedono legittimamente? Non ci dica che in fondo il divieto sarà in vigore solo per pochi giorni: è il principio a essere pericoloso, perché uno Stato o un governatore non possono provocare un ingiusto danno a un contribuente. Pensa forse che chi non è residente abbia meno diritto di chi lo è? E allora come la mettiamo con i tanti non residenti che lo Stato, sì quello stesso Stato che non fa rispettare un suo decreto, si appresta a vaccinare? Vede, caro Toti, la tutela della salute è un conto, ma poi c'è la tutela dei diritti e anche quella del portafogli e in nome della prima non si può far finta che il resto non ci sia.Ps. Ho da decenni una casa in Liguria e prima che Toti mi accusi di conflitto d'interessi preciso che, divieto o meno, a Pasqua resterò a casa mia, come faccio ogni anno. Ma lo decido io, perché nessuno, neanche un governatore, può limitare un diritto. L'Italia è unita, ma non solo quando fa comodo.
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
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