2025-08-03
La verità sul Concilio: non fu uno «strappo» ed è ancora attuale
Il libro di Dal Pozzo, con prefazione del cardinale Sarah, fa luce su uno dei momenti più importanti della storia della Chiesa.Pochi eventi nella bimillenaria storia della Chiesa sono stati così importanti e purtroppo «divisivi», per usare un termine oggi di moda anche in ambito ecclesiale, come il Concilio Vaticano II. La ricorrenza del sessantesimo anniversario della chiusura dell’assise conciliare sarà anche l’occasione per dar vita a nuovi dibattiti, confronti e purtroppo polemiche su un evento epocale che non cessa di far discutere. D’altronde se ancora oggi gli uomini si interrogano su Gesù di Nazareth, non ci si deve sorprendere se a distanza di anni si continua a parlare del Concilio. D’altro canto, se il Concilio Vaticano II è ancora per molti un «segno di contraddizione», evidentemente la scelta che fece San Giovanni XXIII di indire il Concilio nel bene e nel male è stata lungimirante e profetica.Il problema non è che a distanza di tempo ancora si parli del Concilio, perché è giusto e normale che sia così, ma piuttosto come se ne discuta. Troppo spesso, infatti, si considera il Concilio Vaticano II in modo troppo astratto e ideologico mettendo in campo interpretazioni che assecondano interessi e visioni del mondo e della Chiesa che non rispondono a quanto è stato discusso e approvato. C’è, infatti, una grande differenza tra ciò che il Concilio ha sancito e quello che invece si desiderava che il Concilio affermasse. Il risultato di questa forzatura, purtroppo, è lo stravolgimento sia della comprensione che della ricezione delle disposizioni conciliari.Il libro di Luca Del Pozzo, intitolato Il Concilio Vaticano II spiegato ai miei figli, offre un importante contributo per chiarire equivoci e fraintendimenti. Il merito principale di quest’opera veramente originale e, per certi aspetti, unica nel suo genere, consiste appunto nello spiegare con chiarezza e dovizia di particolari che cosa sia stato effettivamente il Vaticano II. Considerando che ogni lettura di eventi consegnati alla storia risente spesso di una visione soggettiva, è tuttavia indubitabile che l’autore offra con questo saggio una lettura del Concilio, che a molti potrà sembrare indigesta e politicamente scorretta, ma molto ben documentata e pertinente.Non si tratta di un’opera destinata ai giovani, come il titolo potrebbe far credere, ma di un saggio divulgativo in cui non mancano le analisi approfondite, la sistematicità e il riferimento alle fonti e ai documenti conciliari che offrono un quadro chiaro ed organico anche al lettore meno attento alle vicende ecclesiali.Del Pozzo, pur non essendo uno specialista, ma un «laico, marito e padre di famiglia», legge il Concilio partendo dal Concilio, cioè dai principali documenti conciliari ai quali è dedicata la parte centrale del volume. Grazie a questo approccio metodologico, termini e categorie assurte a simboli del Vaticano II, come ad esempio «aggiornamento», «apertura», «dialogo», «rinnovamento», «segni dei tempi», etc., che hanno creato non poca confusione e incertezza, vengono ricondotti al loro significato autentico.L’autore ha il merito di cogliere e illustrare il senso e il significato dell’evento conciliare ed in particolare le sue istanze riformatrici, il posto che occupa nella storia della Chiesa e, soprattutto, la sua missione che si inquadra perfettamente nell’attualità dei nostri giorni. Un grande affresco di teologia della storia, all’interno del quale si propone, in particolar modo nella parte conclusiva, una lettura «apocalittica» del Concilio alla luce della profezia di Joseph Ratzinger sul futuro della Chiesa.Tre sono le acquisizioni principali dell’opera.La prima che l’autore espone, a partire da un confronto serrato con i testi del Concilio, gli interventi dei pontefici e, non ultimo, un pronunciamento della Congregazione per la Dottrina della Fede spesso sottaciuto, ma in realtà decisivo, riguarda il fatto che il Vaticano II non è stato un Concilio di rottura bensì - come già Benedetto XVI aveva sottolineato nel celebre discorso del 22 dicembre 2005 - di rinnovamento nella continuità. Papa Benedetto afferma che «possiamo oggi con gratitudine volgere il nostro sguardo al Concilio Vaticano II: se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa».Così Papa Benedetto XVI appoggia la sua ermeneutica di continuità, citando le parole ben note di Papa Giovanni XXIII, «in cui questa ermeneutica viene espressa inequivocabilmente quando dice (Giovanni XXIII) che il Concilio «vuole trasmettere pura ed integra la dottrina, senza attenuazioni o travisamenti», e continua: «Il nostro dovere non è soltanto di custodire questo tesoro, come se ci preoccupassimo unicamente dell’antichità, ma di dedicarci con alacre volontà e senza timore a quell’opera, che la nostra età esige […] È necessario che questa dottrina certa ed immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che corrisponda alle esigenze del nostro tempo. Una cosa è infatti il deposito della fede, cioè le verità contenute nella nostra veneranda dottrina, e altra cosa è il modo col quale esse sono enunciate, conservando ad esse tuttavia lo stesso sen\so e la stessa portata» (S. Oec. Conc. Vat. II Constitutiones Decreta Declarationes, 1974, pagine 863-865)».La seconda è che critica la tesi per la quale tutti i mali e gli errori della Chiesa (che pure non sono mancati come ad esempio nella riforma liturgica), ivi compresa l’attuale crisi del cattolicesimo, sono imputabili al Concilio.La terza sottolinea la grande attualità del Vaticano II che rappresenta un efficace antidoto alla crisi della Chiesa e più in generale della fede. Una reale e autentica attuazione del Concilio, piuttosto che programmi di riforma ecclesiale o percorsi sinodali dall’esito incerto, è il vero rinnovamento che la Chiesa da sempre persegue, cioè, la conversione e il ritorno a Cristo, ovvero la chiamata alla santità, dalla quale prende forza un nuovo slancio missionario «centrato» sull’uomo.Il Giubileo, che si celebra nell’anno del sessantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, ci ricorda che la vera vocazione di ogni uomo e donna è la santità, la consapevolezza di appartenere totalmente a Dio. Questo è il dono che il Concilio Vaticano II ha consegnato alla Chiesa e all’umanità.Mi auguro che questo meticoloso studio di Luca Del Pozzo possa essere di grande aiuto a chiunque voglia acquisire un’ampia conoscenza dei testi conciliari e una giusta ermeneutica per leggere e recepire il Concilio Vaticano II come una forza di rinnovamento della Chiesa.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)