
Imbarazzante monologo del premier: 45 minuti di svarioni, errori sulle date e gaffe pure sui prezzi delle mascherine. Non si capisce chi riapre. Messe no, funerali e visite ai parenti sì, ma non troppo.Si riparte dal 4 maggio, ma con tanta confusione e una complicatissima iper regolamentazione, anche per ciò che riguarda le autocertificazioni, destinate a rimanere necessarie, peraltro con ulteriori variazioni di modulo. Per il resto, si torna ai grandi classici del «contismo»: interviste vaghe al mattino, indiscrezioni e bozze in circolazione incontrollata sin dal pomeriggio, fino all'esibizione serale su tv e social, con regia e coreografia di Rocco Casalino. Con la solita dose di scaricabarile (colpevolizzazione delle Regioni), e parole vaghe ai cittadini che si permettono di chiedere risorse.Si comincia con il colloquio di ieri con Repubblica. Basta uno scambio per capire che Giuseppe Conte ha ormai scelto la «non risposta» come dimensione esistenziale. Domanda: «Si può ipotizzare che entro maggio non sia più necessaria l'autocertificazione?». Ed ecco la replica, attorcigliata e incomprensibile: «Non siamo ancora nella condizione di ripristinare la piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando però tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio». Con queste poco incoraggianti premesse, è iniziato il valzer delle bozze e delle anticipazioni, fuoriuscite a raffica dalla cabina di regia che Conte, Roberto Speranza e Francesco Boccia hanno tenuto nel pomeriggio con i rappresentanti di Regioni e Comuni. E finalmente, verso le 20.20, orario acchiappa tg (in tv) e acchiappa like (su Facebook), Conte in 45 minuti di discorso è apparso tesissimo e a tratti poco fluido, incespicante sulle date («il 18 giugno... no l'1»): «Adesso inizia la fase di convivenza con il virus, la fase 2. La curva potrà risalire, il rischio c'è e dobbiamo assumercelo». Infatti il ministro della Salute Roberto Speranza «dopo tre giorni dal via libera» potrà decidere una nuova stretta. «Se vuoi bene all'Italia», ha proseguito Conte, «devi evitare il rischio che il contagio si diffonda: non bisogna mai avvicinarsi, almeno un metro. Se ami l'Italia, rispetta le distanze». Ancora paternalismo: «Il piano deve essere da voi maturato per metterlo a frutto». Poi un passaggio per mettere le mani avanti, paventando che cresca la «rabbia» popolare contro l'Europa, il governo, i politici. E la promessa (o la minaccia) di «riforme»: «Non ci tireremo indietro». A seguire l'impegno a calmierare i prezzi delle mascherine: «Sarà 0,5 euro per le chirurgiche». Ma non dice da quando sarà fissato, anche se sarà tolta l'Iva. Altra autodifesa di Conte sul Recovery Fund: non avendo niente in mano, il premier ha detto di aver «affermato un principio» in Ue e di aver ottenuto un «ventaglio» di strumenti. E vaghe scuse sui ritardi nell'arrivo dei sussidi e dei bonus («tantissime domande all'Inps»), con un tentativo di colpevolizzare le Regioni sulla cassa integrazione («devono sbrigarsi per aprire i flussi»). Poi l'incredibile affermazione sugli altri paesi «che già ci chiedono copia del provvedimento». Quanto ai contenuti del Dpcm, tre novità. La prima: possibilità di incontro con i familiari, inclusi gli anziani (ma servirà la mascherina). Ma il governo precisa di non autorizzare «riunioni di famiglia»: anche qui, come si vede, confini piuttosto labili e incerti. La seconda: possibilità di rientrare per chi sia rimasto lontano da casa per ragioni di lavoro o di studio. La terza: possibilità di riprendere l'attività motoria individuale, nel rispetto delle distanze. Nessun riferimento alla contestata app Immuni sul tracciamento spinta dalla task force di Colao.Quanto alle cerimonie religiose, niente messe, nemmeno nel rispetto delle distanze (forse si tratta di eventi ritenuti dal governo meno importanti dei cortei irregolari del 25 aprile), e ok solo ai funerali, purché limitati a solo 15 parenti stretti. Scatta il via libera (dal 4 maggio) alla vendita di cibi da asporto, prima della riapertura di bar e ristoranti (quest'ultima il 1° giugno). Le prime attività a ripartire (dal 4 maggio) saranno l'edilizia e i cantieri, il commercio all'ingrosso funzionale a queste filiere, il settore manifatturiero. Quanto invece a musei e negozi, si dovrà attendere il 18. Invece, per le attività di contatto fisico con le persone (estetisti, parrucchieri, barbieri, ecc), si dovrà aspettare il 1° giugno. Resta una questione economica delicata: il governo vorrebbe prorogare di altri due mesi il divieto di licenziamento. Nobile intenzione, in teoria. Peccato che però la «bontà di stato» sia messa a carico delle imprese, destinatarie di obblighi fiscali devastanti, solo minimamente rinviati. Il rischio è quello di condurre una serie di aziende al fallimento o comunque alla non riapertura. E a quel punto, aver allungato il divieto di licenziare sarà servito a poco. Intanto, va registrato lo scambio di opinioni tra Carlo Messina e Carlo Bonomi. L'ad di Intesa, commentando le dichiarazioni del neopresidente di Confindustria, ha dichiarato: «Condivido, ovviamente, l'affermazione di Bonomi: le tasse vanno pagate da tutti. Resta il fatto che il rientro in Italia di capitali detenuti all'estero, anche lecitamente, e il loro investimento nelle aziende per ridurre il ricorso alle garanzie statali, o la sottoscrizione di titoli, darebbe un importante contributo al Paese».
Alberto Nagel (Ansa)
Il dg di Piazzetta Cuccia: probabile fusione ma il nostro nome potrebbe restare. Blackrock al 5% di Mps. L’Ue benedice l’Opas.
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».
Donald Trump (Ansa)
- Il tycoon prende le distanze dai raid di Tel Aviv a Doha per difendere i suoi piani in Medio Oriente. Incontro dei leader arabi in Qatar per reagire all’attacco: si rischia un blocco anti Israele. Intanto Netanyahu bombarda lo Yemen: «Agiamo come gli Usa dopo l’11 settembre».
- Altro «attacco» filmato sulla Flotilla. Secondo gli attivisti, l’Idf li avrebbe colpiti con un ordigno simile a una lanterna.
Lo speciale contiene due articoli.
Via Monte Napoleone all'angolo con via Pietro Verri, strade del Quadrilatero (Ansa)
Sarà attiva da lunedì prossimo, multe fino a 332 euro. «Ma il traffico non diminuisce».