Dalla grandezza di Roma a Matera, passando per i borghi come Monselice e Sperlonga, all'isola di Ischia: vi proponiamo un itinerario di alcuni luoghi da cui cominciare se si vuole provare l’ebbrezza di un viaggio face to face con se stessi.
Dalla grandezza di Roma a Matera, passando per i borghi come Monselice e Sperlonga, all'isola di Ischia: vi proponiamo un itinerario di alcuni luoghi da cui cominciare se si vuole provare l’ebbrezza di un viaggio face to face con se stessi.Lo speciale contiene un articolo e cinque tappe di viaggio.Ancora troppi i pregiudizi che girano intorno ai solitari, non solo per quanto riguarda i viaggi. Stare da soli sembra, ai più, un ripiego, quasi una scelta forzata dal non avere altri con cui condividere gioie e dolori. Se questo, talvolta, può esser vero, lo è altrettanto il diritto di scegliere la gestione del proprio tempo.È ormai scientificamente provata l’esistenza di due diversi tipi di inclinazione caratteriale nella popolazione, pur all’interno di un range con diverse gradazioni: introverso ed estroverso. I pregiudizi sociali hanno sempre puntato il dito su uno dei due (introverso, manco a dirlo), identificandolo con delle deficienze sociali, quali la misantropia e la misoginia. Nulla di più lontano dalla realtà: modi e motivi del socializzare differiscono tra le due tipologie messe in luce soprattutto dallo psichiatra e psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung.Una delle caratteristiche delle persone introverse è sicuramente il loro bisogno di passare del tempo a contatto con se stesse, anche per poter ricaricare le batterie: se gli estroversi lo fanno stando in compagnia di altri, gli introversi hanno altri sbocchi. Leggere, passeggiare nella natura, meditare o semplicemente riflettere è per loro una panacea.Non stupisce, quindi, che a viaggiare da soli siano soprattutto uomini e donne in possesso della caratteristiche di cui sopra. Il problema, come si diceva all’inizio, consiste proprio nei pregiudizi che girano intorno alla figura del viaggiatore solitario. Perché, se è vero che gli introversi vengono ancora guardati con diffidenza dall’altra metà del mondo, è altrettanto vero che chi decide di partire solo in compagnia della propria ombra assume, agli occhi altrui, un’aria da lupo della steppa, senza regole né contatti con la vita sociale.Tutto questo è ancora più vero se a viaggiare da sola è una donna. Le donne, da secoli e soprattutto in alcune aree del mondo, appaiono ai più esseri senza senso se non accoppiate o prive di prole al seguito. Conosciamo tutti le leggende costruite intorno alla figura della strega e alle sue presunte capacità malefiche. Le donne sole, insomma, hanno qualcosa di diabolico e, anche se i tempi sono cambiati, qualche residuo di queste idee rimane tra le righe di ciò che si dice e si pensa della femmina che basta a se stessa.È comunque sbagliato e ancor più arretrato identificare la viaggiatrice come una donna necessariamente non accoppiata. Quello che tanti ignorano è la possibilità di intraprendere delle avventure in solitaria pur avendo un compagno a casa: in questo caso, il pregiudizio riguarda la solidità della coppia e la sua accettabilità. Eppure tante donne, per un motivo o per un altro, decidono di mettere alla prova se stesse, lasciando temporaneamente a casa mariti, fidanzati e persino figli.La domanda è: perché viaggiare da sole, quando è possibile farlo con altri? Premesso che poche cose in questo mondo sono obbligatorie, si parte dal presupposto che sfidare se stessi, uscire dalla propria cosiddetta zona di comfort e trascorrere un po’ di tempo insieme ai propri pensieri è un qualcosa che non può che far bene alla propria salute mentale ed emotiva. Le donne, in particolar modo, hanno bisogno di superare determinati stereotipi, soprattutto nei Paesi mediterranei, prede come sono di alcuni concetti che, a sentirne parlare, sembrerebbero appannaggio di menti rimaste al Medioevo.Viaggiare da sole migliora l’autostima, il contatto con se stesse e con la propria libertà, fosse anche quella di scegliere cosa mangiare o in che vicolo svoltare mentre si cammina. Non è necessario andare dall’altra parte del mondo: talvolta basta anche un treno andata e ritorno in giornata. Perché la libertà, per essere tale, non va forzata perseguendo obiettivi troppo lontani.Viaggiare da sole – e da soli – può voler dire andare alla scoperta di un borgo mai visto, camminare sulle sponde di un lago vicino casa o dormire fuori anche solo una notte.Per decidere se i viaggi in solitaria fanno per noi, bisogna provarli. Ecco perché il consiglio è quello di tentare a due passi da casa, per poi aumentare gradualmente il numero di chilometri che ci separano dal nostro nido. Ma quali sono i rischi del viaggiare da sole e come superarli? L’essere abbordate da sconosciuti potenzialmente pericolosi è probabilmente la preoccupazione maggiore, arginabile con un po’ di saggezza. Le viaggiatrici navigate, infatti, hanno solitamente meno problemi da questo punto di vista, probabilmente per l’aria di sicurezza che emanano. Da un punto di vista pratico, inutile dirlo: vanno evitati i luoghi isolati, specialmente al buio. È bene concentrare il proprio desiderio di esplorare paesi e città durante la giornata e, di sera, aggregarsi a qualcuno o rimanere in percorsi frequentati.Altri rischi frequenti sono la noia e la solitudine, rischi in cui incappano anche le viaggiatrici non di primo pelo. Soluzione? Accettare entrambe. Noia e solitudine, infatti, sono normali compagne di viaggio, spesso rimpiazzate dal piacere della scoperta di luoghi e persone: fare i conti con l’alternanza delle diverse dimensioni del viaggiare da soli è l’unico modo per superare le paure.Un altro rischio è rappresentato dal non conoscere i luoghi che si desidera visitare. Anche questo è facilmente risolvibile, sia documentandosi prima di partire che con il caro, vecchio Google Maps, che ci viene incontro in caso di smarrimento. Il consiglio rimane comunque quello di parlare con le persone del posto, solitamente ben disposte nei confronti delle viaggiatrici che si rivolgono loro in cerca di consigli. È un modo, questo, anche per esercitare le lingue straniere.La nostalgia di casa? Allontanarsi per un po’ dai propri cari, in fondo, è un toccasana: la nostalgia non fa che aumentare il desiderio di tornare. E qual è la parte più bella di un viaggio se non, appunto, il ritorno a casa? Se poi avviene con un bagaglio di emozioni e di racconti, ancora meglio.Di seguito, alcuni luoghi da cui cominciare se si vuole provare l’ebbrezza di un viaggio face to face con se stessi.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/viaggiare-da-soli-e-ancora-un-tabu-soprattutto-se-si-e-donne-2656684534.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="monselice" data-post-id="2656684534" data-published-at="1645025197" data-use-pagination="False"> Monselice iStock Monselice, in provincia di Padova, accoglie la visitatrice solitaria con la sua atmosfera medievale, le stradine acciottolate e il panorama sui Colli Euganei.Anche in questo caso si può decidere se visitarla in giornata o rimanere a dormire almeno una notte, a seconda del luogo di provenienza.Si può partire dal suggestivo castello, che racchiude in sé diversi edifici, dalla casa romanica alla biblioteca, al cui interno si trova una necropoli longobarda! Un viaggio nel tempo che vale la pena fare. Ma il castello più caratteristico è sicuramente il Mastio Federiciano, voluto proprio da Federico II e di cui spiccano le imponenti fortificazioni.Il Santuario Giubilare delle 7 Chiese garantisce invece un viaggio nel sacro: un percorso composto da 6 cappelle e una chiesa (quella di San Giorgio) che, insieme alla sontuosa Villa Duodo, conclude la camminata in questo luogo caratteristico e panoramico.Per “tornare alla vita” bisogna invece andare in Piazza Mazzini, dominata dalla Torre Civica. L’ideale è fermarsi in uno dei tanti bar per gustare il tipico aperitivo locale: lo spritz.Sempre in pieno centro si trova il Boschetto dei Frati, parco all’interno del quale c’è anche un giardino botanico.Qualora si voglia respirare aria di città, a circa 30 minuti di macchina da Monselice c’è sempre Padova.Dormire a MonseliceB&B Fortuines, Via Scamozzi 1: a 500 metri dal centro storico, è un luogo accogliente e dalle colazioni abbondanti;Temporin Ospitalità, Via Marendole 23: situato in una zona tranquilla, ma vicino alla strada principaleMangiare a MonselicePrima di tutto, cosa mangiare? Arrosto morto, carciofi o fagioli alla veneta e peverada (una salsa a base di fegati di pollo, spezie e pepe) sono alcuni dei piatti tipici.Trattoria Alla Circonvallazione, Via G. Galilei 8: a pranzo menù a prezzo fisso;Lob’s Monselice, Via Cristoforo Colombo 5: ottimo anche per i panini;Panini Da Massimo, Via Cristoforo Colombo 31: buono sia per i panini che per i prezzi. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/viaggiare-da-soli-e-ancora-un-tabu-soprattutto-se-si-e-donne-2656684534.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="sperlonga" data-post-id="2656684534" data-published-at="1645025197" data-use-pagination="False"> Sperlonga iStock Tra i borghi da scoprire non possiamo che citare Sperlonga (LT). I motivi sono diversi: intanto, è a pochi chilometri dalla capitale. Se la nostra viaggiatrice è di Roma e dintorni, può facilmente approfittare di un giorno libero per raggiungere un luogo di grande bellezza, soprattutto fuori stagione.A che bisogni risponde un mini-viaggio in solitaria a Sperlonga: tranquillità, scoperta, “riconnessione”. Storia e natura. Mito. Sperlonga è facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici: un’oretta di treno partendo da Roma Termini e si arriva. Arrivati nella stazione di Sperlonga, si può prendere la navetta per il centro storico, da percorrere rigorosamente a piedi.Case bianche, vicoli stretti e scorci sul mare e sui Monti Aurunci: ecco di cosa è fatta Sperlonga. Non solo: fuori dal centro storico, ma raggiungibile a piedi, si trovano il prezioso Museo Archeologico e, sulla spiaggia, i resti di quella che fu la villa dell’Imperatore Tiberio.Ci si può arrivare percorrendo tutta la spiaggia: ad attenderci c’è la Grotta di Tiberio, all’interno della quale un grande specchio d’acqua riflette le pareti circostanti. Il Museo spinge lo stupore ai limiti estremi: i gruppi scultorei di Scilla e di Polifemo sono di una perfezione mitologica – è il caso di dirlo.Da vedere anche gli affreschi medievali dei muri esterni dell’ex chiesa Sanctae Mariae De Spelonche, sempre nel centro storico. Insomma, se Sperlonga è nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia, di motivi ce ne sono parecchi.Per chi si ferma a dormireCasa Maresol 6, Via Salette 65: vicinissima alla spiaggia, per sentirsi come a casa propria;Casavacanze Belvedere Sperlonga, Via I Ripa: si trova proprio in centro e offre camere con vista mare.Mangiare a SperlongaNon sempre le viaggiatrici solitarie hanno voglia di sedersi al tavolo. I motivi sono comprensibili: non vogliono sembrare in cerca di compagnia e, allo stesso tempo, temono di essere compatite. Un panino, un gelato e via! – questa sembra essere la loro filosofia.Se invece avete voglia di mandare a quel paese timori, giudizi e vergogna, ecco tre consigli:Da Martini Sul Ponte, Corso San Leone 5: con vista sul mare e per gli amanti del pesce fresco;Ricciola Saracena Osteria di Mare, Via Porta Piccola della Chiesa 4: in mezzo ai vicoli, offre originali piatti a base di pesce;Osteria in Piazza, Via San Rocco 26: da provare la frittura di pesce. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/viaggiare-da-soli-e-ancora-un-tabu-soprattutto-se-si-e-donne-2656684534.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="roma" data-post-id="2656684534" data-published-at="1645025197" data-use-pagination="False"> Roma iStock Dai borghi alle città: Roma è perfetta per un viaggio in solitaria, anche e soprattutto se si è donne. La capitale, infatti, vanta un numero molto alto di abitanti femminili rispetto a quelli maschili.Roma, inoltre, offre talmente tanto che sentirsi sole è quasi impossibile. Ma cosa fare in compagnia di se stesse? Al di là della visita ai monumenti e delle piazze più famose (che, di per sé, richiederebbe una vita), è bello andare in cerca di una Roma “al femminile”. A partire dalla Street Art: sulle scale del Mercato Trionfale (via Andrea Doria non dista molto dal Vaticano) campeggia un murales dedicato ad Anna Magnani, conosciuta anche come Nannarella. E chi, meglio della Magnani, può rendere tributo a un certo tipo di femminilità, forte, sensibile e combattivo?A Trastevere, invece (precisamente in Vicolo di Santa Maria), si trova il murales dedicato a Sora Lella, altra figura della mitologia contemporanea di Roma. La sua irriverenza e comicità (caratteristiche tradizionalmente non associate alle donne) le hanno fatto guadagnare la S di Superman, o meglio di “Superdonna”, simbolo creato dal duo Lediesis, autrici dell’immagine. Un’ottima scusa per visitare questo quartiere iconico.Dalle parti del Pigneto, zona molto amata da chi è in cerca di locali etnici, divertimento e nuove conoscenze, si trova uno dei murales dedicati alla cantante Gabriella Ferri. Siamo sulla Circonvallazione Casilina, da non frequentare in solitaria durante la sera. È però di sera che il Pigneto si anima, per cui il suggerimento è di dormire da quelle parti e rimanere nelle vie principali.Dormire a RomaOrsa Maggiore Hostels for Women Only, Via di S. Francesco di Sales, 1a: in pieno centro storico;Pigneto Luxury Rooms, Via Prenestina 82: camere ben arredate e in un luogo servito dai mezzi pubblici.Mangiare a RomaDa Gabriele, Via Trionfale 8242: pesce fresco e piatti tipici romani;Food Factory Roma, Piazza S. Cosimato 49: un lugo easy, in stile tavola calda: ottima la lasagna;Rosti al Pigneto, Via Bartolomeo d’Alviano 65: sabato e domenica si fa il brunch. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/viaggiare-da-soli-e-ancora-un-tabu-soprattutto-se-si-e-donne-2656684534.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="ischia" data-post-id="2656684534" data-published-at="1645025197" data-use-pagination="False"> Ischia iStock Forse un fine settimana è poco, ma si può partire da un paio di notti per innamorarsi di Ischia. Perché un viaggio da sola non può prescindere, prima o poi, dalla scoperta di un’isola.La presenza del mare e delle terme convincerebbe qualunque donna restia a organizzare un viaggio su questa bellissima isola del Golfo di Napoli. Perché Ischia? Per lasciare dietro di sé i vari grattacapi della quotidianità, prima di tutto. Si salpa da Napoli e in un’ora si arriva a Ischia Porto.L’ideale è provare almeno una delle sue terme: O Vagnitiello, a Casamiccola Terme, è la scelta perfetta per trascorrere qualche ora da sole in totale relax. Immerse nella vasca idromassaggio, si gode sia della vista sul mare che degli odori della macchia mediterranea circostante. Volendo, ci si può anche fermare a mangiare e dormire. Al di là del relax, esistono mille cose da fare e da vedere, dai Giardini Ravino (che hanno una collezione di piante grasse tra le più grandi in Europa) al borgo di Sant’Angelo d’Ischia, dalla villa di Luchino Visconti a Forio allo splendido Castello Aragonese di Ischia Ponte.La biodiversità di Ischia, il mare e le barche dei pescatori, la vita notturna fanno solo venire una gran voglia di tornare al più presto.Dormire a IschiaHotel Tritone Resort & Spa, Via Tommaso Cigliano 88, Forio d'Ischia: se ci si vuole trattare bene. A un minuto dalla spiaggia, ha anche un centro benessere e una piscina coperta;Hotel Myage, Via Castiglione 70, Casamicciola Terme: a soli 5 minuti di auto dal porto, vanta 4 piscine e una terrazza solarium.Mangiare a IschiaCosa mangiare a Ischia? Tra i piatti più buoni segnaliamo pasta e fagioli con le cozze, la zingara (panino iconico, nonostante la sua semplicità: prosciutto, mozzarella, pomodoro, insalata e maionese) e la pizza di scarola.Ristorante Pizzeria Epomeo, Piazza Giacomo Matteotti 6, Forio: pesce, pizza e liquori tipici, come il la Piperna o il rucolino;Ristorante ‘O Pignattello, Corso Angelo Rizzoli 154, Lacco Ameno: cucina ricercata;U’ Muorz, Via Porto 10: da provare il cuoppo di fritti. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem5" data-id="5" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/viaggiare-da-soli-e-ancora-un-tabu-soprattutto-se-si-e-donne-2656684534.html?rebelltitem=5#rebelltitem5" data-basename="matera" data-post-id="2656684534" data-published-at="1645025197" data-use-pagination="False"> Matera iStock Un ultimo viaggio estremamente interessante e bellissimo da fare in solitaria è Matera. Una città arcana, in cui ritrovare se stessi non è così difficile. La sua bellezza, infatti, è essenziale, monastica. Lo si può osservare camminando tra i Sassi, circondati dalla natura brulla della gravina.A Matera non ci sono “cose” da vedere. Matera va annusata, vissuta. I Sassi e le grotte non sono spiegabili, se non attraverso la letteratura: leggere “Cristo si è fermato a Eboli”, di Carlo Levi, è un ottimo spunto per un viaggio nella città lucana.Ad ogni modo, senza voler rovinare il misticismo del capoluogo lucano, non si può evitare di indicare la cattedrale, che si trova sulla parte più alta della città, da cui si può godere della vista mozzafiato sul Sasso Barisano.Non è nemmeno possibile non consigliare le varie chiese rupestri sparse per Matera. Una su tutte, la chiesa di Santa Lucia alle Malve, dove ammirare il pregevole affresco “Galattotrofousa”, che rappresenta la Madonna nell’atto di allattare il Bambino.Nella Casa-Grotta di Vico Solitario è possibile tornare ai tempi di contadini e pastori, che vivevano appunto nelle grotte.Assolutamente da fare è un po’ di trekking nel Parco della Murgia Materana, che si stende proprio ai piedi della città. Nel parco si trova anche un piccolo ponte tibetano, esperienza da brividi per chi soffre di vertigini. Se si ha forza nelle gambe, l’idea è raggiungere il belvedere di Murgia Timone, da cui scattare bellissime fotografie su questa surreale città.Dormire a MateraLocanda di San Martino Hotel & Therme Romanae, Via Fiorentini 71: all’interno dei Sassi, ha una piscina coperta con idromassaggio;Cave Rooms Sassi, Via San Rocco: sistemazioni tradizionali, a due passi dal Palombaro Lungo (la più grande cisterna idrica ipogea di Matera) e dal MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea.Mangiare a MateraCosa mangiare a Matera? Peperoni cruschi, pasta alle cime di rapa e sporcamuss (dolce locale ripieno di crema) sono alcune delle specialità più buone.Osteria Al Casale, Via Madonna delle Virtù 29: ottima la burrata, così come i crostini e l’agnello lucano con patate;Trattoria Paolangelo, Via Emanuele Duni 14: cavatelli alla Lucana e fave e cicoria;Quattroquarti - Crosta e Mollica, Via Ascanio Persio 25: da provare le pucce e le focacce tagliate in quattro. Ottimo street food!
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.