2025-03-22
Oggi la scampagnata del Pd per omaggiare l’europeista che il Pci detestava
Angela Merkel, François Hollande e Matteo Renzi omaggiano la tomba di Altiero Spinelli a Ventotene nel 2016 (Getty Images)
Gita dem a Ventotene, potrebbe dare buca persino la Schlein. Su Spinelli una falsificazione: per i comunisti era un reazionario.Una gita sull’isola. Per risvegliare l’orgoglio progressista e cementare l’afflato europeista, la sinistra piddina con il cuore spezzato da Giorgia Meloni stamane prende l’aliscafo a Formia destinazione Ventotene, lo scoglio sotto Ponza che improvvisamente somiglia a Itaca. Un’ora di mare con il manifesto sottobraccio, quello che la premier ha letto e loro no. Poi Roberto Morassut e Andrea Casu, alla guida dell’eroico drappello, metteranno piede sulla terra di confino e 84 anni dopo potranno pure parafrasare Neil Armstrong: «Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per la vanità».Dopo il Serra Pride, ecco il Ventotene Day per sentirsi vivi. Con il Moncler perché si prevede cielo nuvoloso e tira vento; con i dépliant dei ristoranti Calabattaglia e Agave & Ginestra perché, prima o poi, bisognerà pure mettere un antipastino di mare sotto i denti. La corona d’alloro da porre sulla lapide di Altiero Spinelli la porta Daniele Leodori, il segretario regionale del Lazio che ha avuto l’idea e ha convocato le truppe cammellate. «È il secondo sabato di fila che sto di turno», ha protestato qualche militante, eppur bisogna andare. Il senatore Filippo Sensi, che 40 chili fa era portavoce di Matteo Renzi e invece di leggere il manifesto imparava a memoria l’autobiografia di Alastair Campbell, ha il compito di invadere i social di foto ricordo dall’auditorium. Tutti si preparano per la scampagnata travestita da flash mob e tutti si chiedono: ma Elly verrà?La convitata di pietra lascia aleggiare il dubbio; Schlein avrebbe un impegno a Trapani con don Ciotti, l’agenda è già stressata così. Eppure qualche nota di Bella Ciao strimpellata con la Gibson farebbe la differenza nella «riflessione collettiva». Chi non si rassegna a dover chiedere un selfie a Matteo Orfini, Vincenzo Amendola o Peppe Provenzano la aspetterà sulla banchina, scalpitando sui suoi sandali. Ci vorrebbe Roberto Benigni ma costa. Gli altri del circo kultural hanno già dato sabato scorso. Paolo Virzì, corrente registi da terrazza, avrebbe declinato con la frase dettata al Foglio: «Non è mica Ibiza». La Risposta Democratica somiglia a una gita scolastica. Senza professori di Storia e con un imbarazzo sotto pelle: gli happy few si apprestano a omaggiare un uomo che i comunisti detestavano e la sinistra emarginò per decenni prima che l’ex presidente Giorgio Napolitano ne rispolverasse i pensieri sparsi in chiave europeista. Lo stesso sindaco dell’isolotto, Carmine Caputo, invece di partecipare prende le distanze in miglia marine: «Ho avuto il piacere di conoscere Spinelli e non posso che sostenere l’idea del manifesto, anche se nel 2023 è stato oggetto di una revisione da parte di un gruppo di federalisti della comunità europea. Io però sarò a Formia, nel weekend faccio il nonno. Per quel che mi riguarda l’isola è di tutti, anche del Pd, però nessuno può pretendere di esserne il padrone. Sono nato democratico e cristiano, e morirò (spero fra 100 anni) democristiano». Poi si fa venire un’idea che da sola è un siluro da decima Mas all’aliscafo rosso: «Vorrei invitare Meloni, con l’amministrazione ci stiamo pensando».Mentre lui fa il nonno, i cattodem fanno il pic-nic. Minacciano la presenza con il cestino anche Pierferdinando Casini e Carlo Calenda, dipende dalle onde. Servirebbe Massimo D’Alema, qualcuno dovrà pure sbianchettare le parti del manifesto di Ventotene che mettono in imbarazzo chi lo sventola come la Bibbia senza mai essere andato oltre la copertina. «La rivoluzione europea deve essere socialista», «la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta» secondo i dettami sovietici che allora si contrapponevano a quelli fascisti. Schlein in aula ha tuonato contro la premier: «Non le permetteremo di riscrivere la storia». Impossibile, l’ha già riscritta il Pd. Il confinato Spinelli era considerato un uomo degli americani, peggio un democristiano, poi riabilitato come vessillo europeista. Lo conferma un pamphlet dell’intellettuale comunista Luca Cangemi, Altri confini (sottotitolo «Il Pci contro l’europeismo»). Frase chiave 1: «L’opinione diffusissima che il pensiero di Spinelli rappresenti il punto di vista di sinistra sull’unità europea è destituita di ogni fondamento. L’origine dell’europeismo di Spinelli è liberale, einaudiana, e lo stesso manifesto di Ventotene si contrappone violentemente a tutte le forze organizzate della sinistra». Frase chiave 2: «La figura che oggi viene identificata e proposta come simbolo di una visione progressista dell’Europa militava entusiasticamente a fianco dei settori più reazionari dell’Occidente». Sta più a sinistra la figlia Barbara Spinelli, la cui prosa fluviale veniva definita da alcuni colleghi maligni de La Stampa «L’Apocalisse nella trousse».Oggi si farà chiarezza? Non è dato di sapere, ma è in arrivo anche qualche intellettuale organico. Non Massimo Cacciari, che ieri ha mandato a stendere la Ditta in cerca di esegeti. «È ovvio che Meloni non sia d’accordo con il manifesto, è coerente con la sua storia. Quelle piddine sono proteste semplicemente comiche, questi hanno portato il cervello all’ammasso. Vorrei chiedere alla sinistra quando è stata radicalmente federalista come è scritto nel manifesto. Spinelli, pur iscritto al Pci, fu isolatissimo nella sinistra italiana, nessuno lo ascoltava. Andassero a fare un corso di storia perché sono di un’ignoranza impressionante». Invece vanno al confino col Moncler, perché in barca tira vento. Rientro previsto con foto ricordo sulla banchina: ore 15.
Jose Mourinho (Getty Images)