2018-05-03
Il prossimo capo della Difesa cade dal drone
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Mentre si cerca il sostituto del generale Claudio Graziano, passato a guidare il Comitato militare dell'Ue, il candidato più forte, Enzo Vecciarelli, viene interrogato dalla commissione speciale sul progetto incagliato del velivolo P.1HH e sul conflitto tra il mezzo di nuova generazione prodotto da Piaggio e quello europeo partecipato da Leonardo. Poche risposte e nessun accenno il ruolo del ministro Roberta Pinotti sulle scelte strategiche.C'è una nomina importante che va in scadenza a ottobre nel nostro settore della difesa. È quella del capo di Stato maggiore della difesa, uno degli incarichi più ambiti delle nostre Forze Armate anche perché riguarda la regia delle spese militari. Claudio Graziano è in scadenza perché è stato nominato l'anno scorso presidente del Comitato militare dell'Unione europea al posto del generale greco Mikhail Kostarakos, in pratica il numero uno dai 27 capi di Stato maggiore della difesa dei Paesi Ue. Da mesi il ministro della Difesa, Roberta Pinotti ,avrebbe già individuato un sostituto, cioè l'attuale capo di Stato maggiore dell'aeronautica, Enzo Vecciarelli. Non è una novità che Vecciarelli punti a quel posto: e sembrerebbe partire avvantaggiato perché l'incarico, per la tradizionale rotazione tra le quattro forze che compongono l'Esercito italiano, spetterebbe proprio a un generale dell'aeronautica. Sarà anche per questo che mercoledì 2 maggio, durante la commissione speciale di Camera e Senato sui droni, il numero uno della nostra Aeronautica ha quasi dimenticato gli ultimi anni trascorsi e le responsabilità in particolare sulla gestione di Piaggio Aerospace - azienda di Villanova D'Albenga, controllata da un fondo di Stato degli Emirati Arabi Uniti, Mubadala - e specializzata nella creazione del drone civile P.1HH. Vecciarelli non ha risposto a numerose domande che i parlamentari gli hanno posto. Il tema fondamentale riguarda gli investimenti concessi dalla Difesa per un velivolo che non ha ancora trovato sbocchi commerciali (tanto più che la prima versione è precipitata in mare). Forse un modo per fare bella figura con il nuovo parlamento e assicurarsi il nuovo incarico di ottobre? È questa una domanda che si sono fatti diversi operatori negli ambienti della difesa. La questione ruota intorno alla decisione del nostro governo di partecipare allo sviluppo e l'acquisto dell'Euro Male R-pas, un altro drone, che è stato presentato all'ultimo salone dell'aeronautica di Berlino di fine aprile. Il progetto è frutto di un programma congiunto di Italia, Francia, Germania e Spagna, dove partecipa anche il nostro colosso della difesa, ovvero Leonardo, ex Finmeccanica. L'Italia sta però progettando allo stesso tempo il P.2 HH, un altro drone militare, all'interno degli stabilimenti di Albenga. Il P.2HH ha un costo di 766 milioni di euro con un finanziamento spalmato in 15 anni. L'obiettivo potrebbe essere quello di risollevare le sorti di Piaggio Aerospace, da anni in crisi economica e con un piano industriale presentato solo a dicembre dello scorso anno mentre il bilancio ancora latita. Vecciarelli non ha chiarito diversi punti, anche perché non è tutt'ora chiara la contabilità del progetto né la tempistica. Inoltre, nel caso in cui il drone Piaggio venisse messo sul mercato tra 15 anni l'Italia arriverebbe in ritardo rispetto agli altri concorrenti. Ma la cosa che ha spiazzato in diversi esperti di difesa è stata la mancata autocritica sulla gestione del P.1HH, drone su cui Vecciarelli è impegnato già dal 2014 su incarico diretto dalla Pinotti. Eppure alle domande dei grillini sul tema, il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica non risponde, né sulle cause che hanno portato alla caduta del drone in mare, né su come Piaggio Aerospace immagini di garantire, come richiesto dal golden power, la separazione dei diversi know how. Ovvero quello civile che dovrebbe essere ceduto ai cinesi e quello militare. Per di più in azienda, tra i sindacati, ci si domanda che fine farà il civile se l'investimento sarà solo sul militare. La domanda torna d'attualità proprie perchè Vecciarelli non si è spese nemmeno per la salvaguardia del progetto P.1HH. E ora su che droni dovremmo puntare?
(Totaleu)
Lo ha affermato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Pietro Fiocchi in un'intervista al Parlamento europeo di Bruxelles, in occasione dell'evento «Regolamentazione, sicurezza e competitività: il ruolo dell’Echa (Agenzia Europea per le sostanze chimiche) nell’industria e nell’ambiente europei».
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